Le lipasi sono tra gli enzimi impiegati in biocatalisi quelli più utilizzati in sintesi organica asimmetrica, sia per l'ottenimento di molecole con elevata purezza enantiomerica a partire da substrati simmetrici (forme meso) o racemici, sia per la regioprotezione di molecole contenenti più gruppi funzionali della stessa natura chimica. Il largo impiego è giustificato dalla loro versatilità nel riconoscimento molecolare (bassa specificità per il substrato), dal fatto che non necessitano di co-fattori per compiere la loro attività catalitica, dalla stabilità in solventi diversi da quello acquoso e soprattutto dalla elevata regio-, chemio-, stereo- e enantiotoposelettività con cui espletano il riconoscimento molecolare. Da molti anni è nota la capacità delle lipasi di riconoscere stereoselettivamente isomeri contenenti centri stereogenici, recentemente è stata dimostrata la loro abilità nel riconoscere selettivamente anche molecole aventi chiralità planare e assiale. Nell'ambito di questa presentazione saranno illustrati alcuni risultati significativi per comprendere come la biocatalisi, e in particolare l'uso di lipasi in reazioni di transacilazione in solvente organico, possa essere di utilità nell'isolamento di enantioforme otticamente attive dotate di chiralità anche complessa, difficilmente ottenibili con i classici metodi di sintesi o di risoluzione cinetica classica. Come esempi di riconoscimento biocatalitico della chiralità centrale sono riportati la risoluzione di un farmaco chirale commercializzato in forma racemica e un caso in cui sono stati separati i singoli isomeri ottici da una miscela complessa di diastereoisomeri contenente sia il racemato che la corrispondente forma meso. Per chiarire invece le potenzialità dell'enzima nei confronti della risoluzione e/o desimmetrizzazione della chiralità assiale sono illustrati alcuni esempi in cui atropisomeri bifenilici, bipiridinici e fenantrolinici sono stati investigati come substrati. Nella maggior parte dei casi riportati i prodotti delle reazioni sono stati ottenuti per la prima volta in forma otticamente attiva pertanto è stato necessario utilizzare tecniche di cromatografia chirale e metodi spettroscopici (dicroismo circolare accoppiato con spettrometria NMR) come supporto per la determinazione della purezza enantiomerica e per l'assegnazione della configurazione assoluta.

USO DI LIPASI PER LA PREPARAZIONE DI MOLECOLE CHIRALI

Claudia Sanfilippo;
2014-01-01

Abstract

Le lipasi sono tra gli enzimi impiegati in biocatalisi quelli più utilizzati in sintesi organica asimmetrica, sia per l'ottenimento di molecole con elevata purezza enantiomerica a partire da substrati simmetrici (forme meso) o racemici, sia per la regioprotezione di molecole contenenti più gruppi funzionali della stessa natura chimica. Il largo impiego è giustificato dalla loro versatilità nel riconoscimento molecolare (bassa specificità per il substrato), dal fatto che non necessitano di co-fattori per compiere la loro attività catalitica, dalla stabilità in solventi diversi da quello acquoso e soprattutto dalla elevata regio-, chemio-, stereo- e enantiotoposelettività con cui espletano il riconoscimento molecolare. Da molti anni è nota la capacità delle lipasi di riconoscere stereoselettivamente isomeri contenenti centri stereogenici, recentemente è stata dimostrata la loro abilità nel riconoscere selettivamente anche molecole aventi chiralità planare e assiale. Nell'ambito di questa presentazione saranno illustrati alcuni risultati significativi per comprendere come la biocatalisi, e in particolare l'uso di lipasi in reazioni di transacilazione in solvente organico, possa essere di utilità nell'isolamento di enantioforme otticamente attive dotate di chiralità anche complessa, difficilmente ottenibili con i classici metodi di sintesi o di risoluzione cinetica classica. Come esempi di riconoscimento biocatalitico della chiralità centrale sono riportati la risoluzione di un farmaco chirale commercializzato in forma racemica e un caso in cui sono stati separati i singoli isomeri ottici da una miscela complessa di diastereoisomeri contenente sia il racemato che la corrispondente forma meso. Per chiarire invece le potenzialità dell'enzima nei confronti della risoluzione e/o desimmetrizzazione della chiralità assiale sono illustrati alcuni esempi in cui atropisomeri bifenilici, bipiridinici e fenantrolinici sono stati investigati come substrati. Nella maggior parte dei casi riportati i prodotti delle reazioni sono stati ottenuti per la prima volta in forma otticamente attiva pertanto è stato necessario utilizzare tecniche di cromatografia chirale e metodi spettroscopici (dicroismo circolare accoppiato con spettrometria NMR) come supporto per la determinazione della purezza enantiomerica e per l'assegnazione della configurazione assoluta.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/289009
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