A seguito del grave dissesto idrogeologico avvenuto a Camaiore nella notte tra il 14 ed il 15 di ottobre 1995 in località "Le funi" con la formazione di una voragine di ingenti proporzioni, furono eseguite una serie di indagini geofisiche atte a comprendere le modalità del fenomeno ed ad individuare aree a rischio di sprofondamento. Nell'anno 1998 è stata eseguita una prospezione gravimetrica di dettaglio in tutta l'area abitata allo scopo di individuare le principali strutture sepolte. In base ai dati gravimetrici, di perforazione e dei SEV fu realizzato un modello gravimetrico tridimensionale della Piana di Camaiore. Successivamente, a seguito dei risultati delle tomografie elettriche che mettevano in evidenza alcune aree anomale e quindi potenzialmente a rischio, si ritenne necessario effettuare in queste aree prospezioni microgravimetriche aventi lo scopo di individuare aree con anomalie gravimetriche negative imputabili a carenze di massa e quindi potenzialmente a rischio. Le prospezioni eseguite hanno indicato alcune zone con anomalie negative che potrebbero essere imputabili a cavità sepolte o comunque a volumi a bassissima densità. In base ai modelli interpretativi realizzati, il tetto di eventuali cavità sarebbe situato a profondita comprese tra 15 e 20 metri.
Indagini gravimetriche e microgravimetriche nell'abitato di Camaiore.
Di Filippo M;
2004
Abstract
A seguito del grave dissesto idrogeologico avvenuto a Camaiore nella notte tra il 14 ed il 15 di ottobre 1995 in località "Le funi" con la formazione di una voragine di ingenti proporzioni, furono eseguite una serie di indagini geofisiche atte a comprendere le modalità del fenomeno ed ad individuare aree a rischio di sprofondamento. Nell'anno 1998 è stata eseguita una prospezione gravimetrica di dettaglio in tutta l'area abitata allo scopo di individuare le principali strutture sepolte. In base ai dati gravimetrici, di perforazione e dei SEV fu realizzato un modello gravimetrico tridimensionale della Piana di Camaiore. Successivamente, a seguito dei risultati delle tomografie elettriche che mettevano in evidenza alcune aree anomale e quindi potenzialmente a rischio, si ritenne necessario effettuare in queste aree prospezioni microgravimetriche aventi lo scopo di individuare aree con anomalie gravimetriche negative imputabili a carenze di massa e quindi potenzialmente a rischio. Le prospezioni eseguite hanno indicato alcune zone con anomalie negative che potrebbero essere imputabili a cavità sepolte o comunque a volumi a bassissima densità. In base ai modelli interpretativi realizzati, il tetto di eventuali cavità sarebbe situato a profondita comprese tra 15 e 20 metri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.