Il contributo analizza la nuova regolamentazione del trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale del magistrato, disposta dal legislatore con la riforma dell'ordinamento giudiziario del 2006, ed esamina gli effetti pratici che dalla stessa ne sono inevitabilmente derivati sul piano applicativo (i quali si possono sinteticamente indicare, da un lato, in una più ampia salvaguardia delle esigenze di garanzia dei magistrati e, dall'altro, nella compromissione delle esigenze funzionali di governo del corpo dei magistrati da parte del Consiglio superiore della magistratura). Poiché l'interpretazione delle nuove norme escogitata dal Consiglio superiore per contrastare la forte limitazione della sua sfera di intervento ad opera della predetta riforma non ha superato il vaglio di legittimità del giudice amministrativo, resta come unica soluzione quella di un intervento del legislatore volto a contemperare gli opposti interessi in gioco. In sede di conclusione, si individuano pertanto le possibili ipotesi di riforma, dedicando alcune riflessioni critiche al disegno di legge depositato in Parlamento sul tema e al contestuale parere espresso dal Consiglio superiore della magistratura.
Problematiche interpretative e prassi operative del trasferimento d'ufficio del magistrato
2015
Abstract
Il contributo analizza la nuova regolamentazione del trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale del magistrato, disposta dal legislatore con la riforma dell'ordinamento giudiziario del 2006, ed esamina gli effetti pratici che dalla stessa ne sono inevitabilmente derivati sul piano applicativo (i quali si possono sinteticamente indicare, da un lato, in una più ampia salvaguardia delle esigenze di garanzia dei magistrati e, dall'altro, nella compromissione delle esigenze funzionali di governo del corpo dei magistrati da parte del Consiglio superiore della magistratura). Poiché l'interpretazione delle nuove norme escogitata dal Consiglio superiore per contrastare la forte limitazione della sua sfera di intervento ad opera della predetta riforma non ha superato il vaglio di legittimità del giudice amministrativo, resta come unica soluzione quella di un intervento del legislatore volto a contemperare gli opposti interessi in gioco. In sede di conclusione, si individuano pertanto le possibili ipotesi di riforma, dedicando alcune riflessioni critiche al disegno di legge depositato in Parlamento sul tema e al contestuale parere espresso dal Consiglio superiore della magistratura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.