Le lastre del c.d. fregio dei cavalieri (fine del VII sec. a.C. circa) furono rinvenute da Luigi Pernier nel corso degli scavi da lui condotti nel sito di Prinias tra il 1906 ed il 1908. Del fregio il Pernier trovò, complessivamente, i frammenti relativi a quattro lastre. L'importanza del ritrovamento è data, oltre che dall'intrinseco valore storico-artistico del bassorilievo, dal fatto che il tempio A di Prinias [1], rappresenta una tappa fondamentale nel processo di formazione dell'architettura templare greca;.in particolare, la decorazione plastica architettonica si integra nell'edificio in età molto antica, cioè prima della nascita degli ordini architettonici, sicchè esso costituisce un osservatorio privilegiato dal quale studiare le origini dell'architettura religiosa in grecia. Per questa ragione l'edificio, considerato un caposaldo della storia dell'architettura e della scultura antiche, è stato oggetto di particolare attenzione da parte degli studiosi ed ha dato luogo a diverse ipotesi ricostruttive e suscitato un vivace dibattito scientifico, di fatto, ancora aperto. Alla base delle varie ipotesi sull'aspetto originario del tempio infatti sono, da sempre, l'adozione di una copertura piana o a spioventi e, soprattutto, le diverse proposte sulla composizione e collocazione delle lastre del fregio sul fronte dell'edificio, fatto questo che incide significativamente nella elaborazione delle ipotesi ricostruttive. L'analisi del fregio, attraverso il rilievo di dettaglio, le operazioni di pulitura preventiva e l'esecuzione delle matrici per i calchi (eseguiti nei mesi scorsi), uniti alla ricognizione di tutto il materiale disponibile che documenta i restauri pregressi, hanno portato alla elaborazione di un nuovo progetto di restauro delle lastre del fregio dei cavalieri. L'occasione per la realizzazione di questo intervento, difficilmente proponibile "a museo aperto", è stata offerta dalla sua chiusura per lavori di consolidamento statico.

Il fregio dei cavalieri di Prinias. Matrici, calchi ed alcune ipotesi per un suo prossimo restauro

Rizza S
2012

Abstract

Le lastre del c.d. fregio dei cavalieri (fine del VII sec. a.C. circa) furono rinvenute da Luigi Pernier nel corso degli scavi da lui condotti nel sito di Prinias tra il 1906 ed il 1908. Del fregio il Pernier trovò, complessivamente, i frammenti relativi a quattro lastre. L'importanza del ritrovamento è data, oltre che dall'intrinseco valore storico-artistico del bassorilievo, dal fatto che il tempio A di Prinias [1], rappresenta una tappa fondamentale nel processo di formazione dell'architettura templare greca;.in particolare, la decorazione plastica architettonica si integra nell'edificio in età molto antica, cioè prima della nascita degli ordini architettonici, sicchè esso costituisce un osservatorio privilegiato dal quale studiare le origini dell'architettura religiosa in grecia. Per questa ragione l'edificio, considerato un caposaldo della storia dell'architettura e della scultura antiche, è stato oggetto di particolare attenzione da parte degli studiosi ed ha dato luogo a diverse ipotesi ricostruttive e suscitato un vivace dibattito scientifico, di fatto, ancora aperto. Alla base delle varie ipotesi sull'aspetto originario del tempio infatti sono, da sempre, l'adozione di una copertura piana o a spioventi e, soprattutto, le diverse proposte sulla composizione e collocazione delle lastre del fregio sul fronte dell'edificio, fatto questo che incide significativamente nella elaborazione delle ipotesi ricostruttive. L'analisi del fregio, attraverso il rilievo di dettaglio, le operazioni di pulitura preventiva e l'esecuzione delle matrici per i calchi (eseguiti nei mesi scorsi), uniti alla ricognizione di tutto il materiale disponibile che documenta i restauri pregressi, hanno portato alla elaborazione di un nuovo progetto di restauro delle lastre del fregio dei cavalieri. L'occasione per la realizzazione di questo intervento, difficilmente proponibile "a museo aperto", è stata offerta dalla sua chiusura per lavori di consolidamento statico.
2012
Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali - IBAM - Sede Catania
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
restauro
scultura ar
creta
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/276319
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