Cianobatteri e alghe fitoplanctoniche, che vivono in sospensione nella colonna d'acqua, rivestono particolare interesse per la valutazione della qualità delle acque destinate alla potabilizzazione. Particolare rilievo assume la determinazione numerica e tassonomica delle specie di cianobatteri e microalghe potenzialmente tossiche e/o capaci di produrre sostanze odorigene, nonché la sorveglianza sulla periodicità dei fenomeni di fioritura (bloom). Infatti, con adeguate condizioni ambientali, cianobatteri e microalghe possono sviluppare quantità ingenti di biomassa che, in molti casi, determina uno scadimento rapido della qualità delle acque. In aggiunta alcune microalghe e numerosi cianobatteri sono in grado di produrre diverse categorie di tossine. Oltre alle tossine, i cianobatteri possono essere produttori di una grande varietà di sostanze, molte delle quali sono dotate di proprietà odorose acute e persistenti, che possono rendere l'acqua potabilizzata inaccettabile per gli utenti. È stato più volte evidenziato che i trattamenti convenzionali di potabilizzazione delle acque (coagulazione/filtrazione, filtrazione su sabbia, clorazione) sono in grado di rimuovere soltanto basse percentuali di tossine algali disciolte. L'ozono e il carbone attivo granulare sembrano invece avere una elevata efficacia nella rimozione delle cianotossine. Per acque sottoposte a trattamento di potabilizzazione è altresì importante rilevare la presenza di alghe con tendenza alla flottazione, particolarmente difficili da rimuovere nel processo di chiariflocculazione. Pertanto, per le acque destinate al consumo umano è di fondamentale importanza rivolgere particolare attenzione, soprattutto, al riconoscimento e alla determinazione dei cianobatteri tossici ai fini del controllo e del monitoraggio della qualità delle risorse idriche e della conseguente salvaguardia della salute dell'uomo

Metodi per la determinazione delle alghe

Giuseppe Morabito
2011

Abstract

Cianobatteri e alghe fitoplanctoniche, che vivono in sospensione nella colonna d'acqua, rivestono particolare interesse per la valutazione della qualità delle acque destinate alla potabilizzazione. Particolare rilievo assume la determinazione numerica e tassonomica delle specie di cianobatteri e microalghe potenzialmente tossiche e/o capaci di produrre sostanze odorigene, nonché la sorveglianza sulla periodicità dei fenomeni di fioritura (bloom). Infatti, con adeguate condizioni ambientali, cianobatteri e microalghe possono sviluppare quantità ingenti di biomassa che, in molti casi, determina uno scadimento rapido della qualità delle acque. In aggiunta alcune microalghe e numerosi cianobatteri sono in grado di produrre diverse categorie di tossine. Oltre alle tossine, i cianobatteri possono essere produttori di una grande varietà di sostanze, molte delle quali sono dotate di proprietà odorose acute e persistenti, che possono rendere l'acqua potabilizzata inaccettabile per gli utenti. È stato più volte evidenziato che i trattamenti convenzionali di potabilizzazione delle acque (coagulazione/filtrazione, filtrazione su sabbia, clorazione) sono in grado di rimuovere soltanto basse percentuali di tossine algali disciolte. L'ozono e il carbone attivo granulare sembrano invece avere una elevata efficacia nella rimozione delle cianotossine. Per acque sottoposte a trattamento di potabilizzazione è altresì importante rilevare la presenza di alghe con tendenza alla flottazione, particolarmente difficili da rimuovere nel processo di chiariflocculazione. Pertanto, per le acque destinate al consumo umano è di fondamentale importanza rivolgere particolare attenzione, soprattutto, al riconoscimento e alla determinazione dei cianobatteri tossici ai fini del controllo e del monitoraggio della qualità delle risorse idriche e della conseguente salvaguardia della salute dell'uomo
2011
Istituto di Ricerca Sulle Acque - IRSA
Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri - IRET
Cianobatteri
Alghe fitoplanctoniche
Potabilizzazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/270732
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