La valutazione di impatto delle politiche sociali e del lavoro si basa prevalentemente su inchieste dirette presso i loro destinatari. Nel caso delle valutazioni di impatto netto occorre aggiungere a tali indagini anche l'osservazione di un gruppo di individui non trattati ma molto omogenei rispetto al gruppo principale. L'alto costo delle indagini dirette limita però la portata informativa di tali indagini, in quanto impedisce di aumentare la dimensione dei campioni ed ostacola così l'affidabilità delle stime di dettaglio. Ai problemi di errore campionario si aggiungono poi i limiti intrinseci alle interviste, che concernono gli errori di memoria, le differenze di valutazione, le omissioni e gli errori dovuti a insufficiente comprensione. Queste considerazioni depongono a favore dell'utilizzo a scopi valutativi di banche dati create La valutazione d'impatto delle politiche sociali e del lavoro si basa prevalentemente su inchieste dirette presso i loro destinatari. Nel caso delle valutazioni di impatto netto occorre aggiungere a tali indagini anche l'osservazione di un gruppo di individui non trattati ma molto omogenei rispetto al gruppo principale. L'alto costo delle indagini dirette limita però la portata informativa di tali indagini, in quanto impedisce di aumentare la dimensione dei campioni ed ostacola così l'affidabilità delle stime di dettaglio. L'accesso a database creati con intenti diversi (fiscali, amministrativi, di monitoraggio) potrebbe superare queste limitazioni, con molti vantaggi in termini economici e di qualità del dato. In questo articolo si presenta un esercizio di validazione dei dati occupazionali basato su set di informazioni molto ampio e complesso, le Comunicazioni Obbligatorie (COB), che i datori di lavoro sono tenuti per legge a inviare ogni qual volta si verifichi una variazione in un contratto di lavoro. L'esercizio è stato possibile per l'eccezionale possibilità di accesso a due fonti diverse per la valutazione d'impatto in termini occupazionali delle politiche di formazione professionale della Regione Piemonte, ovvero il database delle COB e un'indagine condotta intervistando direttamente gli allievo a circa un anno dalla conclusione del loro percorso formativo. Lo studio discute le principali differenze tra gli indicatori occupazionali calcolati sui dati raccolti attraverso l'indagine diretta e quelli calcolati sui dati delle COB. Le discrepanze rilevate coinvolgono il 20% degli individui nel campione analizzato. Inoltre, le differenze nei database distorcono i risultati dell'analisi impatto netto, poiché le variabili chiave per l'occupazione e la valutazione dell'impatto netto variano in modo significativo. Pertanto, quando si decide di utilizzare come fonte per l'analisi socio-economica un database di tipo amministrativo è necessario procedere con estrema cautela e il pensiero critico, verificando il più possibile l'affidabilità delle stime che risultano dal suo utilizzo attraverso il suo incrocio con altre fonti. In assenza di un tale processo di validazione preliminare, che è necessario condurre in stretta collaborazione con le autorità di gestione regionali o nazionali dei sistemi informativi, si corre non solo il rischio di accettare acriticamente informazioni che determinano distorsioni sistematiche nei risultati, ma di impedire la messa a punto di pratiche e procedure di lavoro essenziali per la messa a punto del sistema.

I dati amministrativi per la valutazione delle politiche: riscontri dall'esperienza piemontese sul FSE

2014

Abstract

La valutazione di impatto delle politiche sociali e del lavoro si basa prevalentemente su inchieste dirette presso i loro destinatari. Nel caso delle valutazioni di impatto netto occorre aggiungere a tali indagini anche l'osservazione di un gruppo di individui non trattati ma molto omogenei rispetto al gruppo principale. L'alto costo delle indagini dirette limita però la portata informativa di tali indagini, in quanto impedisce di aumentare la dimensione dei campioni ed ostacola così l'affidabilità delle stime di dettaglio. Ai problemi di errore campionario si aggiungono poi i limiti intrinseci alle interviste, che concernono gli errori di memoria, le differenze di valutazione, le omissioni e gli errori dovuti a insufficiente comprensione. Queste considerazioni depongono a favore dell'utilizzo a scopi valutativi di banche dati create La valutazione d'impatto delle politiche sociali e del lavoro si basa prevalentemente su inchieste dirette presso i loro destinatari. Nel caso delle valutazioni di impatto netto occorre aggiungere a tali indagini anche l'osservazione di un gruppo di individui non trattati ma molto omogenei rispetto al gruppo principale. L'alto costo delle indagini dirette limita però la portata informativa di tali indagini, in quanto impedisce di aumentare la dimensione dei campioni ed ostacola così l'affidabilità delle stime di dettaglio. L'accesso a database creati con intenti diversi (fiscali, amministrativi, di monitoraggio) potrebbe superare queste limitazioni, con molti vantaggi in termini economici e di qualità del dato. In questo articolo si presenta un esercizio di validazione dei dati occupazionali basato su set di informazioni molto ampio e complesso, le Comunicazioni Obbligatorie (COB), che i datori di lavoro sono tenuti per legge a inviare ogni qual volta si verifichi una variazione in un contratto di lavoro. L'esercizio è stato possibile per l'eccezionale possibilità di accesso a due fonti diverse per la valutazione d'impatto in termini occupazionali delle politiche di formazione professionale della Regione Piemonte, ovvero il database delle COB e un'indagine condotta intervistando direttamente gli allievo a circa un anno dalla conclusione del loro percorso formativo. Lo studio discute le principali differenze tra gli indicatori occupazionali calcolati sui dati raccolti attraverso l'indagine diretta e quelli calcolati sui dati delle COB. Le discrepanze rilevate coinvolgono il 20% degli individui nel campione analizzato. Inoltre, le differenze nei database distorcono i risultati dell'analisi impatto netto, poiché le variabili chiave per l'occupazione e la valutazione dell'impatto netto variano in modo significativo. Pertanto, quando si decide di utilizzare come fonte per l'analisi socio-economica un database di tipo amministrativo è necessario procedere con estrema cautela e il pensiero critico, verificando il più possibile l'affidabilità delle stime che risultano dal suo utilizzo attraverso il suo incrocio con altre fonti. In assenza di un tale processo di validazione preliminare, che è necessario condurre in stretta collaborazione con le autorità di gestione regionali o nazionali dei sistemi informativi, si corre non solo il rischio di accettare acriticamente informazioni che determinano distorsioni sistematiche nei risultati, ma di impedire la messa a punto di pratiche e procedure di lavoro essenziali per la messa a punto del sistema.
2014
Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile - IRCrES
valutazione d'impatto
validazione dati amministrativi
survey
analisi multivariata
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/264620
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