Il Reg. CE 1698/2005 sul sostegno del fondo FEASR allo sviluppo rurale, per il periodo di programmazione 2007-2013 promuovela realizzazione di sistemi agroforestali su terreni agricoli. Il sistema agroforestale è definito come un "un sistema di utilizzazione del suolo nel quale l'arboricoltura forestale è associata all'agricoltura estensiva sulla stessa superficie" e tramite il quale è possibile raggiungere un'elevata funzionalità ecologica, economica e sociale. Nell'abbinamento dell'agricoltura con la filiera forestale, la misura 222 "Primo impianto di sistemi agroforestali" (che prevede un sostegno agli agricoltori per le sole spese di impianto) riconosce non solo la possibilità di aumentare la redditività producendo assortimenti legnosi (di pregio e/o biomassa a uso energetico) o altri prodotti silvicoli non legnosi, ma anche l'elevata valenza paesaggistica ed ecologica dell'ambiente rurale, attraverso la riduzione del fabbisogno di prodotti fitosanitari, una maggiore cattura di carbonio, una migliore protezione della biodiversità, la depurazione e conservazione delle acque, il controllo dell'erosione. L'attuazione in ambito Europeo e Italiano della misura 222, è analizzata in relazione alle risorse finanziarie programmate ed effettivamente spese fino al 2012. A livello nazionale solo quattro regioni (Veneto, Lazio, Umbria, Sicilia) hanno attivato la misura nell'ambito dei propri PSR (Programmi di Sviluppo Rurale), aprendo realmente bandi di finanziamento. I risultati di attuazione risultano estremamente modesti (solo circa 10 ha di sistemi agroforestali sono stati realizzati in Veneto). Le ragioni di questo insuccesso sono molteplici ed ascrivibili principalmente: (i) alla mancanza di interesse e di adeguata conoscenza da parte sia dei potenziali beneficiari, sia delle Autorità di gestione; (ii) all'eccessiva restrizione delle tipologie di sistemi agroforestali ammissibili a contributo; (iii) all'assenza di incentivi legati al mancato reddito ed alla gestione del sistema agroforestale; (iv) al mancato coordinamento fra i diversi strumenti che animano la PAC tra cui i contrasti tra la misura 222 e il meccanismo del Premio Unico Aziendale secondo cui la presenza di alberi riduce l'ammontare del contributo previsto dal I Pilastro della PAC. La stessa misura, ma con una maggiore valenza strategica, è riproposta nella nuova fase di programmazione 2014-2020 e dovrebbe tener conto dell'azione di "lobby" condotta dall'EURAF (European Agroforestry Federation) che ha condiviso un approccio ("EURAF Position Paper") finalizzato a far sì che nella prossima programmazione dei PSR i sopra menzionati ostacoli siano superati. Sulla base dell'esperienza maturata nell'attuale periodo di programmazione, diventa utile identificare chiaramente i punti di debolezza e le criticità nell'attuazione della misura. Il presente contributo, descrivendone i fattori di insuccesso nella programmazione PSR 2007-13, si propone di delineare nuovi approcci e fornire adeguate informazioni e conoscenze ai potenziali beneficiari ed alle Autorità di gestione per una più efficace attuazione della misura sul territorio nazionale nel periodo di programmazione 2014-2020. Formazione, informazione e consulenza, insieme alla possibilità di rispettare le condizioni di greening prescritte agli agricoltori per il recepimento dei pagamenti aziendali della PAC, rappresenteranno sicuramente gli strumenti chiave per favorire la diffusione dell'agroforestry in Italia e per consentire il raggiungimento di un'elevata funzionalità ecologica, economica e sociale dell'agricoltura nelle aree rurali.

Agroforestry: opportunità e prospettive nella politica Europea di sviluppo rurale.

A Pisanelli;P Paris;
2013

Abstract

Il Reg. CE 1698/2005 sul sostegno del fondo FEASR allo sviluppo rurale, per il periodo di programmazione 2007-2013 promuovela realizzazione di sistemi agroforestali su terreni agricoli. Il sistema agroforestale è definito come un "un sistema di utilizzazione del suolo nel quale l'arboricoltura forestale è associata all'agricoltura estensiva sulla stessa superficie" e tramite il quale è possibile raggiungere un'elevata funzionalità ecologica, economica e sociale. Nell'abbinamento dell'agricoltura con la filiera forestale, la misura 222 "Primo impianto di sistemi agroforestali" (che prevede un sostegno agli agricoltori per le sole spese di impianto) riconosce non solo la possibilità di aumentare la redditività producendo assortimenti legnosi (di pregio e/o biomassa a uso energetico) o altri prodotti silvicoli non legnosi, ma anche l'elevata valenza paesaggistica ed ecologica dell'ambiente rurale, attraverso la riduzione del fabbisogno di prodotti fitosanitari, una maggiore cattura di carbonio, una migliore protezione della biodiversità, la depurazione e conservazione delle acque, il controllo dell'erosione. L'attuazione in ambito Europeo e Italiano della misura 222, è analizzata in relazione alle risorse finanziarie programmate ed effettivamente spese fino al 2012. A livello nazionale solo quattro regioni (Veneto, Lazio, Umbria, Sicilia) hanno attivato la misura nell'ambito dei propri PSR (Programmi di Sviluppo Rurale), aprendo realmente bandi di finanziamento. I risultati di attuazione risultano estremamente modesti (solo circa 10 ha di sistemi agroforestali sono stati realizzati in Veneto). Le ragioni di questo insuccesso sono molteplici ed ascrivibili principalmente: (i) alla mancanza di interesse e di adeguata conoscenza da parte sia dei potenziali beneficiari, sia delle Autorità di gestione; (ii) all'eccessiva restrizione delle tipologie di sistemi agroforestali ammissibili a contributo; (iii) all'assenza di incentivi legati al mancato reddito ed alla gestione del sistema agroforestale; (iv) al mancato coordinamento fra i diversi strumenti che animano la PAC tra cui i contrasti tra la misura 222 e il meccanismo del Premio Unico Aziendale secondo cui la presenza di alberi riduce l'ammontare del contributo previsto dal I Pilastro della PAC. La stessa misura, ma con una maggiore valenza strategica, è riproposta nella nuova fase di programmazione 2014-2020 e dovrebbe tener conto dell'azione di "lobby" condotta dall'EURAF (European Agroforestry Federation) che ha condiviso un approccio ("EURAF Position Paper") finalizzato a far sì che nella prossima programmazione dei PSR i sopra menzionati ostacoli siano superati. Sulla base dell'esperienza maturata nell'attuale periodo di programmazione, diventa utile identificare chiaramente i punti di debolezza e le criticità nell'attuazione della misura. Il presente contributo, descrivendone i fattori di insuccesso nella programmazione PSR 2007-13, si propone di delineare nuovi approcci e fornire adeguate informazioni e conoscenze ai potenziali beneficiari ed alle Autorità di gestione per una più efficace attuazione della misura sul territorio nazionale nel periodo di programmazione 2014-2020. Formazione, informazione e consulenza, insieme alla possibilità di rispettare le condizioni di greening prescritte agli agricoltori per il recepimento dei pagamenti aziendali della PAC, rappresenteranno sicuramente gli strumenti chiave per favorire la diffusione dell'agroforestry in Italia e per consentire il raggiungimento di un'elevata funzionalità ecologica, economica e sociale dell'agricoltura nelle aree rurali.
2013
Istituto di Biologia Agro-ambientale e Forestale - IBAF - Sede Porano
Sviluppo Rurale
Politica Agricola Comunitaria
Aree Rurali
Innovazione
Divulgazione
Formazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/253973
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