E' stata condotta una prospezione geomineraria e geofisica nell area in cui affiora il giacimento di bentonite di Piscina Collusco (Sardegna meridionale), per una caratterizzazione minero-petrograficatecnologica e per definire le caratteristiche geometrico-giaciturali del corpo minerario. I geomateriali sono stati investigati mediante diffrattometria RX, termoanalisi (DTA, DT, TG) spettrometria in fluorescenza X. I risultati degli studi hanno permesso di stabilire che: - la frazione 200 mesh ha una composizione mineralogica qualitativa omogenea. Le fasi mineralogiche di questa frazione sono, in ordine di abbondanza, montmorillonite, plagioclasio e quarzo. Nella frazione > 200 mesh predominano invece il plagioclasio e il quarzo rispetto ai minerali argillosi. Oltre alla montmorillonite non è presente alcun altro minerale delle argille; - le analisi termiche mostrano, per la frazione 200mesh la tipica curva della montmorillonite, con picco di disidratazione a 110 ° C e due picchi endotermici a 700 e 860 °C, attribuibili a reazioni rispettivamente di deidrossilazione e collasso del reticolo cristallino - gli studi al SEM evidenziano che il plagioclasio è presente in cristalli tabulari, in genere intimamente commisti ad aggregati montmorillonitici. Cristalli di apatite sono presenti nella massa montmorillonitica - la composizione chimica della frazione 200 mesh è omogenea. Le smectiti sono di tipo calcico ( 2% 6%, 0.3% 0.8%, 0.3 0.4%). Il Fe è tra il 7 e 9%, l Al2O3 il 16%; - dal punto di vista tecnologico (CNR-UNI, 1964) le bentoniti contengono circa il 6% di sabbia, il 7% in carbonati, una CEC di 45 meq, rigonfiamento 14 cc e LL 270. La genesi del giacimento è attribuibile ad alterazione di lenti cineritiche depositatesi in ambiente lacustre. La prospezione geofisica integrata a quella geomineraria, è stata effettuata utilizzando metodologia eletromagnetica a VLF. I rilievi effettuati al passaggio bentonite-roccia incassante mettono in evidenza l'elevata conducibilità delle argille rispetto a quelli della roccia incassante, prevalentemente di tipo scistoso. Le pseudo-sezioni di densità di corrente hanno permesso di ricostruire l'andamento del corpo mineralizzato in profondità e di delimitare il contatto mineralizzazione-incassante. Le potenzialità del corpo bentonitico è stata stimata in circa 2-3 milioni di riserve probabili, considernado un fattore prudenziale di 0.75. Tali riserve compensano la non ottima qualità del materiale.
Studio geogiacimentologico e applicazioni di metodologie geofisiche su un giacimento di bentonite nella Sardegna centro-meridionale
PALOMBA M;
1993
Abstract
E' stata condotta una prospezione geomineraria e geofisica nell area in cui affiora il giacimento di bentonite di Piscina Collusco (Sardegna meridionale), per una caratterizzazione minero-petrograficatecnologica e per definire le caratteristiche geometrico-giaciturali del corpo minerario. I geomateriali sono stati investigati mediante diffrattometria RX, termoanalisi (DTA, DT, TG) spettrometria in fluorescenza X. I risultati degli studi hanno permesso di stabilire che: - la frazione 200 mesh ha una composizione mineralogica qualitativa omogenea. Le fasi mineralogiche di questa frazione sono, in ordine di abbondanza, montmorillonite, plagioclasio e quarzo. Nella frazione > 200 mesh predominano invece il plagioclasio e il quarzo rispetto ai minerali argillosi. Oltre alla montmorillonite non è presente alcun altro minerale delle argille; - le analisi termiche mostrano, per la frazione 200mesh la tipica curva della montmorillonite, con picco di disidratazione a 110 ° C e due picchi endotermici a 700 e 860 °C, attribuibili a reazioni rispettivamente di deidrossilazione e collasso del reticolo cristallino - gli studi al SEM evidenziano che il plagioclasio è presente in cristalli tabulari, in genere intimamente commisti ad aggregati montmorillonitici. Cristalli di apatite sono presenti nella massa montmorillonitica - la composizione chimica della frazione 200 mesh è omogenea. Le smectiti sono di tipo calcico ( 2% 6%, 0.3% 0.8%, 0.3 0.4%). Il Fe è tra il 7 e 9%, l Al2O3 il 16%; - dal punto di vista tecnologico (CNR-UNI, 1964) le bentoniti contengono circa il 6% di sabbia, il 7% in carbonati, una CEC di 45 meq, rigonfiamento 14 cc e LL 270. La genesi del giacimento è attribuibile ad alterazione di lenti cineritiche depositatesi in ambiente lacustre. La prospezione geofisica integrata a quella geomineraria, è stata effettuata utilizzando metodologia eletromagnetica a VLF. I rilievi effettuati al passaggio bentonite-roccia incassante mettono in evidenza l'elevata conducibilità delle argille rispetto a quelli della roccia incassante, prevalentemente di tipo scistoso. Le pseudo-sezioni di densità di corrente hanno permesso di ricostruire l'andamento del corpo mineralizzato in profondità e di delimitare il contatto mineralizzazione-incassante. Le potenzialità del corpo bentonitico è stata stimata in circa 2-3 milioni di riserve probabili, considernado un fattore prudenziale di 0.75. Tali riserve compensano la non ottima qualità del materiale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


