Il D.Lgs. n.334/99 prevede che a sostanze e miscele non ricomprese nell'allegato I, compresi i rifiuti, ma che si trovano o possono trovarsi in uno stabilimento e che presentano o possono presentare, nelle condizioni esistenti in detto stabilimento, proprietà analoghe per quanto riguarda la possibilità di incidenti rilevanti, debbono essere applicate le procedure di classificazione provvisoria conformemente all'articolo che disciplina la materia nella corrispondente direttiva. Quindi, nel caso di presenza reale o prevista di un rifiuto il Gestore in pectore di uno stabilimento a rischio di incidente rilevante deve obbligatoriamente verificarne la classificazione "sensu Seveso" e determinarne i quantitativi. Ad oggi la normativa di riferimento generale per la classificazione delle sostanze pericolose e quella dei rifiuti, seppur simili nella nomenclatura, non sono affatto sovrapponibili. Il presente lavoro intende evidenziare la criticità legata da un lato alla complessità della procedura di classificazione dei rifiuti come ecotossici originata da un'inarrestabile evoluzione della normativa relativa a sostanze e miscele pericolose e dal sovrapporsi di ambiti normativi concorrenti e non sempre di facile interpretazione, che potenzialmente può "far sfuggire" i rifiuti ecotossici ad una corretta classificazione, dall'altro all'esiguità dei limiti di concentrazione previsti ai fini della classificazione stessa, che farebbe rientrare nel campo di applicazione del D.Lgs. n.334/99 molti degli stabilimenti che producono e/o gestiscono tali rifiuti, con duplice incremento degli oneri di gestione. La procedura di classificazione attualmente prevista dalla normativa di settore sarà quindi illustrata e confrontata con le omologhe previste da altri Stati Membri dell'UE e dal Segretariato della Convenzione di Basilea-UNEP, verificando la possibilità di approcci "sostenibili" ai fini della prevenzione degli incidenti rilevanti.

Classificazione dei rifiuti come ecotossici ai fini dell'applicazione del D.Lgs. n.334/99 e s.m.i.: criticità ed approcci alternativi

Ceci;
2012

Abstract

Il D.Lgs. n.334/99 prevede che a sostanze e miscele non ricomprese nell'allegato I, compresi i rifiuti, ma che si trovano o possono trovarsi in uno stabilimento e che presentano o possono presentare, nelle condizioni esistenti in detto stabilimento, proprietà analoghe per quanto riguarda la possibilità di incidenti rilevanti, debbono essere applicate le procedure di classificazione provvisoria conformemente all'articolo che disciplina la materia nella corrispondente direttiva. Quindi, nel caso di presenza reale o prevista di un rifiuto il Gestore in pectore di uno stabilimento a rischio di incidente rilevante deve obbligatoriamente verificarne la classificazione "sensu Seveso" e determinarne i quantitativi. Ad oggi la normativa di riferimento generale per la classificazione delle sostanze pericolose e quella dei rifiuti, seppur simili nella nomenclatura, non sono affatto sovrapponibili. Il presente lavoro intende evidenziare la criticità legata da un lato alla complessità della procedura di classificazione dei rifiuti come ecotossici originata da un'inarrestabile evoluzione della normativa relativa a sostanze e miscele pericolose e dal sovrapporsi di ambiti normativi concorrenti e non sempre di facile interpretazione, che potenzialmente può "far sfuggire" i rifiuti ecotossici ad una corretta classificazione, dall'altro all'esiguità dei limiti di concentrazione previsti ai fini della classificazione stessa, che farebbe rientrare nel campo di applicazione del D.Lgs. n.334/99 molti degli stabilimenti che producono e/o gestiscono tali rifiuti, con duplice incremento degli oneri di gestione. La procedura di classificazione attualmente prevista dalla normativa di settore sarà quindi illustrata e confrontata con le omologhe previste da altri Stati Membri dell'UE e dal Segretariato della Convenzione di Basilea-UNEP, verificando la possibilità di approcci "sostenibili" ai fini della prevenzione degli incidenti rilevanti.
2012
Istituto sull'Inquinamento Atmosferico - IIA
978-88-902391-1-3
Rifiuti
Sostanze pericolose
Seveso
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/268034
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