L'articolo analizza le testimonianze stoiche che definiscono la divinità come"intelletto" e come "Wanima del mondo" e che permettono di determinare i contenuto del pensiero divino come logoi, ovvero come discori o ragionamenti. In primo luogo, si esaminano i termini noeron e noeton per stabilire a quali realtà gli Stoici conferiscono i caratteri di intelligenza e come essi descrivono il pensiero scientifico al quale confrontrano l'atto del pensiero divino.In secondo luog, si esamina la teoria delle ragioni seminali e le sue relazioni storiche con il problema dei contenuti del peniseo divino. Infine, si tenta di mostrare che gli Stoici, ispirandosi alla teologia demiurgica del Timeo, unificano ciò che Platone ha tenuto separato: il Demiurgo stesso, l'anima del mondo, il "vivente intelligibile".
Dio, anima e intelligibili nella Stoa
Alesse F
2011
Abstract
L'articolo analizza le testimonianze stoiche che definiscono la divinità come"intelletto" e come "Wanima del mondo" e che permettono di determinare i contenuto del pensiero divino come logoi, ovvero come discori o ragionamenti. In primo luogo, si esaminano i termini noeron e noeton per stabilire a quali realtà gli Stoici conferiscono i caratteri di intelligenza e come essi descrivono il pensiero scientifico al quale confrontrano l'atto del pensiero divino.In secondo luog, si esamina la teoria delle ragioni seminali e le sue relazioni storiche con il problema dei contenuti del peniseo divino. Infine, si tenta di mostrare che gli Stoici, ispirandosi alla teologia demiurgica del Timeo, unificano ciò che Platone ha tenuto separato: il Demiurgo stesso, l'anima del mondo, il "vivente intelligibile".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.