I riarrangiamenti del proto-oncogene ret (ret/PTC) sono considerati eventi patogenetici precoci del processo carcinogenico tiroideo che conduce allo sviluppo del carcinoma papillare. Risultati contrastanti sono stati ottenuti riguardo al ruolo svolto dal ret/PTC nel determinare l'aggressività e la progressione della neoplasia. Recenti studi di correlazione genetico-clinica hanno evidenziato una significativa associazione tra espressione del ret/PTC ed un andamento più favorevole della neoplasia tiroidea. Scopo del nostro lavoro è stato quello di verificare se l'espressione del ret/PTC, sebbene momento essenziale nel processo di trasformazione neoplastica tiroidea, possa nel contempo rappresentare un "fattore protettivo" nei confronti di una sdifferenziazione tumorale. A tale scopo, la linea cellulare WRO, derivata da un carcinoma tiroideo umano scarsamente differenziato, è stata transfettata con un vettore plasmidico contente il cDNA del ret/PTC1 sotto il controllo del promotore zinco-inducibile della metallotioneina. Come controllo sono state utilizzate sia cellule WRO transfettate con il vettore vuoto (WRO-NEO) che cellule parentali (WRO). Dopo selezione in G418, sono stati stabiliti diversi cloni, tre dei quali sono stati selezionati, mediante Western blot, per l'abbondante espressione e l'efficiente inducibilità del ret/PTC1 (WRO-PTC-1, -2 e -11). Le diverse linee cellulari sono state quindi coltivate, in presenza ed in assenza di ZnSO4 (100 ?M), per 12 giorni. E' stata quindi effettuata un'analisi delle curve di crescita e della vitalità cellulare e, mediante analisi al FACS, è stato valutato il profilo del ciclo cellulare e la presenza di fenomeno apoptotici. La presenza di apoptosi è stata quindi confermata mediante saggio TUNEL.A seguito dell'induzione Zn-mediata del ret/PTC1, le curve di crescita al 6° giorno hanno evidenziato una drammatica riduzione (da 5 a 20 volte) della proliferazione cellulare nei cloni WRO-PTC -1, -2 e -11 rispetto alle cellule di controllo WRO-NEO e WRO. L'inibizione della proliferazione cellulare persisteva fino al 12° giorno nei cloni ret/PTC1 rispetto alle linee di controllo. Tale effetto si associava ad una riduzione della vitalità cellulare (cloni WRO-PTC, da 56% a 70%; WRO-NEO, 85%; WRO, 92%). L'analisi al FACS dopo colorazione con ioduro di propidio non mostrava, tuttavia, significative variazioni nella distribuzione delle cellule nel ciclo cellulare, ma evidenziava una percentuale di nuclei ipodiploidi (indicativi di frammentazione del DNA) più elevata nei cloni ret/PTC1 rispetto ai controlli (cloni WRO-PTC da 24% a 38%; WRO-NEO, 9%; WRO, 2%). Il dato fluorocitometrico era confermato dall'analisi TUNEL che evidenziava una significativa apoptosi nei cloni WRO-PTC rispetto ai controlli. In conclusione questi risultati preliminari indicano che l'attivazione "de novo" della funzione tirosino-chinasica dell'oncogene ret/PTC1 genera segnali intracellulari che interferiscono con la normale proliferazione di cellule tumorali tiroidee scarsamente differenziate, principalmente attraverso l'induzione di apoptosi. Ulteriori studi saranno necessari per determinare se tale fenomeno sia specifico di ret/PTC1 e se ad esso si associno modificazioni del fenotipo tumorale quali il ripristino dell'espressione di markers del differenziamento tiroideo.

"L'oncogene RET/PTC1 inibisce la proliferazione di cellule di carcinoma tiroideo umano scarsamente differenziato"

F Moretti;A Farsetti;
2000

Abstract

I riarrangiamenti del proto-oncogene ret (ret/PTC) sono considerati eventi patogenetici precoci del processo carcinogenico tiroideo che conduce allo sviluppo del carcinoma papillare. Risultati contrastanti sono stati ottenuti riguardo al ruolo svolto dal ret/PTC nel determinare l'aggressività e la progressione della neoplasia. Recenti studi di correlazione genetico-clinica hanno evidenziato una significativa associazione tra espressione del ret/PTC ed un andamento più favorevole della neoplasia tiroidea. Scopo del nostro lavoro è stato quello di verificare se l'espressione del ret/PTC, sebbene momento essenziale nel processo di trasformazione neoplastica tiroidea, possa nel contempo rappresentare un "fattore protettivo" nei confronti di una sdifferenziazione tumorale. A tale scopo, la linea cellulare WRO, derivata da un carcinoma tiroideo umano scarsamente differenziato, è stata transfettata con un vettore plasmidico contente il cDNA del ret/PTC1 sotto il controllo del promotore zinco-inducibile della metallotioneina. Come controllo sono state utilizzate sia cellule WRO transfettate con il vettore vuoto (WRO-NEO) che cellule parentali (WRO). Dopo selezione in G418, sono stati stabiliti diversi cloni, tre dei quali sono stati selezionati, mediante Western blot, per l'abbondante espressione e l'efficiente inducibilità del ret/PTC1 (WRO-PTC-1, -2 e -11). Le diverse linee cellulari sono state quindi coltivate, in presenza ed in assenza di ZnSO4 (100 ?M), per 12 giorni. E' stata quindi effettuata un'analisi delle curve di crescita e della vitalità cellulare e, mediante analisi al FACS, è stato valutato il profilo del ciclo cellulare e la presenza di fenomeno apoptotici. La presenza di apoptosi è stata quindi confermata mediante saggio TUNEL.A seguito dell'induzione Zn-mediata del ret/PTC1, le curve di crescita al 6° giorno hanno evidenziato una drammatica riduzione (da 5 a 20 volte) della proliferazione cellulare nei cloni WRO-PTC -1, -2 e -11 rispetto alle cellule di controllo WRO-NEO e WRO. L'inibizione della proliferazione cellulare persisteva fino al 12° giorno nei cloni ret/PTC1 rispetto alle linee di controllo. Tale effetto si associava ad una riduzione della vitalità cellulare (cloni WRO-PTC, da 56% a 70%; WRO-NEO, 85%; WRO, 92%). L'analisi al FACS dopo colorazione con ioduro di propidio non mostrava, tuttavia, significative variazioni nella distribuzione delle cellule nel ciclo cellulare, ma evidenziava una percentuale di nuclei ipodiploidi (indicativi di frammentazione del DNA) più elevata nei cloni ret/PTC1 rispetto ai controlli (cloni WRO-PTC da 24% a 38%; WRO-NEO, 9%; WRO, 2%). Il dato fluorocitometrico era confermato dall'analisi TUNEL che evidenziava una significativa apoptosi nei cloni WRO-PTC rispetto ai controlli. In conclusione questi risultati preliminari indicano che l'attivazione "de novo" della funzione tirosino-chinasica dell'oncogene ret/PTC1 genera segnali intracellulari che interferiscono con la normale proliferazione di cellule tumorali tiroidee scarsamente differenziate, principalmente attraverso l'induzione di apoptosi. Ulteriori studi saranno necessari per determinare se tale fenomeno sia specifico di ret/PTC1 e se ad esso si associno modificazioni del fenotipo tumorale quali il ripristino dell'espressione di markers del differenziamento tiroideo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/235786
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