La biodiversità rappresenta la variabilità di tutti gli esseri viventi e può essere riferita agli ecosistemi, alle specie, o a livelli di rango tassonomico infraspecifico, quali le varietà. In particolare, la biodiversità vegetale di interesse agrario è riferita alle specie coltivate e spontanee utilizzate dall"uomo a scopi alimentari o per altri usi e ai relativi progenitori selvatici. Nell"ambito dei Progetti Integrati per la Biodiversità, PSR Puglia 2007-2013 (Misura 214/4 sub-azione a), la Regione Puglia ha finanziato il progetto BiodiverSO - Biodiversità delle specie orticole della Puglia - con l"obiettivo primario di salvaguardare le risorse genetiche orticole della regione. Infatti, a tutt"oggi, sul territorio pugliese non è stata effettuata un"indagine capillare e sistematica delle risorse genetiche ortive presenti. Le azioni di conservazione del germoplasma sono spesso affidate alle iniziative di singoli agricoltori che tramandano semi o altre parti di pianta di generazione in generazione (conservazione on farm), e alla conservazione ex situ che viene normalmente praticata da enti pubblici, quali CNR ed Università. La rivalutazione di genotipi di varietà locali e/o il loro risanamento possono ampliare la base genetica del comparto orticolo consentendo migliore tolleranza agli stress biotici e abiotici, in un periodo in cui si assiste a notevoli cambiamenti climatici, per salvaguardare la salute del consumatore e l"ambiente, nonché per valorizzare alcune produzioni tipiche pugliesi. L"Italia meridionale rappresenta il centro di domesticazione e/o diversificazione di alcune colture, quali ad esempio alcune Brassicacee, il carciofo, il melone, e questo significa che le nostre regioni sono estremamente ricche di biodiversità di interesse agrario. La Puglia produce numerose varietà coltivate di ortaggi come la carota di Polignano e di Sant"Ippazio; la cipolla di Acquaviva e di Margherita; il cavolfiore, cavolo broccolo (cima nera, cavolo riccio, mugnoli) e cima di rapa; il melone immaturo (carosello e barattiere) e d"inverno; la cicoria (di Molfetta, di Galatina, di Otranto); il carciofo (di Mola, Centofoglie, Bianco tarantino, nero di Ostuni, ecc.); il pomodoro Regina ed il pomodoro di Manduria. Alcune di queste varietà locali sono a rischio di estinzione e potrebbero scomparire per sempre per essere soppiantate da varietà moderne. La principale finalità del progetto integrato BiodiverSO è quella di contribuire a raggiungere una significativa riduzione del tasso attuale di erosione della biodiversità delle specie orticole pugliesi. Dopo aver reperito sul territorio pugliese le risorse genetiche orticole a rischio, esse saranno catalogate mediante strumenti informatizzati e caratterizzate sia dal punto di vista morfo-agronomico che nutrizionale, che genetico-molecolare. Il materiale genetico raccolto verrà conservato presso le banche del germoplasma del CNR-IBBR di Bari e dell"Università di Bari. La conservazione ex situ, oltre a garantire l"uso del germoplasma, avrà il ruolo di salvaguardare dall"estinzione le varietà minacciate di scomparsa per poterne tentare una successiva reintroduzione. Inoltre il progetto prevede la conservazione on farm delle risorse genetiche, affinché venga il più possibile assicurata la continuità della coltivazione e dell"utilizzo di tali varietà locali.
BiodiverSO: un progetto per la salvaguardia della biodiversità delle specie orticole della Puglia
Gabriella Sonnante;Emanuela Blanco;
2014
Abstract
La biodiversità rappresenta la variabilità di tutti gli esseri viventi e può essere riferita agli ecosistemi, alle specie, o a livelli di rango tassonomico infraspecifico, quali le varietà. In particolare, la biodiversità vegetale di interesse agrario è riferita alle specie coltivate e spontanee utilizzate dall"uomo a scopi alimentari o per altri usi e ai relativi progenitori selvatici. Nell"ambito dei Progetti Integrati per la Biodiversità, PSR Puglia 2007-2013 (Misura 214/4 sub-azione a), la Regione Puglia ha finanziato il progetto BiodiverSO - Biodiversità delle specie orticole della Puglia - con l"obiettivo primario di salvaguardare le risorse genetiche orticole della regione. Infatti, a tutt"oggi, sul territorio pugliese non è stata effettuata un"indagine capillare e sistematica delle risorse genetiche ortive presenti. Le azioni di conservazione del germoplasma sono spesso affidate alle iniziative di singoli agricoltori che tramandano semi o altre parti di pianta di generazione in generazione (conservazione on farm), e alla conservazione ex situ che viene normalmente praticata da enti pubblici, quali CNR ed Università. La rivalutazione di genotipi di varietà locali e/o il loro risanamento possono ampliare la base genetica del comparto orticolo consentendo migliore tolleranza agli stress biotici e abiotici, in un periodo in cui si assiste a notevoli cambiamenti climatici, per salvaguardare la salute del consumatore e l"ambiente, nonché per valorizzare alcune produzioni tipiche pugliesi. L"Italia meridionale rappresenta il centro di domesticazione e/o diversificazione di alcune colture, quali ad esempio alcune Brassicacee, il carciofo, il melone, e questo significa che le nostre regioni sono estremamente ricche di biodiversità di interesse agrario. La Puglia produce numerose varietà coltivate di ortaggi come la carota di Polignano e di Sant"Ippazio; la cipolla di Acquaviva e di Margherita; il cavolfiore, cavolo broccolo (cima nera, cavolo riccio, mugnoli) e cima di rapa; il melone immaturo (carosello e barattiere) e d"inverno; la cicoria (di Molfetta, di Galatina, di Otranto); il carciofo (di Mola, Centofoglie, Bianco tarantino, nero di Ostuni, ecc.); il pomodoro Regina ed il pomodoro di Manduria. Alcune di queste varietà locali sono a rischio di estinzione e potrebbero scomparire per sempre per essere soppiantate da varietà moderne. La principale finalità del progetto integrato BiodiverSO è quella di contribuire a raggiungere una significativa riduzione del tasso attuale di erosione della biodiversità delle specie orticole pugliesi. Dopo aver reperito sul territorio pugliese le risorse genetiche orticole a rischio, esse saranno catalogate mediante strumenti informatizzati e caratterizzate sia dal punto di vista morfo-agronomico che nutrizionale, che genetico-molecolare. Il materiale genetico raccolto verrà conservato presso le banche del germoplasma del CNR-IBBR di Bari e dell"Università di Bari. La conservazione ex situ, oltre a garantire l"uso del germoplasma, avrà il ruolo di salvaguardare dall"estinzione le varietà minacciate di scomparsa per poterne tentare una successiva reintroduzione. Inoltre il progetto prevede la conservazione on farm delle risorse genetiche, affinché venga il più possibile assicurata la continuità della coltivazione e dell"utilizzo di tali varietà locali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


