La walkability di una strada o, più in generale di uno spazio pubblico è quella caratteristica che rende un determinato luogo più vivibile e gradevole per le persone. E' una caratteristica che può essere influenzata e determinata da diversi fattori che includono la forma degli spazi e la disposizione degli edifici al suo interno, i rapporti pieni-vuoti e le trasparenze, la presenza di vegetazione, la sensazione di sicurezza e salubrità che si percepisce nel luogo, la qualità dei materiali utilizzati per gli arredi. (Sepe, 2009). La walkability, diventata un'importante caratteristica di un luogo tanto da richiedere una trattazione a se stante nell'ambito degli studi sull'urban design, si collega alle attività di placemaking di matrice anglosassone con una particolare attenzione al tema degli spazi pubblici (Carmona et al., 2010). Il placemaking, per utilizzare una definizione fornita dalla CABE (2000), è "l'arte di realizzare i luoghi per le persone. (...) Interessa le modalità di funzionamento dei luoghi e questioni come la sicurezza e i caratteri visivi degli spazi. (...) Un buon progetto può aiutare a creare luoghi vitali con un loro carattere distintivo; strade e spazi pubblici che siano, sicuri, accessibili, piacevoli da frequentare e a scala umana; luoghi che trasmettano sensazioni grazie all'immaginazione e alla sensibilità di chi li ha progettati". La Carta dello spazio pubblico (Garau, Lancerin, Sepe, 2013), che in alcuni principi si ricollega agli enunciati del placemaking, tratta in maniera amplia le questioni della vivibilità e della percorribilità. Al principio 15 si afferma "La vulnerabilità di molti spazi pubblici ad utilizzazioni improprie è dovuta, ad esempio, alla trasformazione di piazze in parcheggi di superficie, all'occupazione veicolare di spazi di passaggio pedonale, alle occupazioni di suolo pubblico per attività commerciali o di ristorazione in eccesso rispetto allo spazio consentito". E ancora, al principio 33: "La riduzione del traffico automobilistico privato nelle città è una condizione primaria per migliorare le condizioni ambientali e per riqualificare e rendere più vivibili gli spazi pubblici. Favorire la mobilità a consumo zero di energia, come la pedonalità e la ciclabilità, significa migliorare sia le condizioni ambientali che la qualità degli spazi pubblici e della vita urbana". Allo scopo di approfondire questo tema, l'articolo propone un caso studio effettuato a Londra sull'asse Oxford Street dove i problemi di walkability stanno fortemente minando alla vivibilità e alla percezione dell'identità del luogo.

Spazi pubblici e walkability

Sepe M
2015

Abstract

La walkability di una strada o, più in generale di uno spazio pubblico è quella caratteristica che rende un determinato luogo più vivibile e gradevole per le persone. E' una caratteristica che può essere influenzata e determinata da diversi fattori che includono la forma degli spazi e la disposizione degli edifici al suo interno, i rapporti pieni-vuoti e le trasparenze, la presenza di vegetazione, la sensazione di sicurezza e salubrità che si percepisce nel luogo, la qualità dei materiali utilizzati per gli arredi. (Sepe, 2009). La walkability, diventata un'importante caratteristica di un luogo tanto da richiedere una trattazione a se stante nell'ambito degli studi sull'urban design, si collega alle attività di placemaking di matrice anglosassone con una particolare attenzione al tema degli spazi pubblici (Carmona et al., 2010). Il placemaking, per utilizzare una definizione fornita dalla CABE (2000), è "l'arte di realizzare i luoghi per le persone. (...) Interessa le modalità di funzionamento dei luoghi e questioni come la sicurezza e i caratteri visivi degli spazi. (...) Un buon progetto può aiutare a creare luoghi vitali con un loro carattere distintivo; strade e spazi pubblici che siano, sicuri, accessibili, piacevoli da frequentare e a scala umana; luoghi che trasmettano sensazioni grazie all'immaginazione e alla sensibilità di chi li ha progettati". La Carta dello spazio pubblico (Garau, Lancerin, Sepe, 2013), che in alcuni principi si ricollega agli enunciati del placemaking, tratta in maniera amplia le questioni della vivibilità e della percorribilità. Al principio 15 si afferma "La vulnerabilità di molti spazi pubblici ad utilizzazioni improprie è dovuta, ad esempio, alla trasformazione di piazze in parcheggi di superficie, all'occupazione veicolare di spazi di passaggio pedonale, alle occupazioni di suolo pubblico per attività commerciali o di ristorazione in eccesso rispetto allo spazio consentito". E ancora, al principio 33: "La riduzione del traffico automobilistico privato nelle città è una condizione primaria per migliorare le condizioni ambientali e per riqualificare e rendere più vivibili gli spazi pubblici. Favorire la mobilità a consumo zero di energia, come la pedonalità e la ciclabilità, significa migliorare sia le condizioni ambientali che la qualità degli spazi pubblici e della vita urbana". Allo scopo di approfondire questo tema, l'articolo propone un caso studio effettuato a Londra sull'asse Oxford Street dove i problemi di walkability stanno fortemente minando alla vivibilità e alla percezione dell'identità del luogo.
2015
walkability
placemaking
spazi pubblici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/262586
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