I mausolei di Shadi - Mulk - Aka e di Emir Zade, posti all'interno del complesso monumentale di Shah i Zindah, sono stati scelti per un progetto di restauro pilota sulla base di alcune considerazioni. In primo luogo questi due edifici funerari appartengono ad uno dei monumenti più rappresentativi per città di Samarcanda e per la cultura islamica in genere, sia dal punto di vista storico ed architettonico che sotto il profilo religioso. Inoltre i due mausolei, come del resto gran parte di Shah-i Zindah, non hanno subito le massicce ricostruzioni eseguite, durante il regime sovietico, su gran parte del patrimonio architettonico di Samarcanda e ci sono giunte essenzialmente integre, anche se in condizioni statiche piuttosto precarie. Gli edifici non sono del tutto esenti da interventi di riparazione o consolidamento, realizzati però con tecnologie tradizionali con l'adozione di alcuni accorgimenti per rendere tali interventi riconoscibili. Questi due edifici religiosi a camera singola rappresentano un esempio importante e significativo di una tipologia edilizia che nasce prima del periodo timuride e che persiste con le medesime caratteristiche anche dopo l'avvento di Tamerlano. Infatti entrambe i monumenti, come il resto dei mausolei del complesso, sono composti da una cripta rettangolare posta al piano inferiore, dove venivano sepolte le spoglie del santo e da una camera quadrata, sormontata da una cupola su base ottagona, che ospita invece il suo cenotafio. La facciata è caratterizzata da un portale monumentale interamente ricoperto da tessere maiolicate e le pareti interne sono anch'esse riccamente decorate. Il progetto prevede anche un'attività di training necessaria per informare il personale locale delle più recenti teorie e dei principi generali della conservazione e per addestrarlo al cantiere di restauro con tecniche tradizionali e innovative.

I mausolei di Shadi- Mulk- Aka e di Emir Zade nel complesso monumentale di Shah- i Zindah a Samarcanda. Analisi dello stato di conservazione e relazione preliminare sugli interventi previsti

Cessari L;Gigliarelli E
1997

Abstract

I mausolei di Shadi - Mulk - Aka e di Emir Zade, posti all'interno del complesso monumentale di Shah i Zindah, sono stati scelti per un progetto di restauro pilota sulla base di alcune considerazioni. In primo luogo questi due edifici funerari appartengono ad uno dei monumenti più rappresentativi per città di Samarcanda e per la cultura islamica in genere, sia dal punto di vista storico ed architettonico che sotto il profilo religioso. Inoltre i due mausolei, come del resto gran parte di Shah-i Zindah, non hanno subito le massicce ricostruzioni eseguite, durante il regime sovietico, su gran parte del patrimonio architettonico di Samarcanda e ci sono giunte essenzialmente integre, anche se in condizioni statiche piuttosto precarie. Gli edifici non sono del tutto esenti da interventi di riparazione o consolidamento, realizzati però con tecnologie tradizionali con l'adozione di alcuni accorgimenti per rendere tali interventi riconoscibili. Questi due edifici religiosi a camera singola rappresentano un esempio importante e significativo di una tipologia edilizia che nasce prima del periodo timuride e che persiste con le medesime caratteristiche anche dopo l'avvento di Tamerlano. Infatti entrambe i monumenti, come il resto dei mausolei del complesso, sono composti da una cripta rettangolare posta al piano inferiore, dove venivano sepolte le spoglie del santo e da una camera quadrata, sormontata da una cupola su base ottagona, che ospita invece il suo cenotafio. La facciata è caratterizzata da un portale monumentale interamente ricoperto da tessere maiolicate e le pareti interne sono anch'esse riccamente decorate. Il progetto prevede anche un'attività di training necessaria per informare il personale locale delle più recenti teorie e dei principi generali della conservazione e per addestrarlo al cantiere di restauro con tecniche tradizionali e innovative.
1997
Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali - ITABC - Sede Montelibretti
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/286726
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