Per molte aree geografiche dell'Italia mediana, le uniche attestazioni antiche sono costituite da glossari: è questo, per esempio, il caso di alcune località periferiche (come per esempio Roccantica, dove il notaio Ser Iacopo Ursello produsse un dizionario alla fine del Quattrocento). Tuttavia i glossari aumentano spesso le nostre conoscenze anche per l'area cassinese o per quell'area dialettale "perimediana" che si sviluppa intorno Roma. Il glossario è quindi un documento preziosissimo, proprio perché ci consente di conoscere e di documentare delle situazioni altrimenti non più attingibili. Tutti i glossari mediani a noi noti si collocano a cavallo tra la fine del XIV secolo e la prima metà del XVI, ovvero tra l'inizio dell'attrazione centripeta del toscano letterario (che -- come ha dimostrato per primo Ernst -- affonda le sue radici in Roma già alla metà del Trecento) e il compimento di quell'azione livellatrice e uniformatrice dei grammatici, e ancor più della prassi linguistica petrarchesca, che, con la prima metà del Cinquecento si fa tanto intensa da attaccare e invadere ogni documento della lingua scritta. Si analizza qui in particolare il glossario contenuto nel manoscritto 1895 della Biblioteca Angelica di Roma, dando spazio in particolare all'analisi del lessico dell'agricoltura.

"Da mi si inzengia la grammatica a buj": un glossaire de la région médiane du XIVe siècle

Guadagnini E;Vaccaro G
2011

Abstract

Per molte aree geografiche dell'Italia mediana, le uniche attestazioni antiche sono costituite da glossari: è questo, per esempio, il caso di alcune località periferiche (come per esempio Roccantica, dove il notaio Ser Iacopo Ursello produsse un dizionario alla fine del Quattrocento). Tuttavia i glossari aumentano spesso le nostre conoscenze anche per l'area cassinese o per quell'area dialettale "perimediana" che si sviluppa intorno Roma. Il glossario è quindi un documento preziosissimo, proprio perché ci consente di conoscere e di documentare delle situazioni altrimenti non più attingibili. Tutti i glossari mediani a noi noti si collocano a cavallo tra la fine del XIV secolo e la prima metà del XVI, ovvero tra l'inizio dell'attrazione centripeta del toscano letterario (che -- come ha dimostrato per primo Ernst -- affonda le sue radici in Roma già alla metà del Trecento) e il compimento di quell'azione livellatrice e uniformatrice dei grammatici, e ancor più della prassi linguistica petrarchesca, che, con la prima metà del Cinquecento si fa tanto intensa da attaccare e invadere ogni documento della lingua scritta. Si analizza qui in particolare il glossario contenuto nel manoscritto 1895 della Biblioteca Angelica di Roma, dando spazio in particolare all'analisi del lessico dell'agricoltura.
2011
Istituto Opera del Vocabolario Italiano - OVI
9782503541754
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/241034
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