L'interesse del mondo dell'istruzione sull'uso didattico delle tecnologie informatiche e della comunicazione (ICT) è in costante crescita. Si tratta però di una crescita caotica, spesso caratterizzata da un uso delle ICT più come strumento distributivo-gestionale che come risorsa in grado di favorire una reale innovazione didattico-metodologica. L'effetto che ne deriva è un progressivo ampliamento del solco che separa l'evoluzione delle metodiche del cosiddetto Web-Enhanced Learning (WEL) , dalla capacità di utilizzarle efficacemente nei processi di insegnamento/apprendimento. Per poter far fronte a questa situazione si sente quindi il bisogno di azioni informative e formative sui temi del WEL, indirizzate ai docenti, in modo da far comprendere come, attraverso l'uso delle nuove tecnologie, sia possibile favorire una diversa dimensioni partecipativa del singolo studente, fatta di flessibilizzazione di tempi e percorsi, di interazione col docente e/o in gruppo di apprendimento, di integrazione fra momenti d'aula, studio individuale ed e-learning. Non si tratta indubbiamente di un passaggio semplice ed è per questo che ai docenti vanno proposti strumenti operativi in grado di aiutare il rinnovamento del modo di far didattica alla luce degli stimoli sempre più pressanti che provengono dal "consumo" quotidiano di tecnologia da parte dei propri studenti. Fra tali strumenti non può mancare una metodologia di Instructional Design, anche semplificata. Vediamo perché. I docenti, per così dire, "disciplinaristi", raramente hanno occasione di entrare in contatto con (e/o approfondire) metodologie di progettazione didattica . La loro pedagogia è, in molti casi, "spontanea", legata cioè all'esperienza diretta, prima di studenti poi di docenti e, anno dopo anno, la affinano nel gestire il processo di insegnamento/apprendimento. Ma se nella didattica d'aula tale "spontaneità" può anche essere ammessa, nell'adottare strategie WEL, il docente non può prescindere dall'acquisire delle nozioni base di Instructional Design (ID) e questo indipendentemente dall'approccio WEL che si intende usare. Nel WEL, infatti, è essenziale pianificare, per ciascun obiettivo formativo dichiarato, la strategia didattica più efficace per raggiungerlo con l'ausilio delle tecnologie. Ovviamente nell'adottare strategie WEL al docente non si chiede di diventare un instructional designer ma di continuare a ricoprire prioritariamente il ruolo di esperto disciplinare e di didattica della specifica disciplina. Tuttavia l'acquisizione da parte sua della filosofia generale dell'ID e degli annessi elementi chiave, rappresenta la conditio sine qua non per dar senso e organizzazione all'uso strutturato e consapevole delle web come strumento in grado di potenziare e migliorare il processo di insegnamento-apprendimento. Scopo di questo contributo sarà proprio quello di illustrare un possibile approccio all'ID già proposto in diverse iniziative di formazione dei docenti al WEL. Le indicazioni che seguono non hanno assolutamente la pretesa di fornire un paradigma di riferimento per l'instructional design di corsi in rete (o delle parti online di un corso blended), quanto piuttosto offrire spunti di riflessione sugli elementi chiave del processo legato alla loro progettazione.

Instructional Design e Didattica in Rete

Guglielmo Trentin
2014

Abstract

L'interesse del mondo dell'istruzione sull'uso didattico delle tecnologie informatiche e della comunicazione (ICT) è in costante crescita. Si tratta però di una crescita caotica, spesso caratterizzata da un uso delle ICT più come strumento distributivo-gestionale che come risorsa in grado di favorire una reale innovazione didattico-metodologica. L'effetto che ne deriva è un progressivo ampliamento del solco che separa l'evoluzione delle metodiche del cosiddetto Web-Enhanced Learning (WEL) , dalla capacità di utilizzarle efficacemente nei processi di insegnamento/apprendimento. Per poter far fronte a questa situazione si sente quindi il bisogno di azioni informative e formative sui temi del WEL, indirizzate ai docenti, in modo da far comprendere come, attraverso l'uso delle nuove tecnologie, sia possibile favorire una diversa dimensioni partecipativa del singolo studente, fatta di flessibilizzazione di tempi e percorsi, di interazione col docente e/o in gruppo di apprendimento, di integrazione fra momenti d'aula, studio individuale ed e-learning. Non si tratta indubbiamente di un passaggio semplice ed è per questo che ai docenti vanno proposti strumenti operativi in grado di aiutare il rinnovamento del modo di far didattica alla luce degli stimoli sempre più pressanti che provengono dal "consumo" quotidiano di tecnologia da parte dei propri studenti. Fra tali strumenti non può mancare una metodologia di Instructional Design, anche semplificata. Vediamo perché. I docenti, per così dire, "disciplinaristi", raramente hanno occasione di entrare in contatto con (e/o approfondire) metodologie di progettazione didattica . La loro pedagogia è, in molti casi, "spontanea", legata cioè all'esperienza diretta, prima di studenti poi di docenti e, anno dopo anno, la affinano nel gestire il processo di insegnamento/apprendimento. Ma se nella didattica d'aula tale "spontaneità" può anche essere ammessa, nell'adottare strategie WEL, il docente non può prescindere dall'acquisire delle nozioni base di Instructional Design (ID) e questo indipendentemente dall'approccio WEL che si intende usare. Nel WEL, infatti, è essenziale pianificare, per ciascun obiettivo formativo dichiarato, la strategia didattica più efficace per raggiungerlo con l'ausilio delle tecnologie. Ovviamente nell'adottare strategie WEL al docente non si chiede di diventare un instructional designer ma di continuare a ricoprire prioritariamente il ruolo di esperto disciplinare e di didattica della specifica disciplina. Tuttavia l'acquisizione da parte sua della filosofia generale dell'ID e degli annessi elementi chiave, rappresenta la conditio sine qua non per dar senso e organizzazione all'uso strutturato e consapevole delle web come strumento in grado di potenziare e migliorare il processo di insegnamento-apprendimento. Scopo di questo contributo sarà proprio quello di illustrare un possibile approccio all'ID già proposto in diverse iniziative di formazione dei docenti al WEL. Le indicazioni che seguono non hanno assolutamente la pretesa di fornire un paradigma di riferimento per l'instructional design di corsi in rete (o delle parti online di un corso blended), quanto piuttosto offrire spunti di riflessione sugli elementi chiave del processo legato alla loro progettazione.
2014
Istituto per le Tecnologie Didattiche - ITD - Sede Genova
978-88-548-7675-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/260783
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