I cambiamenti climatici e le conseguenti variazioni ambientali interessano oggi non solo la ricerca scientifica, ma suscitano anche vivo interesse in ambito politico ed economico, a causa della crescente incidenza che possono avere sulla qualità della vita. Gli impatti di tali cambiamenti sul territorio e sulle risorse ambientali si presume possano essere di varia natura. Essi possono essere sintetizzati nella riduzione della disponibilità di risorse idriche, nel deterioramento della qualità dei suoli, nell'incremento dei processi erosivi, e nell'aumento del rischio di alluvioni. A questo proposito nel 1988 è stato costituito l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC: http://www.ipcc.ch) da parte della World Meteorological Organization (WMO) e dalla United Nations Environment Programme (UNEP), allo scopo di valutare le informazioni scientifiche, tecniche e socio-economiche relative alla comprensione del cambiamento climatico indotto dall'uomo, dei potenziali impatti dei cambiamenti del clima e le possibili forme di mitigazione degli stessi. Lo scenario climatico previsto dall'IPCC per il XXI secolo (IPCC, 2012) è molto preoccupante; maggiore frequenza degli eventi estremi, lunghi periodi siccitosi, diminuzione considerevole delle precipitazioni estive e incremento dell'intensità degli eventi brevi ed intensi, sono le tendenze meteorologiche attese e già riconosciute in diverse aree del globo, tra cui l'Europa (Alpert et al, 2002). Gli eventi caratterizzati da forti precipitazioni che vedranno aumentata la loro frequenza, fanno aumentare il rischio di inondazioni (IPCC, 2007). La ricerca di trend nelle serie storiche di eventi estremi è pertanto diventata un tema di particolare interesse, sia perché la loro presenza potrebbe rappresentare un segnale del cambiamento climatico in atto, sia perché la conoscenza dell'evoluzione nel tempo può diventare uno strumento di supporto nella definizione di possibili scenari futuri, nella pianificazione e nella gestione delle risorse di un territorio. La conoscenza di eventuali trend, infine, permette di evidenziare la presenza di serie climatologiche non stazionarie nella prospettiva di un miglioramento della qualità dei modelli previsionali. Al fine di fornire un contributo nella comprensione di questi fenomeni nel presente studio si è provveduto a ricostruire lunghe serie temporali di precipitazioni brevi ed intense disponibili sul territorio del Piemonte attraverso il recupero e la raccolta dei dati cartacei, la loro digitalizzazione e validazione; su queste serie temporali sono poi state applicate tecniche di analisi statistica per verificare il comportamento nel tempo degli eventi piovosi estremi. Sulla base dei risultati ottenuti si è poi potuto affrontare il tema dell'aggiornamento dell'atlante delle precipitazioni intense.

Analisi climatica degli eventi pluviometrici estremi

Marzia Ciampittiello;Claudia Dresti;Helmi Saidi
2013

Abstract

I cambiamenti climatici e le conseguenti variazioni ambientali interessano oggi non solo la ricerca scientifica, ma suscitano anche vivo interesse in ambito politico ed economico, a causa della crescente incidenza che possono avere sulla qualità della vita. Gli impatti di tali cambiamenti sul territorio e sulle risorse ambientali si presume possano essere di varia natura. Essi possono essere sintetizzati nella riduzione della disponibilità di risorse idriche, nel deterioramento della qualità dei suoli, nell'incremento dei processi erosivi, e nell'aumento del rischio di alluvioni. A questo proposito nel 1988 è stato costituito l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC: http://www.ipcc.ch) da parte della World Meteorological Organization (WMO) e dalla United Nations Environment Programme (UNEP), allo scopo di valutare le informazioni scientifiche, tecniche e socio-economiche relative alla comprensione del cambiamento climatico indotto dall'uomo, dei potenziali impatti dei cambiamenti del clima e le possibili forme di mitigazione degli stessi. Lo scenario climatico previsto dall'IPCC per il XXI secolo (IPCC, 2012) è molto preoccupante; maggiore frequenza degli eventi estremi, lunghi periodi siccitosi, diminuzione considerevole delle precipitazioni estive e incremento dell'intensità degli eventi brevi ed intensi, sono le tendenze meteorologiche attese e già riconosciute in diverse aree del globo, tra cui l'Europa (Alpert et al, 2002). Gli eventi caratterizzati da forti precipitazioni che vedranno aumentata la loro frequenza, fanno aumentare il rischio di inondazioni (IPCC, 2007). La ricerca di trend nelle serie storiche di eventi estremi è pertanto diventata un tema di particolare interesse, sia perché la loro presenza potrebbe rappresentare un segnale del cambiamento climatico in atto, sia perché la conoscenza dell'evoluzione nel tempo può diventare uno strumento di supporto nella definizione di possibili scenari futuri, nella pianificazione e nella gestione delle risorse di un territorio. La conoscenza di eventuali trend, infine, permette di evidenziare la presenza di serie climatologiche non stazionarie nella prospettiva di un miglioramento della qualità dei modelli previsionali. Al fine di fornire un contributo nella comprensione di questi fenomeni nel presente studio si è provveduto a ricostruire lunghe serie temporali di precipitazioni brevi ed intense disponibili sul territorio del Piemonte attraverso il recupero e la raccolta dei dati cartacei, la loro digitalizzazione e validazione; su queste serie temporali sono poi state applicate tecniche di analisi statistica per verificare il comportamento nel tempo degli eventi piovosi estremi. Sulla base dei risultati ottenuti si è poi potuto affrontare il tema dell'aggiornamento dell'atlante delle precipitazioni intense.
2013
Istituto di Ricerca Sulle Acque - IRSA
Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri - IRET
978-88-7479-124-8
Eventi estremi
Piogge
Analisi statistiche
Piemonte
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/261685
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact