Donne e potere: se ne discute coinvolgendo identità culturali antiche e moderne nel tentativo di condannare ma perlopiù di assolvere società adattate per lungo tempo ad una dimensione maschile. Ma di quale potere si parla? potere è parola cui vogliamo restituire il senso di potenzialità e capacità, di responsabilità e desiderio di impegno. Ma in che senso? Il potere lo si potrebbe definire sia come capacità, facoltà ovvero l'autorità di agire, esercitata per fini personali o collettivi sia come capacità di influenzare i comportamenti di gruppi umani. Alle donne appartiene il primo o il secondo caso? Credo che possiamo essere tutti d'accordo ad affermare che storicamente alle donne appartengano entrambi i poteri. E la storia delle donne, come disciplina di ricerca, ci viene in qualche modo in aiuto per capire la relazione tra donne e potere. E' ben noto che la storia delle donne è da tempo al centro di studi e di approfondimenti. Nonostante le difficoltà oggettive relative a una tale indagine legate alla mancanza di fonti omogenee e continue, dovute soprattutto a impedimenti di ordine legislativo, a mentalità e costumi, si è visto che la donna riuscì comunque a partecipare a varie attività ritagliandosi soprattutto a livello basso, ma in alcuni casi anche "alto", un proprio spazio all'interno della gamma dei ruoli e delle responsabilità che animarono l'economia nel corso dell'età moderna. La recente storiografia si è orientata su linee di ricerca dirette a restituire alla donna un maggior protagonismo all'interno dei processi storici economici. Queste indagini hanno permesso l'emergere di nuove questioni, hanno stimolato un dibattito sull'apporto economico femminile. Il nostro intervento è diviso in due parti: la prima legata alla legislazione; la seconda invece approfondirà, laddove è possibile, dei case-studies relativi alla gestione e al lavoro delle donne nei conservatori femminili, nei monasteri, nelle attività commerciali e perché no anche in quelle "illegali" del prestito.

Donne e affari: la gestione al femminile delle attività economiche nel Mezzogiorno di antico regime

Avallone Paola;Salvemini Raffaella
2013

Abstract

Donne e potere: se ne discute coinvolgendo identità culturali antiche e moderne nel tentativo di condannare ma perlopiù di assolvere società adattate per lungo tempo ad una dimensione maschile. Ma di quale potere si parla? potere è parola cui vogliamo restituire il senso di potenzialità e capacità, di responsabilità e desiderio di impegno. Ma in che senso? Il potere lo si potrebbe definire sia come capacità, facoltà ovvero l'autorità di agire, esercitata per fini personali o collettivi sia come capacità di influenzare i comportamenti di gruppi umani. Alle donne appartiene il primo o il secondo caso? Credo che possiamo essere tutti d'accordo ad affermare che storicamente alle donne appartengano entrambi i poteri. E la storia delle donne, come disciplina di ricerca, ci viene in qualche modo in aiuto per capire la relazione tra donne e potere. E' ben noto che la storia delle donne è da tempo al centro di studi e di approfondimenti. Nonostante le difficoltà oggettive relative a una tale indagine legate alla mancanza di fonti omogenee e continue, dovute soprattutto a impedimenti di ordine legislativo, a mentalità e costumi, si è visto che la donna riuscì comunque a partecipare a varie attività ritagliandosi soprattutto a livello basso, ma in alcuni casi anche "alto", un proprio spazio all'interno della gamma dei ruoli e delle responsabilità che animarono l'economia nel corso dell'età moderna. La recente storiografia si è orientata su linee di ricerca dirette a restituire alla donna un maggior protagonismo all'interno dei processi storici economici. Queste indagini hanno permesso l'emergere di nuove questioni, hanno stimolato un dibattito sull'apporto economico femminile. Il nostro intervento è diviso in due parti: la prima legata alla legislazione; la seconda invece approfondirà, laddove è possibile, dei case-studies relativi alla gestione e al lavoro delle donne nei conservatori femminili, nei monasteri, nelle attività commerciali e perché no anche in quelle "illegali" del prestito.
2013
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
Donne
Economia
Storia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/256164
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