La presenza di popolazione di cittadinanza straniera in Italia ha raggiunto livelli del tutto considerevoli con un incremento particolarmente straordinario nell'ultimo decennio: considerando la componente regolare iscritta in anagrafe, a inizio 2013 gli stranieri ammontano a 4,4 milioni e rappresentano l'7,4% della popolazione totale residente, mentre all'ultimo Censimento erano 1,3 milioni e pesavano il 2,3% sul totale. Dunque in appena 10 anni sono più che triplicati ammontare e proporzione di stranieri residenti in Italia, identificando il fenomeno migratorio come fattore strutturale necessario e conveniente per la società italiana. Tali tendenze sono il frutto da un lato degli enormi squilibri - demografici, economici e sociali - tra i paesi di origine dei flussi migratori rispetto all'Italia e dall'altro di una serie di deficit strutturali peculiari del nostro Paese, peraltro territorialmente estremamente differenziati, che stimolano una forte domanda di lavoro immigrato. I contributi degli esperti al questionario hanno riguardato tendenze e tematiche future della ricerca quali l'aumento dell'immigrazione ma a ritmi di crescita più contenuti, l'intensificazione di "push" e "pull factors", la comparsa di nuovi paesi di destinazione sulla scena migratoria internazionale, l'analisi del ruolo della componente immigrata nel mercato del lavoro, interventi nelle politiche migratorie a livello nazionale e sovranazionale, le migrazioni transnazionali, il processo di integrazione della popolazione immigrata, la crescita della popolazione di origine straniera (seconde e successive generazioni) e, infine, lo spreco dei cervelli (brain waste).
Immigrati verso dove?
Andrea Pelliccia
2013
Abstract
La presenza di popolazione di cittadinanza straniera in Italia ha raggiunto livelli del tutto considerevoli con un incremento particolarmente straordinario nell'ultimo decennio: considerando la componente regolare iscritta in anagrafe, a inizio 2013 gli stranieri ammontano a 4,4 milioni e rappresentano l'7,4% della popolazione totale residente, mentre all'ultimo Censimento erano 1,3 milioni e pesavano il 2,3% sul totale. Dunque in appena 10 anni sono più che triplicati ammontare e proporzione di stranieri residenti in Italia, identificando il fenomeno migratorio come fattore strutturale necessario e conveniente per la società italiana. Tali tendenze sono il frutto da un lato degli enormi squilibri - demografici, economici e sociali - tra i paesi di origine dei flussi migratori rispetto all'Italia e dall'altro di una serie di deficit strutturali peculiari del nostro Paese, peraltro territorialmente estremamente differenziati, che stimolano una forte domanda di lavoro immigrato. I contributi degli esperti al questionario hanno riguardato tendenze e tematiche future della ricerca quali l'aumento dell'immigrazione ma a ritmi di crescita più contenuti, l'intensificazione di "push" e "pull factors", la comparsa di nuovi paesi di destinazione sulla scena migratoria internazionale, l'analisi del ruolo della componente immigrata nel mercato del lavoro, interventi nelle politiche migratorie a livello nazionale e sovranazionale, le migrazioni transnazionali, il processo di integrazione della popolazione immigrata, la crescita della popolazione di origine straniera (seconde e successive generazioni) e, infine, lo spreco dei cervelli (brain waste).File | Dimensione | Formato | |
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