La determinazione della presenza di oggetti nell'immediato sottofondo in aree marine antropizzate quali le aree portuali o settori di costa sensibili in termini di navigazione e messa in posto di opere di ingegneria civile costiera è considerato uno degli elementi fondamentali della gestione sostenibile delle coste. Al controllo della gestione integrata dello sviluppo costiero negli ultimi anni sono confluite le autorità di controllo locali e nazionali, gli enti di ricerca e gli "assegnatari" delle responsabilità a livello civile e politico. Questi hanno riconosciuto la necessità di ispezionare preventivamente i fondali delle zone costiere in situazioni legate ad interventi come installazione di manufatti, opere di manutenzione, installazione e monitoraggio di opere di ingegneria costiera, in tematiche di vario tipo, dall'esplorazione archeologica alla presenza di manufatti non cartografati (opere civili, tubi, condotte, cavi di vario genere, etc.). Tipicamente, l'interfaccia acqua/sedimento viene ispezionata con l'ausilio di tecniche acustiche con emissioni ad alta frequenza, mentre è pratica comune utilizzare tecniche acustiche. Il metodo magnetico consente di determinare geometrie e profondità di corpi sommersi/sepolti, qualora questi siano caratterizzati da una differenza nel valore di contrasto di suscettività magnetica rispetto al sedimento che li contiene ed è considerato uno standard di altissimo profilo per la determinazione della presenza di oggetti sepolti in ambiente subaereo. In molti siti archeologici di grande rilievo le operazioni di scavo sono state guidate dai risultati di rilievi magnetici o multi-disciplinari riguardanti il metodo magnetico (Chavez et al., 2001; Drahor et al., 2008; Di Fiore e Chianese, 2008; Arciniega-Caballos et al., 2009). Tra le applicazioni documentate in ambiente marino Boyce et al. (2009) hanno rinvenuto siti di ancoraggio e depositi di ambiente portuale risalenti all'epoca romana. La forma dell'anomalia prodotta da un corpo magnetizzato cambia in base alla latitudine e la determinazione della riduzione al Polo richiede la stima della Declinazione ed Inclinazione rimanenti e indotte. Diversamente, algoritmi di boundary analysis fra i quali il segnale analitico è il più conosciuto, sono indipendenti dai parametri di magnetizzazione e determinano i margini di una sorgente tramite l'applicazione della trasformata di Hilbert. Viene qui presentato un rilievo magnetometrico ad alta risoluzione effettuato dall'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero del CNR di Napoli in due aree antropizzate localizzate nel settore costiero della Campania, cioè nelle zone di Ischia Porto (Isola d'Ischia) e di Torregaveta (Campi Flegrei). Il rilievo magnetico qui presentato è stato effettuato in una fase progettuale preliminare ed in modo propedeutico alle successive fasi di carotaggio, con lo scopo di riscontrare e di cartografare la presenza, nelle aree di studio, di condotte o cavi sottomarini sepolti o affioranti e target di più ridotte dimensioni, che avrebbero potuto costituire un rischio per manufatti o persone durante i sondaggi. Scopo ultimo del lavoro è quello di individuare un tracciato per la posa di un ulteriore cavo marino che dovrà collegare l'isola d'Ischia con il continente. La determinazione di zone prive di sorgenti è stata effettuata, per la zona di Ischia Porto, con l'ausilio di una sovrapposizione delle stime dedotte da segnale analitico e ridotta al polo. Questo tipo di elaborazione stacked ha consentito di localizzare con una certa attendibilità le sorgenti magnetiche.

Rilievi magnetici ad alta risoluzione in aree antropizzate (Torregaveta e Ischia Porto, Campania) finalizzati alla localizzazione di condotte sottomarine

Gemma Aiello;Francesco Paolo Buonocunto;Ennio Marsella;Salvatore Passaro
2009

Abstract

La determinazione della presenza di oggetti nell'immediato sottofondo in aree marine antropizzate quali le aree portuali o settori di costa sensibili in termini di navigazione e messa in posto di opere di ingegneria civile costiera è considerato uno degli elementi fondamentali della gestione sostenibile delle coste. Al controllo della gestione integrata dello sviluppo costiero negli ultimi anni sono confluite le autorità di controllo locali e nazionali, gli enti di ricerca e gli "assegnatari" delle responsabilità a livello civile e politico. Questi hanno riconosciuto la necessità di ispezionare preventivamente i fondali delle zone costiere in situazioni legate ad interventi come installazione di manufatti, opere di manutenzione, installazione e monitoraggio di opere di ingegneria costiera, in tematiche di vario tipo, dall'esplorazione archeologica alla presenza di manufatti non cartografati (opere civili, tubi, condotte, cavi di vario genere, etc.). Tipicamente, l'interfaccia acqua/sedimento viene ispezionata con l'ausilio di tecniche acustiche con emissioni ad alta frequenza, mentre è pratica comune utilizzare tecniche acustiche. Il metodo magnetico consente di determinare geometrie e profondità di corpi sommersi/sepolti, qualora questi siano caratterizzati da una differenza nel valore di contrasto di suscettività magnetica rispetto al sedimento che li contiene ed è considerato uno standard di altissimo profilo per la determinazione della presenza di oggetti sepolti in ambiente subaereo. In molti siti archeologici di grande rilievo le operazioni di scavo sono state guidate dai risultati di rilievi magnetici o multi-disciplinari riguardanti il metodo magnetico (Chavez et al., 2001; Drahor et al., 2008; Di Fiore e Chianese, 2008; Arciniega-Caballos et al., 2009). Tra le applicazioni documentate in ambiente marino Boyce et al. (2009) hanno rinvenuto siti di ancoraggio e depositi di ambiente portuale risalenti all'epoca romana. La forma dell'anomalia prodotta da un corpo magnetizzato cambia in base alla latitudine e la determinazione della riduzione al Polo richiede la stima della Declinazione ed Inclinazione rimanenti e indotte. Diversamente, algoritmi di boundary analysis fra i quali il segnale analitico è il più conosciuto, sono indipendenti dai parametri di magnetizzazione e determinano i margini di una sorgente tramite l'applicazione della trasformata di Hilbert. Viene qui presentato un rilievo magnetometrico ad alta risoluzione effettuato dall'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero del CNR di Napoli in due aree antropizzate localizzate nel settore costiero della Campania, cioè nelle zone di Ischia Porto (Isola d'Ischia) e di Torregaveta (Campi Flegrei). Il rilievo magnetico qui presentato è stato effettuato in una fase progettuale preliminare ed in modo propedeutico alle successive fasi di carotaggio, con lo scopo di riscontrare e di cartografare la presenza, nelle aree di studio, di condotte o cavi sottomarini sepolti o affioranti e target di più ridotte dimensioni, che avrebbero potuto costituire un rischio per manufatti o persone durante i sondaggi. Scopo ultimo del lavoro è quello di individuare un tracciato per la posa di un ulteriore cavo marino che dovrà collegare l'isola d'Ischia con il continente. La determinazione di zone prive di sorgenti è stata effettuata, per la zona di Ischia Porto, con l'ausilio di una sovrapposizione delle stime dedotte da segnale analitico e ridotta al polo. Questo tipo di elaborazione stacked ha consentito di localizzare con una certa attendibilità le sorgenti magnetiche.
2009
Istituto per l'Ambiente Marino Costiero - IAMC - Sede Napoli
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/28470
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact