I recettori per gli ormoni tiroidei (TR) regolano l'espressione dei geni bersaglio modulando un complesso equilibrio di eventi inibitori ed attivatori della trascrizione genica, alternativamente determinati dall'assenza o dalla presenza della molecola ormonale (T3). All'attività inibitoria concorre la isoforma recettoriale ?2 (TR?2) la quale, incapace di legare la T3, esercita un'azione dominante negativa sulle proprietà transattivanti dei recettori tiroidei attivi (TR?1 e TR?). Recenti studi hanno dimostrato che i domini aminoterminale (NH2) e carbossilico (COOH) dei recettori tiroidei sono in grado di interagire, direttamente o indirettamente, con alcuni fattori dell'apparato basale di trascrizione. Al fine di indagare se l'azione inibitoria esercitata dall'isoforma TR?2 sia mediata da una diretta interazione proteina-proteina con il TR?1 mediante la regione NH2, abbiamo utilizzato, in saggi di transfezione transiente, due mutanti, sia del TR?1 che del TR?2 (TR?1?N e TR?2?N), deleti nella regione aminoterminale. Il mutante TR?1?N era ancora in grado di indurre la transattivazione del promotore nativo delle proteine basiche della mielina (MBP256-CAT), anche se meno efficacemente rispetto al TR?1 intatto. L'aggiunta di TR?2, in eccesso molare di 3 volte, comportava invece la completa abrogazione della responsività alla T3. Analogamente, il mutante deleto TR?2?N manteneva la sua azione inibitoria nei confronti del TR?1. Questi risultati indicano che l'attività repressoria mediata da TR?2 sulle proprietà transattivanti del TR?1 si esplica in maniera indipendente dalla integrità del dominio NH2. Allo scopo di caratterizzare le strutture molecolari del gene bersaglio coinvolte nell'effetto inibitorio mediato da TR?2, abbiamo utilizzato, in saggi funzionali, costrutti plasmidici contenenti l' elemento responsivo tiroideo del gene delle MBP (MBP-TRE), sia intero che deleto nei nucleotidi adiacenti alla sequenza palindromica, inserito nel contesto del promotore della timidina chinasi (rispettivamente MBP-TRE33-TK-CAT e MBP-TRE18-TK-CAT). Mentre il costrutto contenente l'intero MBP-TRE, mostrava una inibizione progressiva e dose-dipendente al variare della quantità di TR?2, sorprendentemente, il costrutto deleto, contenente la sola sequenza palindromica, presentava una spiccata inducibilità da parte della T3 (? 300 volte di induzione) e non subiva alcuna inibizione da parte di TR?2, anche se espresso ad elevate concentrazioni. Questi risultati evidenziano il ruolo che sequenze nucleotidiche, situate immediatamante a monte o a valle della struttura palindromica dell'MBP-TRE, svolgono nel favorire l'interazione tra i recettori ormonali ed altri fattori trascrizionali, presenti in quantità limitate ed essenziali ad ottenere una ottimale modulazione della trascrizione dei geni bersaglio.
SEQUENZE LIMITROFE ALL'MBP-TRE SONO ESSENZIALI PER L'ATTIVITA' INIBITORIA DNA-DIPENDENTE DEL RECETTORE TIROIDEO ALFA2
A Farsetti;F Moretti;
1997
Abstract
I recettori per gli ormoni tiroidei (TR) regolano l'espressione dei geni bersaglio modulando un complesso equilibrio di eventi inibitori ed attivatori della trascrizione genica, alternativamente determinati dall'assenza o dalla presenza della molecola ormonale (T3). All'attività inibitoria concorre la isoforma recettoriale ?2 (TR?2) la quale, incapace di legare la T3, esercita un'azione dominante negativa sulle proprietà transattivanti dei recettori tiroidei attivi (TR?1 e TR?). Recenti studi hanno dimostrato che i domini aminoterminale (NH2) e carbossilico (COOH) dei recettori tiroidei sono in grado di interagire, direttamente o indirettamente, con alcuni fattori dell'apparato basale di trascrizione. Al fine di indagare se l'azione inibitoria esercitata dall'isoforma TR?2 sia mediata da una diretta interazione proteina-proteina con il TR?1 mediante la regione NH2, abbiamo utilizzato, in saggi di transfezione transiente, due mutanti, sia del TR?1 che del TR?2 (TR?1?N e TR?2?N), deleti nella regione aminoterminale. Il mutante TR?1?N era ancora in grado di indurre la transattivazione del promotore nativo delle proteine basiche della mielina (MBP256-CAT), anche se meno efficacemente rispetto al TR?1 intatto. L'aggiunta di TR?2, in eccesso molare di 3 volte, comportava invece la completa abrogazione della responsività alla T3. Analogamente, il mutante deleto TR?2?N manteneva la sua azione inibitoria nei confronti del TR?1. Questi risultati indicano che l'attività repressoria mediata da TR?2 sulle proprietà transattivanti del TR?1 si esplica in maniera indipendente dalla integrità del dominio NH2. Allo scopo di caratterizzare le strutture molecolari del gene bersaglio coinvolte nell'effetto inibitorio mediato da TR?2, abbiamo utilizzato, in saggi funzionali, costrutti plasmidici contenenti l' elemento responsivo tiroideo del gene delle MBP (MBP-TRE), sia intero che deleto nei nucleotidi adiacenti alla sequenza palindromica, inserito nel contesto del promotore della timidina chinasi (rispettivamente MBP-TRE33-TK-CAT e MBP-TRE18-TK-CAT). Mentre il costrutto contenente l'intero MBP-TRE, mostrava una inibizione progressiva e dose-dipendente al variare della quantità di TR?2, sorprendentemente, il costrutto deleto, contenente la sola sequenza palindromica, presentava una spiccata inducibilità da parte della T3 (? 300 volte di induzione) e non subiva alcuna inibizione da parte di TR?2, anche se espresso ad elevate concentrazioni. Questi risultati evidenziano il ruolo che sequenze nucleotidiche, situate immediatamante a monte o a valle della struttura palindromica dell'MBP-TRE, svolgono nel favorire l'interazione tra i recettori ormonali ed altri fattori trascrizionali, presenti in quantità limitate ed essenziali ad ottenere una ottimale modulazione della trascrizione dei geni bersaglio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.