L'acqua rappresenta una risorsa fondamentale per tutti i sistemi viventi, ma alcuni elementi in essa contenuti possono causare effetti avversi alla salute. Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato una correlazione tra esposizione ad elementi in traccia (come As, Cu, Pb, U, Zn ecc.) e insorgenza di patologie quali: diverse forme di cancro, malattie cardiovascolari, malattie del sistema nervoso centrale, ecc. Un individuo ingerisce almeno un litro di acqua al giorno e gli elementi in essa presenti sono in una forma che può essere facilmente assorbita dal tratto gastrointestinale. Le concentrazioni degli elementi in traccia potenzialmente tossici devono quindi essere rigidamente controllate. Alcune lo sono ma altre, non considerate dalla normativa, non sono regolarmente monitorate. Il progetto europeo dell'EuroGeoSurvey Geochemistry Expert Group, cui gli autori di questo articolo, autofinanziandosi, partecipano, ha dato l'opportunità di esaminare la qualità delle acque che beviamo sia come acqua minerale imbottigliata che come acqua di rubinetto. Tale progetto era finalizzato alla caratterizzazione geochimica delle acque di falda, attraverso la campionatura di acque minerali imbottigliate (vedi Lima et al., Le Scienze, Maggio 2010), e successivamente, per confronto, sono state campionate e analizzate anche le acque di rubinetto. Le acque minerali imbottigliate derivano dallo sfruttamento di acque sotterranee (sorgenti naturali oppure attraverso perforazioni) e subiscono solo un trattamento limitato mentre, l'acqua potabile di rubinetto, che può derivare sia da acque sotterranee che superficiali (torrenti, fiumi, laghi, bacini artificiali) viene sottoposta a trattamenti diversi prima di essere immessa nella rete di distribuzione. In Italia, circa l'80% dell'acqua potabile distribuita dagli acquedotti deriva da acque sotterranee e il restante da acque superficiali. Solo in Puglia e in Sardegna il contributo dell'acqua superficiale supera quello delle acque sotterranee. Oltre il 90% della popolazione riceve nella propria abitazione l'acqua potabile grazie agli acquedotti. Questi ultimi, nel nostro Paese, sono circa 10.000 di cui 1.600 con bacini d'utenza superiori ai 5.000 abitanti. La qualità dell'acqua potabile è notevolmente condizionata dal tipo di sottosuolo cui origina, dalle condizioni degli acquedotti in cui viene raccolta e dalla struttura e dallo stato delle reti idriche utilizzate per la sua distribuzione. Tutto ciò rende necessario un processo di potabilizzazione, ossia un trattamento che assicuri, per l'acqua che ne sia priva, gli standard qualitativi necessari a tutelare la salute pubblica, richiesti dalla Legge. Su tutto il territorio Italiano sono stati raccolti 157 campioni di acque di rubinetto, suddivisi per regione come illustrato in Tabella 1 e in Figura 1. Delle 111 province Italiane non sono stati prelevati campioni solo in 6 province (Caltanissetta, Enna, Frosinone, L'Aquila, Reggio Calabria e Vibo Valentia). I campioni raccolti rappresentano ciò che consumiamo quotidianamente e non quello che entra nelle reti di distribuzione dagli impianti di depurazione. È noto infatti che fenomeni di corrosione dei sistemi di distribuzione rappresentano una sorgente importante per molti elementi (ad esempio Fe, Zn, Cu, Pb, Cd, Ni,). Le analisi, come per le acque minerali imbottigliate, sono state eseguite dal Servizio Geologico Tedesco (BGR) a Berlino, per la determinazione di parametri quali durezza, pH, conducibilità elettrica e, con differenti metodi analitici (ICP-QMS, ICP-OES, AFS, IC), le concentrazioni di 69 elementi chimici e ioni (Ag, Al, As, B, Ba, Be, Bi, Ca, Cd, Ce, Co, Cr, Cs, Cu, Dy, Er, Eu, Fe, Ga, Gd, Ge, HF, Hg, Ho, I, K, La, Li, Lu, Mg, Mn, Mo, Na, Nb, Nd, Ni, Pb, Pr, Rb, Sb, Sc, Se, Sm, Sn, Sr, Ta, Tb, Te, Th, Ti, TI, TM, U, V, W, Y, Yb, Zn, Zr, Br-, HCO3-, Cl-, F-, NH4+, NO2-, NO3-, PO43-, SO42-, Si).

Acqua di casa nostra

Valera P
2010

Abstract

L'acqua rappresenta una risorsa fondamentale per tutti i sistemi viventi, ma alcuni elementi in essa contenuti possono causare effetti avversi alla salute. Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato una correlazione tra esposizione ad elementi in traccia (come As, Cu, Pb, U, Zn ecc.) e insorgenza di patologie quali: diverse forme di cancro, malattie cardiovascolari, malattie del sistema nervoso centrale, ecc. Un individuo ingerisce almeno un litro di acqua al giorno e gli elementi in essa presenti sono in una forma che può essere facilmente assorbita dal tratto gastrointestinale. Le concentrazioni degli elementi in traccia potenzialmente tossici devono quindi essere rigidamente controllate. Alcune lo sono ma altre, non considerate dalla normativa, non sono regolarmente monitorate. Il progetto europeo dell'EuroGeoSurvey Geochemistry Expert Group, cui gli autori di questo articolo, autofinanziandosi, partecipano, ha dato l'opportunità di esaminare la qualità delle acque che beviamo sia come acqua minerale imbottigliata che come acqua di rubinetto. Tale progetto era finalizzato alla caratterizzazione geochimica delle acque di falda, attraverso la campionatura di acque minerali imbottigliate (vedi Lima et al., Le Scienze, Maggio 2010), e successivamente, per confronto, sono state campionate e analizzate anche le acque di rubinetto. Le acque minerali imbottigliate derivano dallo sfruttamento di acque sotterranee (sorgenti naturali oppure attraverso perforazioni) e subiscono solo un trattamento limitato mentre, l'acqua potabile di rubinetto, che può derivare sia da acque sotterranee che superficiali (torrenti, fiumi, laghi, bacini artificiali) viene sottoposta a trattamenti diversi prima di essere immessa nella rete di distribuzione. In Italia, circa l'80% dell'acqua potabile distribuita dagli acquedotti deriva da acque sotterranee e il restante da acque superficiali. Solo in Puglia e in Sardegna il contributo dell'acqua superficiale supera quello delle acque sotterranee. Oltre il 90% della popolazione riceve nella propria abitazione l'acqua potabile grazie agli acquedotti. Questi ultimi, nel nostro Paese, sono circa 10.000 di cui 1.600 con bacini d'utenza superiori ai 5.000 abitanti. La qualità dell'acqua potabile è notevolmente condizionata dal tipo di sottosuolo cui origina, dalle condizioni degli acquedotti in cui viene raccolta e dalla struttura e dallo stato delle reti idriche utilizzate per la sua distribuzione. Tutto ciò rende necessario un processo di potabilizzazione, ossia un trattamento che assicuri, per l'acqua che ne sia priva, gli standard qualitativi necessari a tutelare la salute pubblica, richiesti dalla Legge. Su tutto il territorio Italiano sono stati raccolti 157 campioni di acque di rubinetto, suddivisi per regione come illustrato in Tabella 1 e in Figura 1. Delle 111 province Italiane non sono stati prelevati campioni solo in 6 province (Caltanissetta, Enna, Frosinone, L'Aquila, Reggio Calabria e Vibo Valentia). I campioni raccolti rappresentano ciò che consumiamo quotidianamente e non quello che entra nelle reti di distribuzione dagli impianti di depurazione. È noto infatti che fenomeni di corrosione dei sistemi di distribuzione rappresentano una sorgente importante per molti elementi (ad esempio Fe, Zn, Cu, Pb, Cd, Ni,). Le analisi, come per le acque minerali imbottigliate, sono state eseguite dal Servizio Geologico Tedesco (BGR) a Berlino, per la determinazione di parametri quali durezza, pH, conducibilità elettrica e, con differenti metodi analitici (ICP-QMS, ICP-OES, AFS, IC), le concentrazioni di 69 elementi chimici e ioni (Ag, Al, As, B, Ba, Be, Bi, Ca, Cd, Ce, Co, Cr, Cs, Cu, Dy, Er, Eu, Fe, Ga, Gd, Ge, HF, Hg, Ho, I, K, La, Li, Lu, Mg, Mn, Mo, Na, Nb, Nd, Ni, Pb, Pr, Rb, Sb, Sc, Se, Sm, Sn, Sr, Ta, Tb, Te, Th, Ti, TI, TM, U, V, W, Y, Yb, Zn, Zr, Br-, HCO3-, Cl-, F-, NH4+, NO2-, NO3-, PO43-, SO42-, Si).
2010
Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria - IGAG
acqua da acquedotto
acqua in bottiglia
qualità
elementi tossici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/28540
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