La riflessione sui diritti dei migranti, attenta ai nuovi significati di cittadinanza, parte dall'osservazione che nelle dinamiche migratorie e, di conseguenza, multiculturali e interculturali in corso, le spinte economiche e politiche incidono in termini spesso molto pesanti in contrasto con la pienezza del diritto che comporta la pienezza di cittadinanza. Cercare di comprendere quali siano le contraddizioni in essere tra la presente condizione ( caratterizzata dall'interdipendenza planetaria, dai connessi processi di globalizzazione, dall'internazionalizzazione dei diritti umani e dalla diffusione delle relative culture etc.) e l'effettivo esercizio di una cittadinanza inclusiva, segnata non più soltanto dall'appartenenza a uno Stato-Nazione, ma sollecitata ad articolarsi e a coniugarsi per così dire al plurale, appare necessario seppur complesso. A questo proposito, numerosi sono stati i riferimenti relativi all'espansione del concetto di cittadinanza introdotti in questi anni: cittadinanza attiva, differenziata, nuova cittadinanza, cittadinanza flessibile, cittadinanza democratica, ma anche cittadinanza universale, cittadinanza plurale, cittadinanza sociale . E sono proprio queste ultime espressioni sulle quali intendiamo soffermarci in quanto meglio riescono a coniugare il livello di cittadinanza territoriale con quello nazionale e internazionale. Con l'avvento del diritto internazionale dei diritti umani, infatti, si afferma la cittadinanza universale, che coincide con lo statuto giuridico di persona umana internazionalmente riconosciuto, e si apre all'innesto in essa delle cittadinanze nazionali e sub-nazionali (regionali, comunali) . Perché l'innesto plurale sia vitale, tuttavia, occorre che le tradizionali cittadinanze, concepite nell'ottica dell'esclusione, si trasformino condividendo la logica egualitaria e inclusiva della cittadinanza universale. In direzione opposta vanno, invece, le travagliate vicende sull'immigrazione verificatesi negli ultimi anni caratterizzati da crisi multiple (economiche, finanziarie, sociali, politiche) a testimonianza della resistenza che gli Stati nazionali oppongono alla sfida della cittadinanza universale. Da qui la necessità di elaborare nel presente contributo una riflessione generale sullo status di cittadinanza degli immigrati , tra teoria ed empiria.

I diritti dei migranti: alcune riflessioni sullo status di cittadinanza

Immacolata Caruso;Valentina Noviello
2014

Abstract

La riflessione sui diritti dei migranti, attenta ai nuovi significati di cittadinanza, parte dall'osservazione che nelle dinamiche migratorie e, di conseguenza, multiculturali e interculturali in corso, le spinte economiche e politiche incidono in termini spesso molto pesanti in contrasto con la pienezza del diritto che comporta la pienezza di cittadinanza. Cercare di comprendere quali siano le contraddizioni in essere tra la presente condizione ( caratterizzata dall'interdipendenza planetaria, dai connessi processi di globalizzazione, dall'internazionalizzazione dei diritti umani e dalla diffusione delle relative culture etc.) e l'effettivo esercizio di una cittadinanza inclusiva, segnata non più soltanto dall'appartenenza a uno Stato-Nazione, ma sollecitata ad articolarsi e a coniugarsi per così dire al plurale, appare necessario seppur complesso. A questo proposito, numerosi sono stati i riferimenti relativi all'espansione del concetto di cittadinanza introdotti in questi anni: cittadinanza attiva, differenziata, nuova cittadinanza, cittadinanza flessibile, cittadinanza democratica, ma anche cittadinanza universale, cittadinanza plurale, cittadinanza sociale . E sono proprio queste ultime espressioni sulle quali intendiamo soffermarci in quanto meglio riescono a coniugare il livello di cittadinanza territoriale con quello nazionale e internazionale. Con l'avvento del diritto internazionale dei diritti umani, infatti, si afferma la cittadinanza universale, che coincide con lo statuto giuridico di persona umana internazionalmente riconosciuto, e si apre all'innesto in essa delle cittadinanze nazionali e sub-nazionali (regionali, comunali) . Perché l'innesto plurale sia vitale, tuttavia, occorre che le tradizionali cittadinanze, concepite nell'ottica dell'esclusione, si trasformino condividendo la logica egualitaria e inclusiva della cittadinanza universale. In direzione opposta vanno, invece, le travagliate vicende sull'immigrazione verificatesi negli ultimi anni caratterizzati da crisi multiple (economiche, finanziarie, sociali, politiche) a testimonianza della resistenza che gli Stati nazionali oppongono alla sfida della cittadinanza universale. Da qui la necessità di elaborare nel presente contributo una riflessione generale sullo status di cittadinanza degli immigrati , tra teoria ed empiria.
2014
cittadinanza sociale
sviluppo umano
immigrati
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/265662
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