La decontaminazione di suoli inquinati e la riduzione del grado di tossicità dei rifiuti che sono immesssi nell'ambiente sono interessi prioritari, sia nei paesi industrializzati sia in quelli emergenti. A differenza dei composti organici, i metalli non sono degradati e la depurazione in genere richiede la loro rimozione. In ogni caso, quest'approccio può presentare costi proibitivi. Inoltre, la rimozione dei metalli e la decontaminazione di biosolidi richiedono agenti fisici e chimici che possono iibire la fertilità del suolo con conseguente impatto negativo sull'ecosistema. Lafitodepurazione di suoli contaminati è stata proposta come tecnologia alternativa di basso costo e sostenibile dal punto di vista ambientale. Molte piante hanno una naturale attitudine alla rimozione di metalli tossici dal suolo, ma le risposte delle stesse sono state pochissimo studiate. Il successo dell'uso delle piante pe la decontaminazione ambientale dipende da un complesso d'interazioni a livello della rizosfera e dei meccanismi di tolleranza della pianta in termini di risposta fisiologica, traslocazione dei metalli e loro accumulo nei vari tessuti vegetali. Tra le numerose applicazioni della fitodepurazione in questo momento studiate, sono relativamente carenti le informazioni su specie arboree da biomassa a rapido accrescimento come i pioppi, che possono rappresentare un'alternativa interessante alle specie erbacee. Gli scopi di questa ricerca sono stati: i) di fornire indicazioni sulle differenze tra cloni di pioppo allevati su substrato contaminato da metalli pesanti, ii) di chiarire alcuni dei meccanismi fisiologici che controllano la risposta e l'accumulo dei metalli, iii) di dimostrare se i sistemi di decontaminazione di suoli inquinati da metalli pesanti con il pioppo possono rappresentare un sistema sostenibile e rapidamente utilizzabile.

Potenzialità del genere Populus come decontaminante di suoli moderatamente inquinati da biosolidi e metalli pesanti

D Di Baccio;
2003

Abstract

La decontaminazione di suoli inquinati e la riduzione del grado di tossicità dei rifiuti che sono immesssi nell'ambiente sono interessi prioritari, sia nei paesi industrializzati sia in quelli emergenti. A differenza dei composti organici, i metalli non sono degradati e la depurazione in genere richiede la loro rimozione. In ogni caso, quest'approccio può presentare costi proibitivi. Inoltre, la rimozione dei metalli e la decontaminazione di biosolidi richiedono agenti fisici e chimici che possono iibire la fertilità del suolo con conseguente impatto negativo sull'ecosistema. Lafitodepurazione di suoli contaminati è stata proposta come tecnologia alternativa di basso costo e sostenibile dal punto di vista ambientale. Molte piante hanno una naturale attitudine alla rimozione di metalli tossici dal suolo, ma le risposte delle stesse sono state pochissimo studiate. Il successo dell'uso delle piante pe la decontaminazione ambientale dipende da un complesso d'interazioni a livello della rizosfera e dei meccanismi di tolleranza della pianta in termini di risposta fisiologica, traslocazione dei metalli e loro accumulo nei vari tessuti vegetali. Tra le numerose applicazioni della fitodepurazione in questo momento studiate, sono relativamente carenti le informazioni su specie arboree da biomassa a rapido accrescimento come i pioppi, che possono rappresentare un'alternativa interessante alle specie erbacee. Gli scopi di questa ricerca sono stati: i) di fornire indicazioni sulle differenze tra cloni di pioppo allevati su substrato contaminato da metalli pesanti, ii) di chiarire alcuni dei meccanismi fisiologici che controllano la risposta e l'accumulo dei metalli, iii) di dimostrare se i sistemi di decontaminazione di suoli inquinati da metalli pesanti con il pioppo possono rappresentare un sistema sostenibile e rapidamente utilizzabile.
2003
88-89693-01-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/230337
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