La nuova disciplina "sulla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento", ovvero la direttiva 2010/75/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010 relativa alle emissioni industriali (c.d. direttiva IED) prevede misure molto più stringenti per la protezione del suolo e delle acque sotterranee rispetto alla precedente disciplina in materia di prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento, originariamente introdotta nell'ordinamento comunitario nel 1996 con la direttiva 96/61/CE, ora direttiva 2008/1/CE. Basti citare, ad esempio, l'introduzione del monitoraggio periodico dello stato del sito dove insistono le installazioni interessate dagli obblighi di cui al capo secondo II della medesima direttiva, attraverso un controllo almeno una volta ogni cinque anni per le acque sotterranee e almeno una volta ogni dieci anni per il suolo, a meno che tali controlli non siano basati su una valutazione sistematica del rischio di contaminazione, nonché la determinazione che, al momento della cessazione definitiva delle attività, se a seguito delle attività industriali svolte da un gestore su un sito, la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee comporta un rischio significativo per la salute umana o per l'ambiente, il gestore stesso, tenendo conto dello stato del sito, deve provvedere agli interventi necessari finalizzati ad eliminare o ridurre le sostanze pericolose pertinenti, in modo che il sito cessi di comportare detto rischio. Naturalmente le sopra citate misure risulteranno di maggiore rilevanza per i gestori di stabilimenti a rischio di incidente rilevante (stabilimenti Seveso) e ad alto potenziale d'inquinamento, ovvero soggetti alla disciplina IPPC e all'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ubicati in corrispondenza di conclamate situazioni di contaminazione del sito, come nel caso dei siti di interesse nazionale ai fini della bonifica (SIN).

Stabilimenti a rischio di incidente rilevante e ad alto potenziale inquinante in presenza di siti di interesse nazionale ai fini della bonifica"(SIN)

D Fiore;B Cola;M Favaroni;N Trotta;M Vicaretti
2012

Abstract

La nuova disciplina "sulla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento", ovvero la direttiva 2010/75/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010 relativa alle emissioni industriali (c.d. direttiva IED) prevede misure molto più stringenti per la protezione del suolo e delle acque sotterranee rispetto alla precedente disciplina in materia di prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento, originariamente introdotta nell'ordinamento comunitario nel 1996 con la direttiva 96/61/CE, ora direttiva 2008/1/CE. Basti citare, ad esempio, l'introduzione del monitoraggio periodico dello stato del sito dove insistono le installazioni interessate dagli obblighi di cui al capo secondo II della medesima direttiva, attraverso un controllo almeno una volta ogni cinque anni per le acque sotterranee e almeno una volta ogni dieci anni per il suolo, a meno che tali controlli non siano basati su una valutazione sistematica del rischio di contaminazione, nonché la determinazione che, al momento della cessazione definitiva delle attività, se a seguito delle attività industriali svolte da un gestore su un sito, la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee comporta un rischio significativo per la salute umana o per l'ambiente, il gestore stesso, tenendo conto dello stato del sito, deve provvedere agli interventi necessari finalizzati ad eliminare o ridurre le sostanze pericolose pertinenti, in modo che il sito cessi di comportare detto rischio. Naturalmente le sopra citate misure risulteranno di maggiore rilevanza per i gestori di stabilimenti a rischio di incidente rilevante (stabilimenti Seveso) e ad alto potenziale d'inquinamento, ovvero soggetti alla disciplina IPPC e all'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ubicati in corrispondenza di conclamate situazioni di contaminazione del sito, come nel caso dei siti di interesse nazionale ai fini della bonifica (SIN).
2012
Istituto sull'Inquinamento Atmosferico - IIA
978-88-902391-1-3
SIN
Seveso
IED
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/277406
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