Il lavoro propone una caratterizzazione, tramite dati telerilevati, dei cambiamenti occorsi in una zona al limite Sud-Est del Parco Nazionale del Vesuvio. Per molti anni nell'area di studio vi sono state due principali attività: estrazione di materiali lapidei e conferimenti in discarica. Soprattutto queste ultime hanno un impatto ambientale nelle aree limitrofe rilasciando polveri e biogas in atmosfera e percolato nel sottosuolo. In seguito alla creazione del Parco Nazionale del Vesuvio avvenuto negli anni 90, parte di queste attività sono cessate, anche se alcuni siti di conferimento sono stati riattivati e poi chiusi fino a pochi anni fa. L'approccio integrato in downscaling con sensori satellitari ed aviotrasportati a diversa risoluzione spaziale e spettrale può fornire una migliore base conoscitiva dell'area. A tale scopo sono stati utilizzati dati disponibili nel periodo 1987-2011: Landsat TM, MIVIS (Multispectral Infrared and Visible Imaging Spectrometer) e immagini aeree di repertorio. Lo studio si è focalizzato sull'identificazione degli effetti dell'attività antropica sull'ambiente in un sito posto tra le cittadine di Terzigno e Boscoreale fornendo elementi descrittivi per evidenziare aree di particolare interesse dove è prioritario effettuare campagne di misura in situ per una caratterizzazione ambientale dell'area. Mentre i dati satellitari multitemporali hanno fornito una valutazione preliminare dei cambiamenti generali occorsi, le immagini MIVIS hanno completato la caratterizzazione da telerilevamento fornendo mappe di cambiamenti di copertura ad una migliore risoluzione spaziale ed indici spettrali descrittivi degli effetti ambientali. A tale scopo sono stati quindi utilizzati differenti metodi di classificazione hard e soft: la classificazione Spectral Angle Mapper (SAM) ha fornito i cambiamenti locali delle coperture, mentre la Linear Spectral Unmixing Analysis (LSMA) ha determinato i principali cambiamenti delle frazioni di vegetazione e substrato. L'applicazione di indici spettrali sensibili alle condizioni della vegetazione come il red-edge position (REP) ed l'analisi geostatistica delle mappe ottenute ha permesso di individuare condizioni locali di stress della vegetazione. Il change detection degli indici spettrali, supportato dalle anomalie termiche rilevate dalla banda 93 del MIVIS, ha evidenziato diverse aree di warning all'interno e intorno alle aree antropizzate. L'approccio presentato in questo lavoro può essere ulteriormente integrato da sensori di nuova generazione (sia attivi che ottici) montati su piattaforme satellitari ad altissima risoluzione o su Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) che miglioreranno il risultato finale di caratterizzazione dell'area.

Approccio integrato di dati telerilevati a diversa risoluzione spettrale e spaziale per analizzare un'area sottoposta a stress antropico

Manzo Ciro;Mei Alessandro;Bassani Cristiana;Allegrini Alessia
2015

Abstract

Il lavoro propone una caratterizzazione, tramite dati telerilevati, dei cambiamenti occorsi in una zona al limite Sud-Est del Parco Nazionale del Vesuvio. Per molti anni nell'area di studio vi sono state due principali attività: estrazione di materiali lapidei e conferimenti in discarica. Soprattutto queste ultime hanno un impatto ambientale nelle aree limitrofe rilasciando polveri e biogas in atmosfera e percolato nel sottosuolo. In seguito alla creazione del Parco Nazionale del Vesuvio avvenuto negli anni 90, parte di queste attività sono cessate, anche se alcuni siti di conferimento sono stati riattivati e poi chiusi fino a pochi anni fa. L'approccio integrato in downscaling con sensori satellitari ed aviotrasportati a diversa risoluzione spaziale e spettrale può fornire una migliore base conoscitiva dell'area. A tale scopo sono stati utilizzati dati disponibili nel periodo 1987-2011: Landsat TM, MIVIS (Multispectral Infrared and Visible Imaging Spectrometer) e immagini aeree di repertorio. Lo studio si è focalizzato sull'identificazione degli effetti dell'attività antropica sull'ambiente in un sito posto tra le cittadine di Terzigno e Boscoreale fornendo elementi descrittivi per evidenziare aree di particolare interesse dove è prioritario effettuare campagne di misura in situ per una caratterizzazione ambientale dell'area. Mentre i dati satellitari multitemporali hanno fornito una valutazione preliminare dei cambiamenti generali occorsi, le immagini MIVIS hanno completato la caratterizzazione da telerilevamento fornendo mappe di cambiamenti di copertura ad una migliore risoluzione spaziale ed indici spettrali descrittivi degli effetti ambientali. A tale scopo sono stati quindi utilizzati differenti metodi di classificazione hard e soft: la classificazione Spectral Angle Mapper (SAM) ha fornito i cambiamenti locali delle coperture, mentre la Linear Spectral Unmixing Analysis (LSMA) ha determinato i principali cambiamenti delle frazioni di vegetazione e substrato. L'applicazione di indici spettrali sensibili alle condizioni della vegetazione come il red-edge position (REP) ed l'analisi geostatistica delle mappe ottenute ha permesso di individuare condizioni locali di stress della vegetazione. Il change detection degli indici spettrali, supportato dalle anomalie termiche rilevate dalla banda 93 del MIVIS, ha evidenziato diverse aree di warning all'interno e intorno alle aree antropizzate. L'approccio presentato in questo lavoro può essere ulteriormente integrato da sensori di nuova generazione (sia attivi che ottici) montati su piattaforme satellitari ad altissima risoluzione o su Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) che miglioreranno il risultato finale di caratterizzazione dell'area.
2015
Istituto sull'Inquinamento Atmosferico - IIA
change detection
sam
lsma
discarica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/269764
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