Il progetto svolto dall'IRPPS-CNR ha fornito uno spaccato della complessità del sistema della mobilità dei molisani e ha permesso di tracciare un primo quadro complessivo sulle caratteristiche delle "nuove migrazioni" che prendono le mosse dalla regione. Oltre al problema dell'assenza di fonti statistiche ufficiali esaustive, il gruppo di ricerca si è trovato ad affrontare le difficoltà insite nella multidimensionalità del concetto di migrazione temporanea e nei suoi contorni sfumati, che possono rendere opinabile ogni distinzione tra il fenomeno allo studio e una migrazione permanente. Una complessità concettuale che vale sia per gli studiosi del tema, che mirano ad individuare una definizione standard che sia applicabile alle fonti statistiche esistenti, che per gli stessi migranti, che sovente non sono in grado loro per primi di definire la tipologia di mobilità che stanno mettendo in atto. Il progetto ha mostrato come le migrazioni temporanee per lavoro siano un fenomeno che merita di essere approfondito anche perché rivestono un peso consistente nel quadro complessivo della mobilità regionale. Basti pensare che negli anni a cavallo del 2010, i trasferimenti pendolari di lungo raggio effettuati dai molisani per lavoro sono stati circa il doppio rispetto all'insieme delle emigrazioni definitive avvenute verso le stesse aree. Il che conferma quanto racconta l'esperienza empirica di tante famiglie molisane, ovvero che i dati anagrafici sui trasferimenti di residenza, che permettono di quantificare le migrazioni permanenti, sono in grado di cogliere solo parzialmente un'intensa mobilità territoriale, che si svolge spesso in modo transitorio, intermittente e irregolare.
Conclusioni in La mobilità temporanea per lavoro. il caso molisano
Maria Girolama Caruso;Massimiliano Crisci;Frank Heins;Mattia Vitiello
2015
Abstract
Il progetto svolto dall'IRPPS-CNR ha fornito uno spaccato della complessità del sistema della mobilità dei molisani e ha permesso di tracciare un primo quadro complessivo sulle caratteristiche delle "nuove migrazioni" che prendono le mosse dalla regione. Oltre al problema dell'assenza di fonti statistiche ufficiali esaustive, il gruppo di ricerca si è trovato ad affrontare le difficoltà insite nella multidimensionalità del concetto di migrazione temporanea e nei suoi contorni sfumati, che possono rendere opinabile ogni distinzione tra il fenomeno allo studio e una migrazione permanente. Una complessità concettuale che vale sia per gli studiosi del tema, che mirano ad individuare una definizione standard che sia applicabile alle fonti statistiche esistenti, che per gli stessi migranti, che sovente non sono in grado loro per primi di definire la tipologia di mobilità che stanno mettendo in atto. Il progetto ha mostrato come le migrazioni temporanee per lavoro siano un fenomeno che merita di essere approfondito anche perché rivestono un peso consistente nel quadro complessivo della mobilità regionale. Basti pensare che negli anni a cavallo del 2010, i trasferimenti pendolari di lungo raggio effettuati dai molisani per lavoro sono stati circa il doppio rispetto all'insieme delle emigrazioni definitive avvenute verso le stesse aree. Il che conferma quanto racconta l'esperienza empirica di tante famiglie molisane, ovvero che i dati anagrafici sui trasferimenti di residenza, che permettono di quantificare le migrazioni permanenti, sono in grado di cogliere solo parzialmente un'intensa mobilità territoriale, che si svolge spesso in modo transitorio, intermittente e irregolare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.