In Israele gli elementi di pericolo per l'ambiente possono essere di due tipi: interni ed esterni. Quelli esterni nascono da possibili devastazioni delle aree protette a causa di uno sviluppo sconsiderato; questo pericolo è divenuto uno dei maggiori problemi nel paese per il recente afflusso di immigranti ed il conseguente bisogno di nuove case, pubblici servizi ed infrastrutture. Una legge di emergenza, emanata nel 1990 per dare alloggio all'ondata di immigrazione dalla Russia e l'Etiopia, prevedeva la semplificazione delle procedure di approvazione dei progetti, con la conseguenza che la brevità di tali procedure, nei casi di aree incluse in parchi nazionali o riserve e fatte rientrare in progetti di sviluppo, non ha permesso alle istituzioni impegnate nella protezione di reagire e persuadere i decisori contro tali interventi. In tal modo molte aree naturali sono state perse per il crescere della pressione insediativa, specialmente nelle aree periferiche suburbane dove è stata prevista edilizia residenziale a bassa densità per spostare fasce di popolazione dai centri metropolitani sovraffollati. I pericoli interni sono invece il risultato di un uso improprio nella gestione delle aree protette. Uno dei maggiori è costituito dal turismo: centinaia di migliaia di israeliani si affollano in parchi e riserve nei fine settimana e nelle vacanze, causando danni agli ambienti più fragili e sviluppando con il loro comportamento numerosi pericoli alla sopravvivenza di delle specie protette. Sebbene i parchi erano stati originariamente pensati per supportare il bisogno dei cittadini a godere delle bellezze naturali, è tuttavia vero che negli ultimi cinquantanni vi sia stata una notevole evoluzione del pensiero ambientale, rivolto alla protezione e conservazione delle risorse della natura attraverso usi compatibili, piuttosto che alla semplice fruizione. E' anche vero che Israele sia l'unico caso di paese dell'area medio-orientale che abbia approntato strumenti legislativi per la protezione ambientale, ottenendo molti successi nella protezione di vegetali ed animali. Tuttavia, in un paese, piccolo e densamente abitato, la causa della natura è risultata spesso inconciliabile con gli interessi dello sviluppo tout court dell'agricoltura e dell'industria e con le continue emergenze militari, demografiche ed economiche e soltanto la continua lotta di un piccolo, ma sempre più numeroso movimento ambientalista, ha permesso una sempre più vasta consapevolezza ecologica e quindi il recupero di una sensibilità per le ricchezze, talvolta nascoste, di questa regione unica.

Aree protette in Israele

Pace Giuseppe
1996

Abstract

In Israele gli elementi di pericolo per l'ambiente possono essere di due tipi: interni ed esterni. Quelli esterni nascono da possibili devastazioni delle aree protette a causa di uno sviluppo sconsiderato; questo pericolo è divenuto uno dei maggiori problemi nel paese per il recente afflusso di immigranti ed il conseguente bisogno di nuove case, pubblici servizi ed infrastrutture. Una legge di emergenza, emanata nel 1990 per dare alloggio all'ondata di immigrazione dalla Russia e l'Etiopia, prevedeva la semplificazione delle procedure di approvazione dei progetti, con la conseguenza che la brevità di tali procedure, nei casi di aree incluse in parchi nazionali o riserve e fatte rientrare in progetti di sviluppo, non ha permesso alle istituzioni impegnate nella protezione di reagire e persuadere i decisori contro tali interventi. In tal modo molte aree naturali sono state perse per il crescere della pressione insediativa, specialmente nelle aree periferiche suburbane dove è stata prevista edilizia residenziale a bassa densità per spostare fasce di popolazione dai centri metropolitani sovraffollati. I pericoli interni sono invece il risultato di un uso improprio nella gestione delle aree protette. Uno dei maggiori è costituito dal turismo: centinaia di migliaia di israeliani si affollano in parchi e riserve nei fine settimana e nelle vacanze, causando danni agli ambienti più fragili e sviluppando con il loro comportamento numerosi pericoli alla sopravvivenza di delle specie protette. Sebbene i parchi erano stati originariamente pensati per supportare il bisogno dei cittadini a godere delle bellezze naturali, è tuttavia vero che negli ultimi cinquantanni vi sia stata una notevole evoluzione del pensiero ambientale, rivolto alla protezione e conservazione delle risorse della natura attraverso usi compatibili, piuttosto che alla semplice fruizione. E' anche vero che Israele sia l'unico caso di paese dell'area medio-orientale che abbia approntato strumenti legislativi per la protezione ambientale, ottenendo molti successi nella protezione di vegetali ed animali. Tuttavia, in un paese, piccolo e densamente abitato, la causa della natura è risultata spesso inconciliabile con gli interessi dello sviluppo tout court dell'agricoltura e dell'industria e con le continue emergenze militari, demografiche ed economiche e soltanto la continua lotta di un piccolo, ma sempre più numeroso movimento ambientalista, ha permesso una sempre più vasta consapevolezza ecologica e quindi il recupero di una sensibilità per le ricchezze, talvolta nascoste, di questa regione unica.
1996
Aree protette
Israele
Ambiente
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/283403
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