Il saggio fornisce per la prima volta una dettagliata disamina della presenza di Schopenhauer nel pensiero di Giuseppe Rensi (Villafranca di Verona, 1871 - Genova, 1941). Dal primo scritto, "L'etica individuale nella società capitalistica" del 1895, fino alla sua opera più importante e nota, "La filosofia dell'assurdo" del 1937, il nome di Schopenhauer ricorre costantemente nelle riflessioni di Rensi, in specie per quanto concerne la sua peculiare concezione della storia, fortemente critica nei confronti di quella che Rensi considera la «piatta alterazione ottimistica della realtà» posta in essere dalla filosofia neoidealistica di Croce e Gentile allora imperante in Italia. Una contrapposizione, quella tra il neoidealismo e la visione schopenhaueriana che, lungi dall'arrestarsi al solo piano delle idee, ebbe pesanti ripercussioni concrete anche sulla ricezione della filosofia schopenhaueriana nel panorama culturale italiano. Nella reiterata riluttanza alla pubblicazione delle opere di Schopenhauer da parte dei due massimi esponenti del neoidealismo italiano, Rensi rintracciò il mal celato proposito di far sprofondare nell'oblio quella filosofia che, quale perfetta antitesi della filosofia hegeliana, rappresentava ai loro occhi una voce fin troppo dissonante e scomoda. La lettura di Schopenhauer ha dunque permesso a Rensi di prendere le distanze dall'idea religiosa-idealista della storia come una progressiva dinamica di perfettibilità e di perfezione. Non c'è nessun panlogismo che tenga agli occhi del filosofo veronese: nessuna sintesi potrà cancellare le contraddizioni fra loro cozzanti, nessuna armonia potrà "addomesticare" le divergenze e le scissioni che sempre perdurano nel processo del mondo. Il corso storico non va quindi inteso mediante paraocchi speculativi, ma piuttosto, schopenhauerianamente, come un puzzle irrazionale e senza alcuna meta finale.

Il corso infernale della storia. L'influenza di Schopenhauer nella filosofia di Giuseppe Rensi

Armando Mascolo
2013

Abstract

Il saggio fornisce per la prima volta una dettagliata disamina della presenza di Schopenhauer nel pensiero di Giuseppe Rensi (Villafranca di Verona, 1871 - Genova, 1941). Dal primo scritto, "L'etica individuale nella società capitalistica" del 1895, fino alla sua opera più importante e nota, "La filosofia dell'assurdo" del 1937, il nome di Schopenhauer ricorre costantemente nelle riflessioni di Rensi, in specie per quanto concerne la sua peculiare concezione della storia, fortemente critica nei confronti di quella che Rensi considera la «piatta alterazione ottimistica della realtà» posta in essere dalla filosofia neoidealistica di Croce e Gentile allora imperante in Italia. Una contrapposizione, quella tra il neoidealismo e la visione schopenhaueriana che, lungi dall'arrestarsi al solo piano delle idee, ebbe pesanti ripercussioni concrete anche sulla ricezione della filosofia schopenhaueriana nel panorama culturale italiano. Nella reiterata riluttanza alla pubblicazione delle opere di Schopenhauer da parte dei due massimi esponenti del neoidealismo italiano, Rensi rintracciò il mal celato proposito di far sprofondare nell'oblio quella filosofia che, quale perfetta antitesi della filosofia hegeliana, rappresentava ai loro occhi una voce fin troppo dissonante e scomoda. La lettura di Schopenhauer ha dunque permesso a Rensi di prendere le distanze dall'idea religiosa-idealista della storia come una progressiva dinamica di perfettibilità e di perfezione. Non c'è nessun panlogismo che tenga agli occhi del filosofo veronese: nessuna sintesi potrà cancellare le contraddizioni fra loro cozzanti, nessuna armonia potrà "addomesticare" le divergenze e le scissioni che sempre perdurano nel processo del mondo. Il corso storico non va quindi inteso mediante paraocchi speculativi, ma piuttosto, schopenhauerianamente, come un puzzle irrazionale e senza alcuna meta finale.
2013
Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e scientifico moderno - ISPF
978-88-6760-100-4
Schopenhauer
Rensi
tempo
storia
assurdo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/246809
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