Ogniqualvolta si verifica in Italia un evento calamitoso riconducibile, almeno nelle determinanti principali, a cause naturali, si "riscopre" la congenita fragilità del territorio nazionale. l'Italia è un Paese dove l'esposizione al rischio di calamità naturali (terremoti tettonici, dissesti idrogeologici, eruzioni vulcaniche, ecc.) è particolarmente elevata pur non raggiungendo i livelli che caratterizzano alcune "aree critiche" tristemente famose a livello internazionale (pensiamo al Giappone o ad alcune aree del Messico e degli Stati Uniti). Evidentemente su questi temi perdura un processo di rimozione collettiva, fatta salva poi la rapida e drammatica presa di coscienza del problema in occasione di eventi che, per gravità, richiamano l'attenzione dell'intera nazione sui disagi delle popolazioni colpite e sugli ingenti danni economici ed ambientali. Una più radicata e diffusa consapevolezza del livello di esposizione al rischio avrebbe consentito, nel tempo, lo sviluppo di una adeguata politica di previsione e di prevenzione finalizzata alla riduzione della vulnerabilità del territorio. Bisogna infatti considerare che se il rischio di particolari eventi calamitosi appare in qualche modo ineluttabile, lo stesso non può dirsi dell'entità dei danni subiti.
"Calamità naturali e coperture assicurative",
Coviello A
2013
Abstract
Ogniqualvolta si verifica in Italia un evento calamitoso riconducibile, almeno nelle determinanti principali, a cause naturali, si "riscopre" la congenita fragilità del territorio nazionale. l'Italia è un Paese dove l'esposizione al rischio di calamità naturali (terremoti tettonici, dissesti idrogeologici, eruzioni vulcaniche, ecc.) è particolarmente elevata pur non raggiungendo i livelli che caratterizzano alcune "aree critiche" tristemente famose a livello internazionale (pensiamo al Giappone o ad alcune aree del Messico e degli Stati Uniti). Evidentemente su questi temi perdura un processo di rimozione collettiva, fatta salva poi la rapida e drammatica presa di coscienza del problema in occasione di eventi che, per gravità, richiamano l'attenzione dell'intera nazione sui disagi delle popolazioni colpite e sugli ingenti danni economici ed ambientali. Una più radicata e diffusa consapevolezza del livello di esposizione al rischio avrebbe consentito, nel tempo, lo sviluppo di una adeguata politica di previsione e di prevenzione finalizzata alla riduzione della vulnerabilità del territorio. Bisogna infatti considerare che se il rischio di particolari eventi calamitosi appare in qualche modo ineluttabile, lo stesso non può dirsi dell'entità dei danni subiti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


