L'aggiunta di gruppi chimici (es. acetato) alle molecole di fotosensibilizzanti (PSs) modifica sia le loro proprietà fotofisiche che la capacità di accumulo e distribuzione nelle cellule, in modo simile ai substrati fluorogenici. Il ripristino delle molecole native per azione degli enzimi intracellulari, ad es. le esterasi, unitamente alla localizzazione preferenziale in siti subcellulari sensibili risponde alla finalità di studiare e migliorare la selettività di azione fotodinamica. Studi precedenti hanno mostrato che sia il Rosa Bengala (RB) che l'Ipocrellina B (IB), a seguito di modifica per aggiunta di gruppi acetato (RB-Ac, IB-Ac), accumulano in quantità più alta nelle cellule e inducono maggiore fototossicità rispetto alle rispettive specie native. La somministrazione di RB-Ac è stata dimostrata indurre fotodanno a carico di vari organelli di cellule in coltura, con l'attivazione di processi mediati di morte cellulare per concentrazioni dell'ordine di 10-5 M. Lo studio sulla capacità di indurre fotodanno è quindi proseguito con la IB-Ac, che è internalizzata ed idrolizzata molto rapidamente nelle singole cellule, come dimostrato da studi microspettrofluorimetrici. Le cellule HeLa cresciute su vetrino sono state trattate con diverse concentrazioni di IB-Ac per 1h, irraggiate a 480±15 nm (sorgente LED, 20 mW/cm2, dose totale 1.6 J/cm2 ), quindi trasferite in terreno fresco senza PS e raccolte 24h dopo per essere sottoposte ad analisi citofluorimetrica, immunocitochimica ed ultrastrutturale. Il trattamento con IB-Ac è risultato in una localizzazione del PS preferenzialmente lisosomiale, come dimostrato dall'imaging di fluorescenza in vivo, indipendentemente dalla concentrazione. A seguito di irraggiamento sono stati osservati una induzione massiva di morte cellulare di tipo necrotico o quadri tipici di apoptosi, rispettivamente per concentrazioni di trattamento dell'ordine di 2.5 x 10-6 M o 2.5-7.5 x 10-7 M. In quest'ultimo caso sono state rilevate evidenti alterazioni dell'organizzazione strutturale di vari organelli (mitocondri, reticolo endoplasmatico, apparato di Golgi, lisosomi, citoscheletro). L'induzione del fotodanno in siti sensibili diversi suggerisce una notevole efficacia di "targeting" e di azione fototossica del PS a seguito della sua somministrazione come IB-Ac. La possibilità che danni multiorganellari, anche se individualmente subletali, possano portare alla morte cellulare per apoptosi a seguito di diversi processi di attivazione costituisce un modello promettente per il proseguimento dello studio sull'induzione di vie apoptotiche preferenziali.

IPOCRELLINA B-ACETATO E INDUZIONE DI DANNI FOTOTOSSICI A LIVELLO SUBCELLULARE

Bottone MG;Croce AC;Bottiroli G;
2012

Abstract

L'aggiunta di gruppi chimici (es. acetato) alle molecole di fotosensibilizzanti (PSs) modifica sia le loro proprietà fotofisiche che la capacità di accumulo e distribuzione nelle cellule, in modo simile ai substrati fluorogenici. Il ripristino delle molecole native per azione degli enzimi intracellulari, ad es. le esterasi, unitamente alla localizzazione preferenziale in siti subcellulari sensibili risponde alla finalità di studiare e migliorare la selettività di azione fotodinamica. Studi precedenti hanno mostrato che sia il Rosa Bengala (RB) che l'Ipocrellina B (IB), a seguito di modifica per aggiunta di gruppi acetato (RB-Ac, IB-Ac), accumulano in quantità più alta nelle cellule e inducono maggiore fototossicità rispetto alle rispettive specie native. La somministrazione di RB-Ac è stata dimostrata indurre fotodanno a carico di vari organelli di cellule in coltura, con l'attivazione di processi mediati di morte cellulare per concentrazioni dell'ordine di 10-5 M. Lo studio sulla capacità di indurre fotodanno è quindi proseguito con la IB-Ac, che è internalizzata ed idrolizzata molto rapidamente nelle singole cellule, come dimostrato da studi microspettrofluorimetrici. Le cellule HeLa cresciute su vetrino sono state trattate con diverse concentrazioni di IB-Ac per 1h, irraggiate a 480±15 nm (sorgente LED, 20 mW/cm2, dose totale 1.6 J/cm2 ), quindi trasferite in terreno fresco senza PS e raccolte 24h dopo per essere sottoposte ad analisi citofluorimetrica, immunocitochimica ed ultrastrutturale. Il trattamento con IB-Ac è risultato in una localizzazione del PS preferenzialmente lisosomiale, come dimostrato dall'imaging di fluorescenza in vivo, indipendentemente dalla concentrazione. A seguito di irraggiamento sono stati osservati una induzione massiva di morte cellulare di tipo necrotico o quadri tipici di apoptosi, rispettivamente per concentrazioni di trattamento dell'ordine di 2.5 x 10-6 M o 2.5-7.5 x 10-7 M. In quest'ultimo caso sono state rilevate evidenti alterazioni dell'organizzazione strutturale di vari organelli (mitocondri, reticolo endoplasmatico, apparato di Golgi, lisosomi, citoscheletro). L'induzione del fotodanno in siti sensibili diversi suggerisce una notevole efficacia di "targeting" e di azione fototossica del PS a seguito della sua somministrazione come IB-Ac. La possibilità che danni multiorganellari, anche se individualmente subletali, possano portare alla morte cellulare per apoptosi a seguito di diversi processi di attivazione costituisce un modello promettente per il proseguimento dello studio sull'induzione di vie apoptotiche preferenziali.
2012
Istituto di Genetica Molecolare "Luigi Luca Cavalli Sforza"
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/225372
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact