Gli Altopiani di Arcinazzo rappresentano una zona carsica, tuttora attiva, fra le più belle e caratteristiche dell'Appennino Centrale. Quest'ampia zona, leggermente concava e a contorno grossolanamente ellittico, costituisce il tratto orientale e più elevato di una depressione legata a motivi tettonici, fra le dorsali calcaree del Monte Scalambra e del Monte Altuino. L'intensa tettonizzazione delle formazioni calcaree rappresenta un fattore essenziale per la genesi e lo sviluppo del fenomeno carsico epigeo ed ipogeo. Sulla base di tali ipotesi genetiche, si può in ogni caso ritenere che nell'area esaminata possano esistere cavità ipogee anche più giovani di quelle conosciute; esse non sarebbero osservabili in superficie solo perché non sono ancora riuscite ad aprirsi completamente un'apertura esterna. Su queste considerazioni, e nella prospettiva di uno sviluppo urbanistico, la Regione Lazio, Dipartimento Ambiente e Protezione Civile ha richiesto l'intervento del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Roma "La Sapienza" per una prospezione microgravimetrica al fine di individuare la presenza di cavità sotterranee suscettibili di crollo in località Altopiani di Arcinazzo (Rm), figura 1. Sono state elaborate varie mappe delle anomalie residue di gravità dove i minimi gravimetrici indicano la presenza di eventuali cavità ipogee. I dati geofisici sono stati correlati anche con la geologia di superficie e con tutti gli indizi morfologici, quali lo sviluppo delle forme carsiche e i sinkholes recenti. È stata osservata una stretta correlazione tra i minimi di gravità e i piccoli sprofondamenti che si verificano a cadenza anche mensile. Essi sono ubicati al bordo dei minimi gravimetrici e rappresentano i margini di futuri e più ampi sinkholes.

Gli altopiani di Arcinazzo: un'area a rischio sinkhole.

DI FILIPPO M;
2004

Abstract

Gli Altopiani di Arcinazzo rappresentano una zona carsica, tuttora attiva, fra le più belle e caratteristiche dell'Appennino Centrale. Quest'ampia zona, leggermente concava e a contorno grossolanamente ellittico, costituisce il tratto orientale e più elevato di una depressione legata a motivi tettonici, fra le dorsali calcaree del Monte Scalambra e del Monte Altuino. L'intensa tettonizzazione delle formazioni calcaree rappresenta un fattore essenziale per la genesi e lo sviluppo del fenomeno carsico epigeo ed ipogeo. Sulla base di tali ipotesi genetiche, si può in ogni caso ritenere che nell'area esaminata possano esistere cavità ipogee anche più giovani di quelle conosciute; esse non sarebbero osservabili in superficie solo perché non sono ancora riuscite ad aprirsi completamente un'apertura esterna. Su queste considerazioni, e nella prospettiva di uno sviluppo urbanistico, la Regione Lazio, Dipartimento Ambiente e Protezione Civile ha richiesto l'intervento del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Roma "La Sapienza" per una prospezione microgravimetrica al fine di individuare la presenza di cavità sotterranee suscettibili di crollo in località Altopiani di Arcinazzo (Rm), figura 1. Sono state elaborate varie mappe delle anomalie residue di gravità dove i minimi gravimetrici indicano la presenza di eventuali cavità ipogee. I dati geofisici sono stati correlati anche con la geologia di superficie e con tutti gli indizi morfologici, quali lo sviluppo delle forme carsiche e i sinkholes recenti. È stata osservata una stretta correlazione tra i minimi di gravità e i piccoli sprofondamenti che si verificano a cadenza anche mensile. Essi sono ubicati al bordo dei minimi gravimetrici e rappresentano i margini di futuri e più ampi sinkholes.
2004
88-448-0137-X
sinkhole
microgravimetria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/224008
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