L'agricoltura e il turismo costiero della Campania sono settori oggi soggetti a forti pressioni sia antropiche che ambientali. Nelle due principali pianure (fiumi Volturno e Sele), i siti archeologici presenti confermano l'importanza economica e culturale che le due aree hanno avuto nel periodo storico. La desertificazione del suolo agricolo per ingressione della falda marina ed eccessivo utilizzo di acqua irrigua sotterranea sta interessando vaste aree della piana del Volturno, mentre la Piana del Sele è interessata anche dal fenomeno dell' erosione che sta determinando la perdita di costa fino al Golfo di Policastro, dove si è rilevato un notevole arretramento delle aree fruibili ai fini turistici. La salinizzazione dei suoli e l'erosione costiera in Campania sono fortemente aumentate negli ultimi 40-50 anni sia per l'azione dell'uomo, sia per i cambiamenti climatici. L' aumento del livello del mare globale e l'uso intensivo dei pozzi per uso irriguo ha avuto effetti sulla salinizzazione delle falde acquifere, mentre la diminuzione delle piogge ha determinato una minore portata dei fiumi e conseguente arretramento dei litorali non più alimentati dai depositi trasportati. La salvaguardia di queste importanti aree agricolo-turistiche (che si potrebbero definire a valenza storico-archeologica e paesaggistico-ambientale) è stata oggetto di studi da parte del CNR - Isafom attraverso le sue competenze scientifiche, sia di natura agronomica che geologica. Nello specifico, per l'area della Pianura del Volturno, è stata studiata la qualità delle acque irrigue attraverso il prelievo di acqua di pozzi stratigraficamente dettagliati e analisi chimico-fisiche di una vasta area; l'analisi ha messo in evidenza che gran parte delle acque irrigue sono da considerare potenzialmente pericolose dal punto di vista agronomico. In alcune aree fortemente salinizzate a ridosso del mare (dove l'acqua irrigua presenta valori di conducibilità elettrica intorno ai 4.5 dS/cm), sono state abbandonate attività agricole redditizie come la coltivazione della fragola e del pomodoro ed avviate attività nuove quale la coltivazione dei mitili. Per le zone più interne, dove si sta avvertendo il rischio salinità e già sperimentando riconversioni colturali, si mira a monitorare il fenomeno per la protezione di questi beni naturali.

Effetti dei cambiamenti climatici e dell'attività antropica sulle principali attività economiche delle zone costiere campane a valenza paesaggistico-ambientale e culturale

Silvana Pagliuca;Maria Soprano;Marina Russo;Emma Sorrentino
2012

Abstract

L'agricoltura e il turismo costiero della Campania sono settori oggi soggetti a forti pressioni sia antropiche che ambientali. Nelle due principali pianure (fiumi Volturno e Sele), i siti archeologici presenti confermano l'importanza economica e culturale che le due aree hanno avuto nel periodo storico. La desertificazione del suolo agricolo per ingressione della falda marina ed eccessivo utilizzo di acqua irrigua sotterranea sta interessando vaste aree della piana del Volturno, mentre la Piana del Sele è interessata anche dal fenomeno dell' erosione che sta determinando la perdita di costa fino al Golfo di Policastro, dove si è rilevato un notevole arretramento delle aree fruibili ai fini turistici. La salinizzazione dei suoli e l'erosione costiera in Campania sono fortemente aumentate negli ultimi 40-50 anni sia per l'azione dell'uomo, sia per i cambiamenti climatici. L' aumento del livello del mare globale e l'uso intensivo dei pozzi per uso irriguo ha avuto effetti sulla salinizzazione delle falde acquifere, mentre la diminuzione delle piogge ha determinato una minore portata dei fiumi e conseguente arretramento dei litorali non più alimentati dai depositi trasportati. La salvaguardia di queste importanti aree agricolo-turistiche (che si potrebbero definire a valenza storico-archeologica e paesaggistico-ambientale) è stata oggetto di studi da parte del CNR - Isafom attraverso le sue competenze scientifiche, sia di natura agronomica che geologica. Nello specifico, per l'area della Pianura del Volturno, è stata studiata la qualità delle acque irrigue attraverso il prelievo di acqua di pozzi stratigraficamente dettagliati e analisi chimico-fisiche di una vasta area; l'analisi ha messo in evidenza che gran parte delle acque irrigue sono da considerare potenzialmente pericolose dal punto di vista agronomico. In alcune aree fortemente salinizzate a ridosso del mare (dove l'acqua irrigua presenta valori di conducibilità elettrica intorno ai 4.5 dS/cm), sono state abbandonate attività agricole redditizie come la coltivazione della fragola e del pomodoro ed avviate attività nuove quale la coltivazione dei mitili. Per le zone più interne, dove si sta avvertendo il rischio salinità e già sperimentando riconversioni colturali, si mira a monitorare il fenomeno per la protezione di questi beni naturali.
2012
Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo - ISAFOM
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