Il seme di fagiolo comune (Phaseolus vulgaris L.) è un alimento base per molti popoli dell'America latina (Centro e Sud America) e dell'Africa centrale. Nell'uomo e negli animali monogastrici in genere, il consumo di semi di leguminose può provocare scarsa digeribilità delle proteine in essi contenute e scarso assorbimento di cationi di ferro, zinco, calcio e magnesio nell'intestino. Due sono i gruppi di fattori antinutrizionali più noti: a) gruppo proteico, termolabile, rappresentato dalle lectine e dagli inibitori della tripsina; b) gruppo non proteico, termostabile, costituito da tannini, polifenoli, fitati ed oligosaccaridi complessi. Per contro, molte di queste sostanze hanno anche un'attività benefica a livello di tutto il corpo, in quanto attive direttamente o indirettamente nei confronti di malattie anche molto gravi come i tumori (attività nutarceutica). E' quindi altrettanto importante la presenza di questi composti soprattutto nei casi dove la dieta è povera di alimenti vegetali (Europa, Nord America) studiando per ogni specie ed individuo la quantità giornalmente necessaria nel lungo periodo. A questo scopo, lo sviluppo di nuove linee di fagiolo potrebbe essere d'aiuto. In un promo programma di breeding, condotto dal CRA-ISPORT e dal IBBA-CNR, sono state sviluppate linee geneticamente incapaci di accumulare le lectine normalmente presenti nel seme e cioè l'arcleina, la fitoemoagglutinina e l'inibitore dell'alfa-amilasi. Successivamente, il carattere genetico "assenza di lectine" è stato associato al carattere "tegumento bianco" del seme, correlato a livelli molto ridotti di coloranti, polifenoli e tannini nel seme. Da una terza ricerca, iniziata nel 2004, è stato infine individuato e isolato un mutante genetico "low phytic acid" (lpa) a bassissimo contenito di fitina. Attualmente è già iniziato un lavoro di breeding per il trasferimento del carattere "lpa" in tutti i tipi lectiono-nulli coltivabili (screziati e bianchi per food e feed).

Miglioramento genetico per ridurre il contenuto di fattori antinutrizionali nel seme di fagiolo

Galasso I;Sparvoli F;Bollini R;
2007

Abstract

Il seme di fagiolo comune (Phaseolus vulgaris L.) è un alimento base per molti popoli dell'America latina (Centro e Sud America) e dell'Africa centrale. Nell'uomo e negli animali monogastrici in genere, il consumo di semi di leguminose può provocare scarsa digeribilità delle proteine in essi contenute e scarso assorbimento di cationi di ferro, zinco, calcio e magnesio nell'intestino. Due sono i gruppi di fattori antinutrizionali più noti: a) gruppo proteico, termolabile, rappresentato dalle lectine e dagli inibitori della tripsina; b) gruppo non proteico, termostabile, costituito da tannini, polifenoli, fitati ed oligosaccaridi complessi. Per contro, molte di queste sostanze hanno anche un'attività benefica a livello di tutto il corpo, in quanto attive direttamente o indirettamente nei confronti di malattie anche molto gravi come i tumori (attività nutarceutica). E' quindi altrettanto importante la presenza di questi composti soprattutto nei casi dove la dieta è povera di alimenti vegetali (Europa, Nord America) studiando per ogni specie ed individuo la quantità giornalmente necessaria nel lungo periodo. A questo scopo, lo sviluppo di nuove linee di fagiolo potrebbe essere d'aiuto. In un promo programma di breeding, condotto dal CRA-ISPORT e dal IBBA-CNR, sono state sviluppate linee geneticamente incapaci di accumulare le lectine normalmente presenti nel seme e cioè l'arcleina, la fitoemoagglutinina e l'inibitore dell'alfa-amilasi. Successivamente, il carattere genetico "assenza di lectine" è stato associato al carattere "tegumento bianco" del seme, correlato a livelli molto ridotti di coloranti, polifenoli e tannini nel seme. Da una terza ricerca, iniziata nel 2004, è stato infine individuato e isolato un mutante genetico "low phytic acid" (lpa) a bassissimo contenito di fitina. Attualmente è già iniziato un lavoro di breeding per il trasferimento del carattere "lpa" in tutti i tipi lectiono-nulli coltivabili (screziati e bianchi per food e feed).
2007
BIOLOGIA E BIOTECNOLOGIA AGRARIA
fitati
lectine
Phaseolus vulgaris
polifenoli
tannini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/27859
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