L'ormone tiroideo si rinviene in specie animali filogeneticamente molto distanti dall'uomo nelle quali svolge un fondamentale ruolo di regolazione dello sviluppo organo-tissutale. Tale funzione differenziativa è specificamente conservata nell'uomo nel quale l'ormone tiroideo è indispensabile per lo sviluppo anatomico e funzionale del Sistema Nervoso Centrale (SNC). Un adeguato apporto ormonale tiroideo nel periodo perinatale è infatti determinante per un corretto sviluppo dei processi di proliferazione e migrazione neuronale, di mielinogenesi, di arborizzazione dendritica, di formazione delle giunzioni intersinaptiche. La comprensione dei processi attraverso cui l'ormone tiroideo regola il differenziamento cerebrale ha subito un notevole impulso dallo sviluppo delle tecnologie del DNA ricombinante che hanno condotto all'identificazione dei diversi recettori ormonali tiroidei (TR) e dei loro partners cofattoriali consentendo la caratterizzazione degli intimi meccanismi, sia spaziali che temporali, che regolano la trasmissione del messaggio ormonale tiroideo a livello dei diversi geni bersaglio. Un ulteriore avanzamento delle conoscenze, soprattutto per quanto attiene lo sviluppo della funzione uditiva, si deve all'introduzione delle tecnologie di genetica inversa, con la creazione di modelli murini knock-out, geneticamente deficitari dei diversi TRs, che hanno consentito di chiarire il ruolo fondamentale svolto dal TR? nello sviluppo cocleare, o mediante l'utilizzazione di sofisticate tecniche di clonaggio di posizione, che hanno consentito di identificare e clonare un nuovo gene, presunto trasportatore del solfato, la cui alterazione è responsabile della sordità che caratterizza la sindrome di Pendred. Lo studio del SNC è tuttavia reso difficoltoso dall'estrema eterogeneità dell'organo, ogni singolo neurone venendo a costituire un'unità funzionalmente distinta, nella sua articolazione anatomica e di espressione di neurotrasmettitori, dal neurone adiacente. L'analisi dell'espressione genica a livello di ristrette porzioni del SNC è tipicamente effettuata mediante saggi di ibridazione in situ, tecnica da noi recentemente utilizzata per evidenziare la prevalente espressione del coattivatore recettoriale SRC-1 a livello dell'epitelio olfattorio, un possibile nuovo tessuto bersaglio dell'azione di ligandi di recettori nucleari ormonali. Gli eclatanti effetti ormonali tiroidei sul SNC appaiono inoltre temporalmente diversificati, a motivo della diversa rappresentazione, sia in senso qualitativo che quantitativo, delle varie isoforme recettoriali, un'osservazione che trova conferma ed esplicitazione nelle differenti manifestazioni cliniche di alterata funzionalità cerebrale che conseguono all'instaurarsi della carenza ormonale nel periodo fetale, neonatale o in età adulta.

BASI GENETICO-MOLECOLARI DELL'AZIONE ORMONALE TIROIDEA SUL DIFFERENZIAMENTO CEREBRALE IN CONDIZIONI FISIOLOGICHE E PATOLOGICHE.

A Farsetti;F Moretti;
1998

Abstract

L'ormone tiroideo si rinviene in specie animali filogeneticamente molto distanti dall'uomo nelle quali svolge un fondamentale ruolo di regolazione dello sviluppo organo-tissutale. Tale funzione differenziativa è specificamente conservata nell'uomo nel quale l'ormone tiroideo è indispensabile per lo sviluppo anatomico e funzionale del Sistema Nervoso Centrale (SNC). Un adeguato apporto ormonale tiroideo nel periodo perinatale è infatti determinante per un corretto sviluppo dei processi di proliferazione e migrazione neuronale, di mielinogenesi, di arborizzazione dendritica, di formazione delle giunzioni intersinaptiche. La comprensione dei processi attraverso cui l'ormone tiroideo regola il differenziamento cerebrale ha subito un notevole impulso dallo sviluppo delle tecnologie del DNA ricombinante che hanno condotto all'identificazione dei diversi recettori ormonali tiroidei (TR) e dei loro partners cofattoriali consentendo la caratterizzazione degli intimi meccanismi, sia spaziali che temporali, che regolano la trasmissione del messaggio ormonale tiroideo a livello dei diversi geni bersaglio. Un ulteriore avanzamento delle conoscenze, soprattutto per quanto attiene lo sviluppo della funzione uditiva, si deve all'introduzione delle tecnologie di genetica inversa, con la creazione di modelli murini knock-out, geneticamente deficitari dei diversi TRs, che hanno consentito di chiarire il ruolo fondamentale svolto dal TR? nello sviluppo cocleare, o mediante l'utilizzazione di sofisticate tecniche di clonaggio di posizione, che hanno consentito di identificare e clonare un nuovo gene, presunto trasportatore del solfato, la cui alterazione è responsabile della sordità che caratterizza la sindrome di Pendred. Lo studio del SNC è tuttavia reso difficoltoso dall'estrema eterogeneità dell'organo, ogni singolo neurone venendo a costituire un'unità funzionalmente distinta, nella sua articolazione anatomica e di espressione di neurotrasmettitori, dal neurone adiacente. L'analisi dell'espressione genica a livello di ristrette porzioni del SNC è tipicamente effettuata mediante saggi di ibridazione in situ, tecnica da noi recentemente utilizzata per evidenziare la prevalente espressione del coattivatore recettoriale SRC-1 a livello dell'epitelio olfattorio, un possibile nuovo tessuto bersaglio dell'azione di ligandi di recettori nucleari ormonali. Gli eclatanti effetti ormonali tiroidei sul SNC appaiono inoltre temporalmente diversificati, a motivo della diversa rappresentazione, sia in senso qualitativo che quantitativo, delle varie isoforme recettoriali, un'osservazione che trova conferma ed esplicitazione nelle differenti manifestazioni cliniche di alterata funzionalità cerebrale che conseguono all'instaurarsi della carenza ormonale nel periodo fetale, neonatale o in età adulta.
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