Il progetto DiVo (Dizionario dei volgarizzamenti), ideato e diretto da Elisa Guadagnini e Giulio Vaccaro, è ospitato dall'Istituto Opera del Vocabolario Italiano (CNR Firenze) e dalla Scuola Normale Superiore di Pisa ed è finanziato dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca italiano all'interno del programma FIRB - Futuro in Ricerca 2010. Esso propone uno studio complessivo del "lessico di traduzione" medievale e comprende tutti i volgarizzamenti di testi classici e tardo-antichi in una varietà italiana antica entro la fine del XIV secolo. Si articola in tre punti: a) la compilazione di una bibliografia filologica secondo il modello TLIon (DiVo DB); b) la costituzione di un corpus bilingue latino-volgare lemmatizzato (corpus DiVo e corpus CLaVo); c) lo studio lessicale. Tra le altre finalità, il DiVo punta a valorizzare la relazione biunivoca che s'instaura all'atto della traduzione tra testo di partenza e testo d'arrivo, tra lemma latino e traducente volgare. Questa relazione permette di tracciare reti onomasiologiche a partire dal latino indagando in sincronia le "possibilità" traduttive presenti ai volgarizzatori due-trecenteschi, i quali talvolta testimoniano anche aree linguistiche differenti. Nell'intervento si porteranno alcuni esempi applicati al lessico marittimo, in particolare a quello della navigazione, individuando le diverse modalità con cui il lessico latino è stato reso nei volgari italiani. Oltre ai rapporti onomasiologici interni al dominio italiano antico, sarà possibile in diacronia misurare il grado di continuità (o discontinuità) tra il lessico latino e quello volgare nell'àmbito del lessico marittimo. La natura delle fonti, di tipo scritto e soprattutto letterario, pone inevitabili limiti all'indagine, ma su questo punto si possono avanzare due contro-argomentazioni: in primo luogo per le varietà linguistiche del passato l'interrogazione dei testi scritti non è facilmente sostituibile; in secondo luogo la natura letteraria delle fonti costituisce semplicemente uno dei possibili punti di vista, non l'unico, valorizzabile a partire dalla complessità e dalle potenzialità degli strumenti disponibili.
Reti onomasiologiche "di mare": una retrospezione tra mondo antico e medioevo alla luce del DiVo (Dizionario dei Volgarizzamenti)
Dotto D
2013
Abstract
Il progetto DiVo (Dizionario dei volgarizzamenti), ideato e diretto da Elisa Guadagnini e Giulio Vaccaro, è ospitato dall'Istituto Opera del Vocabolario Italiano (CNR Firenze) e dalla Scuola Normale Superiore di Pisa ed è finanziato dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca italiano all'interno del programma FIRB - Futuro in Ricerca 2010. Esso propone uno studio complessivo del "lessico di traduzione" medievale e comprende tutti i volgarizzamenti di testi classici e tardo-antichi in una varietà italiana antica entro la fine del XIV secolo. Si articola in tre punti: a) la compilazione di una bibliografia filologica secondo il modello TLIon (DiVo DB); b) la costituzione di un corpus bilingue latino-volgare lemmatizzato (corpus DiVo e corpus CLaVo); c) lo studio lessicale. Tra le altre finalità, il DiVo punta a valorizzare la relazione biunivoca che s'instaura all'atto della traduzione tra testo di partenza e testo d'arrivo, tra lemma latino e traducente volgare. Questa relazione permette di tracciare reti onomasiologiche a partire dal latino indagando in sincronia le "possibilità" traduttive presenti ai volgarizzatori due-trecenteschi, i quali talvolta testimoniano anche aree linguistiche differenti. Nell'intervento si porteranno alcuni esempi applicati al lessico marittimo, in particolare a quello della navigazione, individuando le diverse modalità con cui il lessico latino è stato reso nei volgari italiani. Oltre ai rapporti onomasiologici interni al dominio italiano antico, sarà possibile in diacronia misurare il grado di continuità (o discontinuità) tra il lessico latino e quello volgare nell'àmbito del lessico marittimo. La natura delle fonti, di tipo scritto e soprattutto letterario, pone inevitabili limiti all'indagine, ma su questo punto si possono avanzare due contro-argomentazioni: in primo luogo per le varietà linguistiche del passato l'interrogazione dei testi scritti non è facilmente sostituibile; in secondo luogo la natura letteraria delle fonti costituisce semplicemente uno dei possibili punti di vista, non l'unico, valorizzabile a partire dalla complessità e dalle potenzialità degli strumenti disponibili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


