One of the main purposes of jargon expressions--whether they belong to job , crime associations, or youth jargons--has been defined as 'vis occultandi'. As a matter of fact, the jargon expression allows a sort of cryptic/coded communication among a restricted group of people to the exclusion of 'the others'. The use of proper names as jargon expressions falls under this idea of vis occultandi since it is itself conditioned by the primary objective of secrecy. Frequently used proper names (Pietro, Antonio, Giovanni, Bertoldo, etc.) are usually found in derivative and hypochoristic forms with the function of common nouns whose meaning is shared only by the members of a group. However, in some jargons, the evolution from proper name to common name entails a further step: the common name becomes a base for the formation of a personal pronoun or a possessive adjective-pronoun. For example, in 'tarón'--jargon of the emigrants from Val Rendena (Trento)--the hypochoristics of proper names like Berto and Giani stand for 'man' and 'person' (pl. bèrc' 'people') respectively. As a further development, these proper names assume the function of cryptic-intensifier of the personal pronoun ('l mé gian 'I', 'l tó gian 'you', 'l só gian 'he' etc.) or, together with the partitive, they assume the function of the possessive adjective-pronoun. These elements--which are proper names--coexist with other elements originally identified as true personal pronouns derived from other linguistic systems (ex. Romany), which have now become opaque.

Uno degli scopi principali delle creazioni gergali, siano essi gerghi di mestieri o della malavita o dei giovani, è quello che è stato definito "vis occultandi" in quanto permette una sorta di comunicazione criptica riservata ad un ristretto gruppo di persone, con esclusione degli "altri". Anche l'uso dei nomi propri è condizionato da questa primaria finalità della segretezza. Nomi personali di uso frequente (Pietro, Antonio, Giovanni, Bertoldo, ecc.) sono utilizzati per lo più in forme derivate e ipocoristiche, in funzione di sostantivi comuni, il cui significato è condiviso dai soli membri di un gruppo. Ma il processo di evoluzione dal nome proprio al nome comune conosce in alcuni gerghi anche una fase ulteriore, diventando elemento di formazione del pronome personale o del pronome-aggettivo possessivo. Prendendo ad es. il tarón, gergo degli emigranti di Val Rendena (Trento), si è osservato che ipocoristici di nomi propri come Berto e Giani passano ad indicare 'uomo', 'individuo' (da cui anche il pl. bèrc' 'gente'), finendo per acquisire la funzione di rafforzativi-occultativi del pronome personale:'l mé gian 'io', 'l tó gian 'tu', 'l só gian 'egli' ecc. e quindi, in aggiunta al partitivo, formano il pron.-agg. possessivo. La casistica è ricca e varia, dato che questi elementi che sono individuabili come nomi propri, coesistono con altri che potevano essere originariamente dei veri e propri pronomi personali, provenienti da altri sistemi linguistici (es. zingarico) ma non più riconoscibili.

Il gergo storico e l'uso del nome proprio

Vigolo MT;
2008

Abstract

One of the main purposes of jargon expressions--whether they belong to job , crime associations, or youth jargons--has been defined as 'vis occultandi'. As a matter of fact, the jargon expression allows a sort of cryptic/coded communication among a restricted group of people to the exclusion of 'the others'. The use of proper names as jargon expressions falls under this idea of vis occultandi since it is itself conditioned by the primary objective of secrecy. Frequently used proper names (Pietro, Antonio, Giovanni, Bertoldo, etc.) are usually found in derivative and hypochoristic forms with the function of common nouns whose meaning is shared only by the members of a group. However, in some jargons, the evolution from proper name to common name entails a further step: the common name becomes a base for the formation of a personal pronoun or a possessive adjective-pronoun. For example, in 'tarón'--jargon of the emigrants from Val Rendena (Trento)--the hypochoristics of proper names like Berto and Giani stand for 'man' and 'person' (pl. bèrc' 'people') respectively. As a further development, these proper names assume the function of cryptic-intensifier of the personal pronoun ('l mé gian 'I', 'l tó gian 'you', 'l só gian 'he' etc.) or, together with the partitive, they assume the function of the possessive adjective-pronoun. These elements--which are proper names--coexist with other elements originally identified as true personal pronouns derived from other linguistic systems (ex. Romany), which have now become opaque.
2008
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - ISTC
Uno degli scopi principali delle creazioni gergali, siano essi gerghi di mestieri o della malavita o dei giovani, è quello che è stato definito "vis occultandi" in quanto permette una sorta di comunicazione criptica riservata ad un ristretto gruppo di persone, con esclusione degli "altri". Anche l'uso dei nomi propri è condizionato da questa primaria finalità della segretezza. Nomi personali di uso frequente (Pietro, Antonio, Giovanni, Bertoldo, ecc.) sono utilizzati per lo più in forme derivate e ipocoristiche, in funzione di sostantivi comuni, il cui significato è condiviso dai soli membri di un gruppo. Ma il processo di evoluzione dal nome proprio al nome comune conosce in alcuni gerghi anche una fase ulteriore, diventando elemento di formazione del pronome personale o del pronome-aggettivo possessivo. Prendendo ad es. il tarón, gergo degli emigranti di Val Rendena (Trento), si è osservato che ipocoristici di nomi propri come Berto e Giani passano ad indicare 'uomo', 'individuo' (da cui anche il pl. bèrc' 'gente'), finendo per acquisire la funzione di rafforzativi-occultativi del pronome personale:'l mé gian 'io', 'l tó gian 'tu', 'l só gian 'egli' ecc. e quindi, in aggiunta al partitivo, formano il pron.-agg. possessivo. La casistica è ricca e varia, dato che questi elementi che sono individuabili come nomi propri, coesistono con altri che potevano essere originariamente dei veri e propri pronomi personali, provenienti da altri sistemi linguistici (es. zingarico) ma non più riconoscibili.
gergo
onomastica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/224571
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