Da alcuni anni è sempre più alta l'attenzione verso l'utilizzo da parte dei media italiani di un linguaggio definito "discriminatorio" verso i cittadini di Paesi terzi presenti in Italia, tanto da far sorgere nel 2008 la necessità di redigere uno specifico protocollo deontologico della professione giornalistica in tema di immigrazione e asilo (la cosiddetta "Carta di Roma). Corposa risulta inoltre la letteratura recente che si occupa del tema del linguaggio discriminatorio dei media e numerosi autori indicano veri e propri prontuari di parole che in alcuni contesti possono stigmatizzare determinati gruppi di persone. Con la nostra ricerca abbiamo cercato di verificare, anche attraverso metodologie informatiche se tale fenomeno, oltre che nella società italiana può essere identificato anche nelle norme del nostro Stato.
Lessico e discriminazioni: dai media alle leggi
Francesco Romano;Chiara Fioravanti
2015
Abstract
Da alcuni anni è sempre più alta l'attenzione verso l'utilizzo da parte dei media italiani di un linguaggio definito "discriminatorio" verso i cittadini di Paesi terzi presenti in Italia, tanto da far sorgere nel 2008 la necessità di redigere uno specifico protocollo deontologico della professione giornalistica in tema di immigrazione e asilo (la cosiddetta "Carta di Roma). Corposa risulta inoltre la letteratura recente che si occupa del tema del linguaggio discriminatorio dei media e numerosi autori indicano veri e propri prontuari di parole che in alcuni contesti possono stigmatizzare determinati gruppi di persone. Con la nostra ricerca abbiamo cercato di verificare, anche attraverso metodologie informatiche se tale fenomeno, oltre che nella società italiana può essere identificato anche nelle norme del nostro Stato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.