Il golfo di Trieste è una zona costiera semichiusa e poco profonda che riceve consistenti apporti di acqua continentale, principalmente veicolata dai fiumi che si trovano lungo la sua costa italiana (Isonzo e Timavo) e slovena (Ri?ana, Bada?evica, Drnica e Dragonja). Tali apporti influenzano significativamente la circolazione, l'idrologia, il bilancio dei nutrienti ed i processi di produzione nel bacino. Durante il decennio 1998-2008, la quantità media annuale di acqua fluviale immessa nel golfo è stata pari a 3.766 km3 y-1. Essa ha però evidenziato un'elevata variabilità interannuale, caratterizzata da valori minimi nel 2007 (1.802 km3 y-1) e massimi nel 2000 (6.051 km3 y-1). Tale apporto è localizzato per il 93-97% nella parte settentrionale del golfo, ad opera dei fiumi Isonzo e Timavo, e per il 3-7% nella sua parte meridionale, ad opera dei fiumi Ri?ana, Bada?evica, Drnica e Dragonja. Gli apporti fluviali presentano anche un significativo andamento stagionale determinato dal ciclo pluvio-nivo-meteorologico nell'area, nonostante gli alvei fluviali siano stati fortemente modificati in passato da opere artificiali tese al controllo dei flussi d'acqua. Gli apporti fluviali nel golfo sono anche caratterizzati da un consistente trasporto di sostanze nutritive. Le concentrazioni mediane osservate di azoto totale (124-515 ?mol-N dm-3) sono costituite da frazioni di azoto inorganico disciolto (45-73%), principalmente in forma di nitrato, che variano significativamente a seconda dei diversi fiumi. Il fosforo totale disciolto (0.44-5.11 ?mol-P dm-3) è costituito per il 35-75% da ortofosfato. Concentrazioni elevate sono osservate anche per il silicato reattivo (65-136 ?mol-Si dm-3). Questi valori indicano una forte prevalenza dell'apporto di azoto sia rispetto al fosforo sia rispetto al silicato reattivo. L'analisi della dinamica degli apporti dei nutrienti di origine fluviale immessi nel golfo costituisce un importante punto nello studio del funzionamento di questo ecosistema marino, e di quanto esso possa essere esposto ad effetti negativi dovuti alla pressione antropica.
Apporti di acqua dolce e nutrienti di origine continentale nel golfo di Trieste
Cozzi S;
2010
Abstract
Il golfo di Trieste è una zona costiera semichiusa e poco profonda che riceve consistenti apporti di acqua continentale, principalmente veicolata dai fiumi che si trovano lungo la sua costa italiana (Isonzo e Timavo) e slovena (Ri?ana, Bada?evica, Drnica e Dragonja). Tali apporti influenzano significativamente la circolazione, l'idrologia, il bilancio dei nutrienti ed i processi di produzione nel bacino. Durante il decennio 1998-2008, la quantità media annuale di acqua fluviale immessa nel golfo è stata pari a 3.766 km3 y-1. Essa ha però evidenziato un'elevata variabilità interannuale, caratterizzata da valori minimi nel 2007 (1.802 km3 y-1) e massimi nel 2000 (6.051 km3 y-1). Tale apporto è localizzato per il 93-97% nella parte settentrionale del golfo, ad opera dei fiumi Isonzo e Timavo, e per il 3-7% nella sua parte meridionale, ad opera dei fiumi Ri?ana, Bada?evica, Drnica e Dragonja. Gli apporti fluviali presentano anche un significativo andamento stagionale determinato dal ciclo pluvio-nivo-meteorologico nell'area, nonostante gli alvei fluviali siano stati fortemente modificati in passato da opere artificiali tese al controllo dei flussi d'acqua. Gli apporti fluviali nel golfo sono anche caratterizzati da un consistente trasporto di sostanze nutritive. Le concentrazioni mediane osservate di azoto totale (124-515 ?mol-N dm-3) sono costituite da frazioni di azoto inorganico disciolto (45-73%), principalmente in forma di nitrato, che variano significativamente a seconda dei diversi fiumi. Il fosforo totale disciolto (0.44-5.11 ?mol-P dm-3) è costituito per il 35-75% da ortofosfato. Concentrazioni elevate sono osservate anche per il silicato reattivo (65-136 ?mol-Si dm-3). Questi valori indicano una forte prevalenza dell'apporto di azoto sia rispetto al fosforo sia rispetto al silicato reattivo. L'analisi della dinamica degli apporti dei nutrienti di origine fluviale immessi nel golfo costituisce un importante punto nello studio del funzionamento di questo ecosistema marino, e di quanto esso possa essere esposto ad effetti negativi dovuti alla pressione antropica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.