S'intende avviare una riflessione critica su un certo numero di cartografie stradali - la serie di cartoguide Shell-Italia, articolata in otto fogli, la carta stradale d'Italia dell'anonima petroli italiana (api) e quella del club Lambretta - prodotte tra la fine degli anni Cinquanta del Novecento e l'inizio del decennio successivo, che offrono lo spunto per gettare luce sull'importante ruolo che la cartografia assume nel produrre significazione, nel manifestarsi come mezzo comunicativo privilegiato, capace di veicolare l'immagine di una realtà, frutto delle strategie, delle aspirazioni, delle azioni che ogni collettività mette in atto in un dato momento della sua storia. In tal senso, le presenti note si prefiggono l'obiettivo di interpretare le cartografie abbandonando l'idea che esista un solo e univoco modo di approcciare ad esse, che tenga in considerazione esclusivamente gli aspetti tecnico-formali, per dedicarsi, viceversa, soprattutto all'interpretazione di quegli elementi che, seppure «bizzarri», «superflui e/o aleatori», apparentemente lontani, cioè, dalle logiche del discorso cartografico convenzionale, in realtà «rimandano ad una particolare concezione del mondo» (CASTI E., 2003, p. 294). Esistono, dunque, i presupposti per la definizione di vere ottiche interpretative mediante le quali la cartografia rivela un'autentica e imprescindibile natura semiotica, che caratterizza, parimenti, l'universo comunicativo della marca in grado di produrre significazione e generare senso. La necessità di sottolineare il piano comunicativo della marca, in grado di dialogare con le potenzialità narrative della rappresentazione cartografica, deriva dal significato che ha assunto nell'ambito della società contemporanea. Essa, infatti, non è più concepita semplicemente come un marchio, un nome attribuito alla merce, un segno distintivo del prodotto, bensì come parte integrante dello stesso. In questi termini, la marca coincide con il brand, un vero e proprio dispositivo di comunicazione, connotato da valenze funzionali e simboliche; un 'soggetto' molteplice, in divenire, che esprime contenuti materiali e immateriali, capace di riflettere e, quindi, di comunicare i valori e le dinamiche culturali propri di ciascun contesto sociale.

L'enigma cartografico e la narrazione della marca. I segni della Grande Trasformazione negli 'anfratti' delle carte stradali

Luisa Spagnoli
2009

Abstract

S'intende avviare una riflessione critica su un certo numero di cartografie stradali - la serie di cartoguide Shell-Italia, articolata in otto fogli, la carta stradale d'Italia dell'anonima petroli italiana (api) e quella del club Lambretta - prodotte tra la fine degli anni Cinquanta del Novecento e l'inizio del decennio successivo, che offrono lo spunto per gettare luce sull'importante ruolo che la cartografia assume nel produrre significazione, nel manifestarsi come mezzo comunicativo privilegiato, capace di veicolare l'immagine di una realtà, frutto delle strategie, delle aspirazioni, delle azioni che ogni collettività mette in atto in un dato momento della sua storia. In tal senso, le presenti note si prefiggono l'obiettivo di interpretare le cartografie abbandonando l'idea che esista un solo e univoco modo di approcciare ad esse, che tenga in considerazione esclusivamente gli aspetti tecnico-formali, per dedicarsi, viceversa, soprattutto all'interpretazione di quegli elementi che, seppure «bizzarri», «superflui e/o aleatori», apparentemente lontani, cioè, dalle logiche del discorso cartografico convenzionale, in realtà «rimandano ad una particolare concezione del mondo» (CASTI E., 2003, p. 294). Esistono, dunque, i presupposti per la definizione di vere ottiche interpretative mediante le quali la cartografia rivela un'autentica e imprescindibile natura semiotica, che caratterizza, parimenti, l'universo comunicativo della marca in grado di produrre significazione e generare senso. La necessità di sottolineare il piano comunicativo della marca, in grado di dialogare con le potenzialità narrative della rappresentazione cartografica, deriva dal significato che ha assunto nell'ambito della società contemporanea. Essa, infatti, non è più concepita semplicemente come un marchio, un nome attribuito alla merce, un segno distintivo del prodotto, bensì come parte integrante dello stesso. In questi termini, la marca coincide con il brand, un vero e proprio dispositivo di comunicazione, connotato da valenze funzionali e simboliche; un 'soggetto' molteplice, in divenire, che esprime contenuti materiali e immateriali, capace di riflettere e, quindi, di comunicare i valori e le dinamiche culturali propri di ciascun contesto sociale.
2009
cartografia
brand
semiosi
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