L'approccio alla valutazione dei rischi per la salute connessi alle esposizioni ai campi elettromagnetici sul quale vi è maggior consenso a livello internazionale si basa sul sistema delle restrizioni di base e dei livelli di riferimento. Esso è stato recepito in Italia sia in ambito occupazionale (D.Lgs. 81/2008), sia per la popolazione generale, seppure in questo caso limitatamente ai campi generati da sorgenti non riconducibili né agli elettrodotti, né ai sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi (DPCM 8/07/2003). Secondo questo approccio, in prima istanza è necessario confrontare le grandezze di tipo "radiometrico", legate all'intensità del campo elettromagnetico imperturbato, con i rispettivi livelli di riferimento prescritti dalla normativa. Se uno di questi livelli è superato, può essere opportuna una verifica del rispetto delle restrizioni di base: queste coinvolgono le grandezze "dosimetriche", cioè le grandezze fisiche indotte nel corpo del soggetto esposto e più direttamente connesse agli effetti sanitari che si intende prevenire. La dosimetria elettromagnetica si occupa della determinazione delle grandezze dosimetriche avvalendosi di tecniche sperimentali, analitiche o numeriche. Queste ultime hanno mostrato le maggiori potenzialità ed hanno portato recentemente allo sviluppo di pacchetti software commerciali, che si affiancano ai programmi messi a punto in ambiti di ricerca. La proposta di applicativi per le basse frequenze (fino a qualche centinaio di chilohertz) è tuttora limitata e la loro diffusione scarsa: anche per questo non ne è disponibile una validazione estesa ed esaustiva e non ne sono completamente note le condizioni di applicabilità a situazioni particolari. Realizzare un confronto quantitativo tra i risultati ottenuti da programmi diversi applicati a problemi standardizzati può fornire una validazione alternativa a quella sperimentale, alquanto onerosa e non sempre possibile. In questo contesto si inserisce il presente lavoro finalizzato ad effettuare un confronto quantitativo sui risultati di elaborazioni dosimetriche derivate da diversi pacchetti software applicati a casi di studio opportunamente definiti. Obiettivi primari di questo interconfronto consistono nella possibilità di dare risposta ad una serie di esigenze tra cui: -validare i risultati dosimetrici di ogni singolo applicativo, in modo più approfondito di quanto sia fattibile attraverso verifiche sperimentali o confronti con soluzioni analitiche di problemi elementari; -stabilire se - e fino a che punto - programmi distinti, applicati alla soluzione del medesimo problema, forniscano risultati compatibili, pur facendo uso di metodi diversi per la modellizzazione delle sorgenti e/o per la formulazione e la soluzione numerica delle equazioni di accoppiamento con l'oggetto esposto; -ricavare indicazioni sul livello tipico di accuratezza che può caratterizzare i risultati della dosimetria numerica. In generale, l'interconfronto può evidenziare i punti di forza ed i limiti dei pacchetti software analizzati, in modo da individuare gli ambiti applicativi più adatti ad ognuno di essi. I risultati dello studio potranno, auspicabilmente, essere utili per indagare quantitativamente il rapporto tra restrizioni di base e livelli di riferimento stabiliti dagli organismi protezionistici in funzione della frequenza e delle conducibilità e quindi il margine di cautela associato ai modelli dosimetrici utilizzati dalle linee guida internazionali (ICNIRP, 2010).

Dosimetria numerica a bassa frequenza: risultati preliminari di un interconfronto tra diversi software

Andreuccetti D;
2012

Abstract

L'approccio alla valutazione dei rischi per la salute connessi alle esposizioni ai campi elettromagnetici sul quale vi è maggior consenso a livello internazionale si basa sul sistema delle restrizioni di base e dei livelli di riferimento. Esso è stato recepito in Italia sia in ambito occupazionale (D.Lgs. 81/2008), sia per la popolazione generale, seppure in questo caso limitatamente ai campi generati da sorgenti non riconducibili né agli elettrodotti, né ai sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi (DPCM 8/07/2003). Secondo questo approccio, in prima istanza è necessario confrontare le grandezze di tipo "radiometrico", legate all'intensità del campo elettromagnetico imperturbato, con i rispettivi livelli di riferimento prescritti dalla normativa. Se uno di questi livelli è superato, può essere opportuna una verifica del rispetto delle restrizioni di base: queste coinvolgono le grandezze "dosimetriche", cioè le grandezze fisiche indotte nel corpo del soggetto esposto e più direttamente connesse agli effetti sanitari che si intende prevenire. La dosimetria elettromagnetica si occupa della determinazione delle grandezze dosimetriche avvalendosi di tecniche sperimentali, analitiche o numeriche. Queste ultime hanno mostrato le maggiori potenzialità ed hanno portato recentemente allo sviluppo di pacchetti software commerciali, che si affiancano ai programmi messi a punto in ambiti di ricerca. La proposta di applicativi per le basse frequenze (fino a qualche centinaio di chilohertz) è tuttora limitata e la loro diffusione scarsa: anche per questo non ne è disponibile una validazione estesa ed esaustiva e non ne sono completamente note le condizioni di applicabilità a situazioni particolari. Realizzare un confronto quantitativo tra i risultati ottenuti da programmi diversi applicati a problemi standardizzati può fornire una validazione alternativa a quella sperimentale, alquanto onerosa e non sempre possibile. In questo contesto si inserisce il presente lavoro finalizzato ad effettuare un confronto quantitativo sui risultati di elaborazioni dosimetriche derivate da diversi pacchetti software applicati a casi di studio opportunamente definiti. Obiettivi primari di questo interconfronto consistono nella possibilità di dare risposta ad una serie di esigenze tra cui: -validare i risultati dosimetrici di ogni singolo applicativo, in modo più approfondito di quanto sia fattibile attraverso verifiche sperimentali o confronti con soluzioni analitiche di problemi elementari; -stabilire se - e fino a che punto - programmi distinti, applicati alla soluzione del medesimo problema, forniscano risultati compatibili, pur facendo uso di metodi diversi per la modellizzazione delle sorgenti e/o per la formulazione e la soluzione numerica delle equazioni di accoppiamento con l'oggetto esposto; -ricavare indicazioni sul livello tipico di accuratezza che può caratterizzare i risultati della dosimetria numerica. In generale, l'interconfronto può evidenziare i punti di forza ed i limiti dei pacchetti software analizzati, in modo da individuare gli ambiti applicativi più adatti ad ognuno di essi. I risultati dello studio potranno, auspicabilmente, essere utili per indagare quantitativamente il rapporto tra restrizioni di base e livelli di riferimento stabiliti dagli organismi protezionistici in funzione della frequenza e delle conducibilità e quindi il margine di cautela associato ai modelli dosimetrici utilizzati dalle linee guida internazionali (ICNIRP, 2010).
2012
Istituto di Fisica Applicata - IFAC
Esposizione a campi elettromagnetici
dosimetria numerica
software
interconfronto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/246491
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