Nel panorama della globalizzazione dei mercati le produzioni agro-alimentari di qualità rappresentano una delle prospettive più promettenti per le aziende agricole italiane. Oltre ai vantaggi economici, la valorizzazione e diversificazione delle produzioni agro-alimentari italiane sono attese sortire effetti positivi di conservazione di agro-biodiversità e di sostenibilità locale. Conservare agro-biodiversità significa tutelare il patrimonio genetico delle risorse agrarie attraverso una gestione sostenibile dei sistemi socio-ecologici e delle loro risorse agroalimentari. Nel comparto delle produzioni locali di pregio economico e nutrizionale si colloca la produzione di olio extravergine d'oliva. L'analisi di tracciabilità della provenienza geografica degli oli consente di tutelare i prodotti ad origine controllata e protetta (DOP, IGP, prodotti biologici), garantendone denominazione e sostenibilità economica. D'altro canto, la conoscenza della diversità adattativa delle varietà di Olea europea è fondamentale a garantire produttività e resilienza socio-ecologica in ecosistemi, quelli mediterranei, altamente vulnerabili ai cambiamenti globali. Gli isotopi stabili costituiscono potenti traccianti ecofisiologici sia nell'indagine dell'origine geografica che nello studio delle risposte varietali alle mutevoli condizioni ambientali. Una serie di ricerche condotte nel recente evidenziano relazioni tra acidi grassi e composizione isotopica in oli estratti da cultivar provenienti da aree geografiche delimitate. Sono stati caratterizzati in base a questi parametri un totale di 15 oli monovarietali raccolti in una collezione comparativa durante le stagioni 2012-2013. Correlazioni significative sono state trovate tra composizioni isotopiche di carbonio ed ossigeno e composizione di acidi grassi, indicando un controllo genetico di questi parametri in olio di oliva. Le analisi statistiche effettuate, come l'analisi multivariata della varianza (MANOVA), l'analisi dei componenti principali (PCA) e l'analisi lineare discriminante (LDA), raggruppano i campioni di olio secondo le cultivar, dimostrando la potenza risolutiva dell'approccio. La combinazione di tecniche di analisi isotopiche e spaziali delle composizioni isotopiche ?18O e ?13C consente, inoltre, la rappresentazione di risposte fisiologiche su gradienti geografici e climatici. La visualizzazione di regioni omogenee fornisce di fatto una zonazione delle firme isotopiche attese, garantendo la provenienza di un olio extra-vergine e monitorandone la risposta fisiologica alle fluttuazioni climatiche. Lo sviluppo e l'applicazione di modelli geo-spaziali aprono così nuove possibilità di controllo della genuinità degli oli extravergini, come di altri prodotti agroalimentari, ma anche di monitoraggio delle risposte ecofisiologiche registrate dagli alimenti al variare delle condizioni ambientali. Infine, ricerche condotte su scala regionale evidenziano la plasticità fenotipica di cultivar locali, svelandone il significato adattativo alla complessità ambientale locale. La capacità adattativa alle specificità regionali affonda le sue radici nella coevoluzione tra pianta ed uomo, un processo di diversità biologica e culturale che accompagna da millenni l'evoluzione del bioma e delle civiltà mediterranee.
Agro-biodiversità e tracciabilità in Olea europaea - Sostenibilità e adattamento al cambiamento climatico dell'agroalimentare
PORTARENA S;RUSSO G;CHIOCCHINI F;CIOLFI M;BRUGNOLI E;LAUTERI M
2014
Abstract
Nel panorama della globalizzazione dei mercati le produzioni agro-alimentari di qualità rappresentano una delle prospettive più promettenti per le aziende agricole italiane. Oltre ai vantaggi economici, la valorizzazione e diversificazione delle produzioni agro-alimentari italiane sono attese sortire effetti positivi di conservazione di agro-biodiversità e di sostenibilità locale. Conservare agro-biodiversità significa tutelare il patrimonio genetico delle risorse agrarie attraverso una gestione sostenibile dei sistemi socio-ecologici e delle loro risorse agroalimentari. Nel comparto delle produzioni locali di pregio economico e nutrizionale si colloca la produzione di olio extravergine d'oliva. L'analisi di tracciabilità della provenienza geografica degli oli consente di tutelare i prodotti ad origine controllata e protetta (DOP, IGP, prodotti biologici), garantendone denominazione e sostenibilità economica. D'altro canto, la conoscenza della diversità adattativa delle varietà di Olea europea è fondamentale a garantire produttività e resilienza socio-ecologica in ecosistemi, quelli mediterranei, altamente vulnerabili ai cambiamenti globali. Gli isotopi stabili costituiscono potenti traccianti ecofisiologici sia nell'indagine dell'origine geografica che nello studio delle risposte varietali alle mutevoli condizioni ambientali. Una serie di ricerche condotte nel recente evidenziano relazioni tra acidi grassi e composizione isotopica in oli estratti da cultivar provenienti da aree geografiche delimitate. Sono stati caratterizzati in base a questi parametri un totale di 15 oli monovarietali raccolti in una collezione comparativa durante le stagioni 2012-2013. Correlazioni significative sono state trovate tra composizioni isotopiche di carbonio ed ossigeno e composizione di acidi grassi, indicando un controllo genetico di questi parametri in olio di oliva. Le analisi statistiche effettuate, come l'analisi multivariata della varianza (MANOVA), l'analisi dei componenti principali (PCA) e l'analisi lineare discriminante (LDA), raggruppano i campioni di olio secondo le cultivar, dimostrando la potenza risolutiva dell'approccio. La combinazione di tecniche di analisi isotopiche e spaziali delle composizioni isotopiche ?18O e ?13C consente, inoltre, la rappresentazione di risposte fisiologiche su gradienti geografici e climatici. La visualizzazione di regioni omogenee fornisce di fatto una zonazione delle firme isotopiche attese, garantendo la provenienza di un olio extra-vergine e monitorandone la risposta fisiologica alle fluttuazioni climatiche. Lo sviluppo e l'applicazione di modelli geo-spaziali aprono così nuove possibilità di controllo della genuinità degli oli extravergini, come di altri prodotti agroalimentari, ma anche di monitoraggio delle risposte ecofisiologiche registrate dagli alimenti al variare delle condizioni ambientali. Infine, ricerche condotte su scala regionale evidenziano la plasticità fenotipica di cultivar locali, svelandone il significato adattativo alla complessità ambientale locale. La capacità adattativa alle specificità regionali affonda le sue radici nella coevoluzione tra pianta ed uomo, un processo di diversità biologica e culturale che accompagna da millenni l'evoluzione del bioma e delle civiltà mediterranee.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.