L'articolo mette in discussione l'assunto storiografico di un sostanziale immobilismo della politica doganale borbonica tra la svolta protezionista del 1823-24 e la ventata liberalizzante della metà degli anni '40 del XIX secolo. L'analisi è focalizzata sull'evoluzione della tassazione di due prodotti fondamentali nella storia dell'industrializzazione: il ferro e l'allume. Si dimostra come, nel 1823, la (bassa) tassazione all'importazione sancita per i due prodotti esprimesse una più generale linea di politica daziaria del ministro delle Finanze de' Medici (riconducibile ad uno specifico modello di sviluppo economico), secondo cui il livello di protezione doveva essere commisurato alla effettiva possibilità di promuovere, attraverso lo strumento daziario, l'incremento di una determinata produzione all'interno del Paese. Nei primi anni '30, però, i dazi sui due prodotti furono elevati in misura significativa, malgrado la produzione interna del ferro e dell'allume continuasse a non garantire livelli qualitativi e quantitativi commisurati alle esigenze delle industrie collegate o dipendenti. Il progetto de' Medici fu dunque, se non abbandonato, di certo snaturato. L'articolo ricostruisce le vicende daziarie dei due prodotti e dimostra come la revisione in senso maggiormente protettivo non discese da un diverso progetto di politica economica, né da istanze diffuse provenienti dal mondo produttivo, ma dalla pressione esercitata sul governo e forse ancor più sul nuovo sovrano da due esponenti dell'élite politico-militare - Carlo Filangieri e Vito Nunziante - che avevano personalmente investito in quei settori produttivi. Ma, al di là delle determinanti della revisione tariffaria, e delle possibili letture in termini di Public choice, l'analisi mira a sollecitare una più articolata periodizzazione della politica economica borbonica, che distingua il protezionismo concepito e attuato da de' Medici dai provvedimenti (attuati o mancati) dell'epoca ferdinandea.

Hommes de guerre, hommes d'affaires. Filangieri, Nunziante e la politica doganale nel Regno delle Due Sicilie dopo il 1824

D Ciccolella
2013

Abstract

L'articolo mette in discussione l'assunto storiografico di un sostanziale immobilismo della politica doganale borbonica tra la svolta protezionista del 1823-24 e la ventata liberalizzante della metà degli anni '40 del XIX secolo. L'analisi è focalizzata sull'evoluzione della tassazione di due prodotti fondamentali nella storia dell'industrializzazione: il ferro e l'allume. Si dimostra come, nel 1823, la (bassa) tassazione all'importazione sancita per i due prodotti esprimesse una più generale linea di politica daziaria del ministro delle Finanze de' Medici (riconducibile ad uno specifico modello di sviluppo economico), secondo cui il livello di protezione doveva essere commisurato alla effettiva possibilità di promuovere, attraverso lo strumento daziario, l'incremento di una determinata produzione all'interno del Paese. Nei primi anni '30, però, i dazi sui due prodotti furono elevati in misura significativa, malgrado la produzione interna del ferro e dell'allume continuasse a non garantire livelli qualitativi e quantitativi commisurati alle esigenze delle industrie collegate o dipendenti. Il progetto de' Medici fu dunque, se non abbandonato, di certo snaturato. L'articolo ricostruisce le vicende daziarie dei due prodotti e dimostra come la revisione in senso maggiormente protettivo non discese da un diverso progetto di politica economica, né da istanze diffuse provenienti dal mondo produttivo, ma dalla pressione esercitata sul governo e forse ancor più sul nuovo sovrano da due esponenti dell'élite politico-militare - Carlo Filangieri e Vito Nunziante - che avevano personalmente investito in quei settori produttivi. Ma, al di là delle determinanti della revisione tariffaria, e delle possibili letture in termini di Public choice, l'analisi mira a sollecitare una più articolata periodizzazione della politica economica borbonica, che distingua il protezionismo concepito e attuato da de' Medici dai provvedimenti (attuati o mancati) dell'epoca ferdinandea.
2013
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
Regno delle Due Sicilie; politica doganale; ferro; allume; public choice
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/252632
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