Esistono diverse tecniche in grado di consentire la degradazione ossidativa di una matrice minerale costituita da solfuri: arrostimento ossidante, pressione ossidante, ossidazione batterica ed ossidazione chimica. I metodi tradizionali di pretrattamento dei minerali refrattari per la decomposizione dei solfuri, come l'arrostimento, spesso non danno risultati soddisfacenti e provocano la formazione di composti inquinanti. Per superare questi problemi sono state sviluppate delle nuove tecnologie, come l'ossidazione biologica. Tale tecnica ha il vantaggio di non richiedere temperature o pressioni elevate, risultando economicamente vantaggiosa. La lisciviazione biologica, che per alcuni anni e' stata applicata al recupero di rame e uranio, e' stata presa in considerazione solo recentemente per il trattamento di minerali e concentrati auriferi. In alcuni casi, riportati in letteratura, il biotrattamento ha provocato un incremento dell'estrazione dell'oro dal 30 al 90 % e dal 45 al 95% per quanto riguarda l'argento. La lisciviazione batterica si basa sulla capacita' ossidativa dei solfuri da parte di un particolare gruppo di batteri acidofili. Essi convertono questi composti estremamente insolubili in prodotti solubili in soluzione acquosa. La loro attivita' consente la liberazione di metalli e la produzione di acido solforico. Nel processo di dissoluzione batterica, la maggior parte dei microorganismi coinvolti sono batteri chemioautotrofi e acidofili come il Thiobacillus ferrooxidans ed il Thiobacillus thiooxidans, che vivono normalmente ad un pH compreso tra 1.5 e 4.5 e che, per soddisfare i loro fabbisogni energetici, ossidano i composti inorganici di ferro e zolfo. I microorganismi, catalizzando l'ossidazione della matrice solfurea, permettono la successiva dissoluzione dell'oro attraverso la lisciviazione cianidrica. Il processo bioossidativo si sviluppa attraverso diversi stadi. Il principale obiettivo del presente lavoro sperimentale e' stato lo sviluppo di una tecnologia biologica per l'estrazione dell'oro dai minerali, usando cianuri come agente lisciviante. 2 Le colture batteriche utilizzate appartengono principalmente al genere Thiobacillus. Gli sforzi dedicati allo sviluppo di questa nuova tecnologia sono giustificati dal fatto che in Europa e nel mondo esistono importanti depositi di oro associato ai solfuri.

Biolisciviazione dei solfuri per il recupero dell'oro

Ubaldini S;Abbruzzese;
1998

Abstract

Esistono diverse tecniche in grado di consentire la degradazione ossidativa di una matrice minerale costituita da solfuri: arrostimento ossidante, pressione ossidante, ossidazione batterica ed ossidazione chimica. I metodi tradizionali di pretrattamento dei minerali refrattari per la decomposizione dei solfuri, come l'arrostimento, spesso non danno risultati soddisfacenti e provocano la formazione di composti inquinanti. Per superare questi problemi sono state sviluppate delle nuove tecnologie, come l'ossidazione biologica. Tale tecnica ha il vantaggio di non richiedere temperature o pressioni elevate, risultando economicamente vantaggiosa. La lisciviazione biologica, che per alcuni anni e' stata applicata al recupero di rame e uranio, e' stata presa in considerazione solo recentemente per il trattamento di minerali e concentrati auriferi. In alcuni casi, riportati in letteratura, il biotrattamento ha provocato un incremento dell'estrazione dell'oro dal 30 al 90 % e dal 45 al 95% per quanto riguarda l'argento. La lisciviazione batterica si basa sulla capacita' ossidativa dei solfuri da parte di un particolare gruppo di batteri acidofili. Essi convertono questi composti estremamente insolubili in prodotti solubili in soluzione acquosa. La loro attivita' consente la liberazione di metalli e la produzione di acido solforico. Nel processo di dissoluzione batterica, la maggior parte dei microorganismi coinvolti sono batteri chemioautotrofi e acidofili come il Thiobacillus ferrooxidans ed il Thiobacillus thiooxidans, che vivono normalmente ad un pH compreso tra 1.5 e 4.5 e che, per soddisfare i loro fabbisogni energetici, ossidano i composti inorganici di ferro e zolfo. I microorganismi, catalizzando l'ossidazione della matrice solfurea, permettono la successiva dissoluzione dell'oro attraverso la lisciviazione cianidrica. Il processo bioossidativo si sviluppa attraverso diversi stadi. Il principale obiettivo del presente lavoro sperimentale e' stato lo sviluppo di una tecnologia biologica per l'estrazione dell'oro dai minerali, usando cianuri come agente lisciviante. 2 Le colture batteriche utilizzate appartengono principalmente al genere Thiobacillus. Gli sforzi dedicati allo sviluppo di questa nuova tecnologia sono giustificati dal fatto che in Europa e nel mondo esistono importanti depositi di oro associato ai solfuri.
1998
Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria - IGAG
Minerali solfuri
minerali refrattari
biolisciviazione
cianurazione
recupero oro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/230421
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