È discusso un approccio multidisciplinare ed interdisciplinare per identificare i fattori responsabili della distribuzione ineguale degli effetti macrosismici in una località colpita da un forte terremoto del XX secolo. L'area presa in considerazione è situata nell'Appennino meridionale, un settore caratterizzato da elevata pericolosità sismica. In questo contesto sismotettonico è stata selezionata la città di Melfi, interessata da numerosi terremoti storici tra cui quello irpino del 23 luglio 1930 (Me=6.7). Per questo evento e per questa città è disponile uno studio dettagliato, condotto a scala della singola unità immobiliare, degli effetti dedotti in base all'analisi delle perizie di accertamento danni compilate dai tecnici del Genio Civile (Gizzi & Masini, 2004). Un rapido esame dello 'scenario' per questa città mette in evidenza una distribuzione territoriale del danno ineguale, con concentrazione degli effetti in specifiche aree. Tale caratteristica è rilevabile anche dall'analisi delle descrizioni degli effetti prodotti da altri terremoti, come quello del 1851 e 1980. Per comprendere le cause sottese alla disomogeneità spaziale del dato macrosismico, sono stati effettuati degli studi integrati che correlano indagini geologiche e geofisiche con informazioni desumibili dalla consultazione di fonti storiche a matrice tecnica. In particolare, per dedurre l'assetto stratigrafico locale sono state eseguite delle prospezioni geoelettriche integrate e tarate attraverso l'ausilio di sondaggi geognostici. Per valutare l'influenza dei caratteri geologici di sito sull'input sismico, sono state effettuate misure del rapporto H/V attraverso registrazioni di microtremore. Inoltre, è stato utilizzato un modello numerico 1D per valutare i condizionamenti del profilo del suolo sull'accelerazione di picco e l'intensità di Housner. Infine, le informazioni dedotte da questi studi sono state correlate con i dati desumibili dalla documentazione tecnica coeva all'evento sismico. In tal modo è stato possibili definire le probabili cause degli effetti differenziali 'registrati' a Melfi in occasione dell'evento del 1930. Bibliografia Gizzi F.T., Masini N.; 2004: Damage scenario of the earthquake on 23 July 1930 in Melfi: the contribution of the technical documentation. Ann. Geoph. 47(5), 1641-1665.
Caratteri di sito ed interventi antropici come fattori di controllo degli effetti macrosismici: il caso di Melfi
MR Gallipoli;F T Gizzi;V Lapenna;N Masini;E Rizzo
2009
Abstract
È discusso un approccio multidisciplinare ed interdisciplinare per identificare i fattori responsabili della distribuzione ineguale degli effetti macrosismici in una località colpita da un forte terremoto del XX secolo. L'area presa in considerazione è situata nell'Appennino meridionale, un settore caratterizzato da elevata pericolosità sismica. In questo contesto sismotettonico è stata selezionata la città di Melfi, interessata da numerosi terremoti storici tra cui quello irpino del 23 luglio 1930 (Me=6.7). Per questo evento e per questa città è disponile uno studio dettagliato, condotto a scala della singola unità immobiliare, degli effetti dedotti in base all'analisi delle perizie di accertamento danni compilate dai tecnici del Genio Civile (Gizzi & Masini, 2004). Un rapido esame dello 'scenario' per questa città mette in evidenza una distribuzione territoriale del danno ineguale, con concentrazione degli effetti in specifiche aree. Tale caratteristica è rilevabile anche dall'analisi delle descrizioni degli effetti prodotti da altri terremoti, come quello del 1851 e 1980. Per comprendere le cause sottese alla disomogeneità spaziale del dato macrosismico, sono stati effettuati degli studi integrati che correlano indagini geologiche e geofisiche con informazioni desumibili dalla consultazione di fonti storiche a matrice tecnica. In particolare, per dedurre l'assetto stratigrafico locale sono state eseguite delle prospezioni geoelettriche integrate e tarate attraverso l'ausilio di sondaggi geognostici. Per valutare l'influenza dei caratteri geologici di sito sull'input sismico, sono state effettuate misure del rapporto H/V attraverso registrazioni di microtremore. Inoltre, è stato utilizzato un modello numerico 1D per valutare i condizionamenti del profilo del suolo sull'accelerazione di picco e l'intensità di Housner. Infine, le informazioni dedotte da questi studi sono state correlate con i dati desumibili dalla documentazione tecnica coeva all'evento sismico. In tal modo è stato possibili definire le probabili cause degli effetti differenziali 'registrati' a Melfi in occasione dell'evento del 1930. Bibliografia Gizzi F.T., Masini N.; 2004: Damage scenario of the earthquake on 23 July 1930 in Melfi: the contribution of the technical documentation. Ann. Geoph. 47(5), 1641-1665.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


