Le lastre 'Campana' derivano il loro nome dallo studioso e collezionista Giampiero Campana che nella metà del XIX secolo pubblica la propria collezione di lastre fittili. Nell'antichità esse erano impiegate come elementi decorativi di rivestimento di edifici pubblici e privati. Venivano prodotte a matrice tra la fine dell'età repubblicana e la seconda metà del II secolo d.C. [1] [2]. L'oggetto di questo contributo è un frammento di lastra 'Campana' datato all'età augustea, rinvenuto negli scavi effettuati nei pressi dell'Arco di Costantino in Roma a cura della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma (SSBAR). La lastra raffigura Apollo ed Eracle in lotta per il tripode, allusione alla lotta per il potere tra il giovane Ottaviano e Marco Antonio. Non ci sono studi archeometrici su questo tipo di reperti. In questo lavoro si vogliono presentare i risultati preliminari sull'identificazione dei pigmenti utilizzati ed una prima caratterizzazione del corpo ceramico. Sono state utilizzate diverse tecniche analitiche: la microscopia ottica (OM), la fluorescenza dei raggi X (EDXRF), la spettroscopia Raman e la diffrazione dei raggi X (XRPD). L'applicazione integrata di queste tecniche metodologiche ha permesso di indentificare univocamente i pigmenti presenti: il bianco di calce, il minio, l'ocra gialla ed il blu egiziano.
Studio preliminare su un frammento di Lastra Campana.
Ombretta Tarquini;
2012
Abstract
Le lastre 'Campana' derivano il loro nome dallo studioso e collezionista Giampiero Campana che nella metà del XIX secolo pubblica la propria collezione di lastre fittili. Nell'antichità esse erano impiegate come elementi decorativi di rivestimento di edifici pubblici e privati. Venivano prodotte a matrice tra la fine dell'età repubblicana e la seconda metà del II secolo d.C. [1] [2]. L'oggetto di questo contributo è un frammento di lastra 'Campana' datato all'età augustea, rinvenuto negli scavi effettuati nei pressi dell'Arco di Costantino in Roma a cura della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma (SSBAR). La lastra raffigura Apollo ed Eracle in lotta per il tripode, allusione alla lotta per il potere tra il giovane Ottaviano e Marco Antonio. Non ci sono studi archeometrici su questo tipo di reperti. In questo lavoro si vogliono presentare i risultati preliminari sull'identificazione dei pigmenti utilizzati ed una prima caratterizzazione del corpo ceramico. Sono state utilizzate diverse tecniche analitiche: la microscopia ottica (OM), la fluorescenza dei raggi X (EDXRF), la spettroscopia Raman e la diffrazione dei raggi X (XRPD). L'applicazione integrata di queste tecniche metodologiche ha permesso di indentificare univocamente i pigmenti presenti: il bianco di calce, il minio, l'ocra gialla ed il blu egiziano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


