L'Unione Europea ha adottato da alcuni anni un piano politico volto alla progressiva riduzione delle emissioni atmosferiche prodotte da motori endotermici e diretto alla salvaguardia dell'ambiente ed alla protezione dei cittadini dai rischi connessi all'inquinamento. In particolare si ritiene che il settore delle macchine mobili non stradali costituisca una quota significativa delle emissioni totali di inquinanti atmosferici di origine antropica. Le trattrici agricole, equipaggiate di motori ad accensione spontanea, appartengono a questa categoria di macchine per le quali le emissioni di ossidi di azoto (Nox) e particolato sono ritenute particolarmente elevate rispetto a quello dei veicoli per il trasporto su strada. Per realizzare questi obbiettivi sono state adottate nei paesi appartenmenti all'Unione Europea procedure di omologazione comuni per i motori Diesel destinati ad equipaggaire le macchine mobili non stradali e soglie limite di emissione di inquinanti ridotte. I benefici ambientali che in Italia si potranno trarre dall'introduzione di tali procedure sarà lento in considerazione dell'ingente numero di trattrici vetuste ancora in circolazione. Queste sono importanti fonti di inquinamento atmosferico, in considerazione della normale usura del motore e del suo progetto, risalente ad anni in cui la tutela dell'ambiente non era tra le principali priorità. Il presente lavoro riassume i risultati di un'indagine volta a verificare su un limitato, ma rappresenattivo, numero di aziende agricole piementesi, l'opacità dei fumi di scarico, indicatore dell'emissione di particolato, delle trattrici agricole regolarmente utilizzate in azienda. Sulle trattrici oggetto di indagine è stato rilevato con un opacimetro il coefficiente di assorbimento dei fumi di scarico secondo le procedure di omologazione previste dalla Direttiva Cee 77/537. I valori raccolti sono stati, successivamnte, confrontati con quelli contenuti nella documentazione prodotta al momento del'omologazione originale di ogni singolo modello di motore. I risultati dell'indagine mettono in evidenza l'incremento dell'opacità dei fumi di scarico delle trattrici agricole rispetto ai valori rilevati al momento dell'immessione sul mercato, e quanto questo significhi sia in termini di contributo all'inquinamento atmosferico che di salubrità per i lavoratori che operano nell'ambiente di lavoro circostante. Durante l'esecuzione dei rilievi nelle aziende agricole si è inoltre direttamente constata l'obsolescenza di buona parte delle trattrici agricole impiegate, e quanto questo possa significare in termini di non rispetto, in molti casi, di standard che garantiscono la sicurezza degli operatori durante il loro impiego.

Emissioni atmosferiche inquinanti prodotte da trattrici agricole

Cavallo Eugenio;Giuseppe Paletto
2002

Abstract

L'Unione Europea ha adottato da alcuni anni un piano politico volto alla progressiva riduzione delle emissioni atmosferiche prodotte da motori endotermici e diretto alla salvaguardia dell'ambiente ed alla protezione dei cittadini dai rischi connessi all'inquinamento. In particolare si ritiene che il settore delle macchine mobili non stradali costituisca una quota significativa delle emissioni totali di inquinanti atmosferici di origine antropica. Le trattrici agricole, equipaggiate di motori ad accensione spontanea, appartengono a questa categoria di macchine per le quali le emissioni di ossidi di azoto (Nox) e particolato sono ritenute particolarmente elevate rispetto a quello dei veicoli per il trasporto su strada. Per realizzare questi obbiettivi sono state adottate nei paesi appartenmenti all'Unione Europea procedure di omologazione comuni per i motori Diesel destinati ad equipaggaire le macchine mobili non stradali e soglie limite di emissione di inquinanti ridotte. I benefici ambientali che in Italia si potranno trarre dall'introduzione di tali procedure sarà lento in considerazione dell'ingente numero di trattrici vetuste ancora in circolazione. Queste sono importanti fonti di inquinamento atmosferico, in considerazione della normale usura del motore e del suo progetto, risalente ad anni in cui la tutela dell'ambiente non era tra le principali priorità. Il presente lavoro riassume i risultati di un'indagine volta a verificare su un limitato, ma rappresenattivo, numero di aziende agricole piementesi, l'opacità dei fumi di scarico, indicatore dell'emissione di particolato, delle trattrici agricole regolarmente utilizzate in azienda. Sulle trattrici oggetto di indagine è stato rilevato con un opacimetro il coefficiente di assorbimento dei fumi di scarico secondo le procedure di omologazione previste dalla Direttiva Cee 77/537. I valori raccolti sono stati, successivamnte, confrontati con quelli contenuti nella documentazione prodotta al momento del'omologazione originale di ogni singolo modello di motore. I risultati dell'indagine mettono in evidenza l'incremento dell'opacità dei fumi di scarico delle trattrici agricole rispetto ai valori rilevati al momento dell'immessione sul mercato, e quanto questo significhi sia in termini di contributo all'inquinamento atmosferico che di salubrità per i lavoratori che operano nell'ambiente di lavoro circostante. Durante l'esecuzione dei rilievi nelle aziende agricole si è inoltre direttamente constata l'obsolescenza di buona parte delle trattrici agricole impiegate, e quanto questo possa significare in termini di non rispetto, in molti casi, di standard che garantiscono la sicurezza degli operatori durante il loro impiego.
2002
Istituto per le Macchine Agricole e Movimento Terra - IMAMOTER - Sede Ferrara
Istituto per le Macchine Agricole e Movimento Terra - IMAMOTER - Sede Ferrara
emissioni
motori
sicurezza
trattrici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/241590
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