La provenienza dei marmi di 93 manufatti, prevalentemente scultorei, campionati ad Afrodisia, è stata determinata utilizzando misure isotopiche, EPR e petrografiche. I risultati dimostrano che il marmo, sebbene di origine quasi esclusivamente locale, proviene da diverse cave presenti nel territorio di Afrodisia e non unicamente dalle cosiddette cave di città come generalmente ritenuto. Di particolare importanza è il ruolo svolto dalle cave di Göktepe, a circa 40 km a SO dalla città. Gli otto manufatti in nero antico che è stato possibile campionare sono tutti in marmo nero di Göktepe, mentre la varietà di bianco statuario delle stesse cave è attestata in quasi tutte le sculture analizzate a grana fine. In totale 26 manufatti in marmo di Göktepe (28%) sono stati identificati, mentre l'uso per scultura del bianco docimeno è stato accertato in un solo caso, quello del giovane togato inv. 6167. Anche le tre statuette bicrome che rappresentano Europa sul toro, Afrodite ed Eros sono realizzate nella caratteristica varietà bianca e nera che poteva essere cavata a Göktepe dove le due varietà vengono a contatto rimanendo tuttavia ben distinte. Il marmo di gran parte delle altre sculture (46 campioni, pari al 49.5%) proviene, come previsto, dalle cave di città che rimangono la fonte quantitativamente più rilevante del marmo utilizzato ad Afrodisia. Nonostante ciò la presenza di altri marmi simili cavati presso Vakif (11 campioni, 12%) e presso Karahisar (9 campioni, 10%) è tutt'altro che trascurabile e dimostra che ad Afrodisia esisteva ed era utilizzata una rete complessa di siti estrattivi. Nelle cave di Karahisar, a parte il marmo bianco, si estraeva anche una varietà di pavonazzetto difficilmente distinguibile macroscopicamente da quello rinomato docimeno. Tale marmo fu utilizzato, ad esempio, per una statuetta di orientale, ora nei depositi, mentre una colonna in pavonazzetto nel Bouleterion, è risultata invece essere in quello frigio dalle cave di Docimium.
ON THE PROVENANCE OF SOME SCULPTURAL AND DECORATIVE MARBLES USED AT APHRODISIAS
Donato Attanasio;
2014
Abstract
La provenienza dei marmi di 93 manufatti, prevalentemente scultorei, campionati ad Afrodisia, è stata determinata utilizzando misure isotopiche, EPR e petrografiche. I risultati dimostrano che il marmo, sebbene di origine quasi esclusivamente locale, proviene da diverse cave presenti nel territorio di Afrodisia e non unicamente dalle cosiddette cave di città come generalmente ritenuto. Di particolare importanza è il ruolo svolto dalle cave di Göktepe, a circa 40 km a SO dalla città. Gli otto manufatti in nero antico che è stato possibile campionare sono tutti in marmo nero di Göktepe, mentre la varietà di bianco statuario delle stesse cave è attestata in quasi tutte le sculture analizzate a grana fine. In totale 26 manufatti in marmo di Göktepe (28%) sono stati identificati, mentre l'uso per scultura del bianco docimeno è stato accertato in un solo caso, quello del giovane togato inv. 6167. Anche le tre statuette bicrome che rappresentano Europa sul toro, Afrodite ed Eros sono realizzate nella caratteristica varietà bianca e nera che poteva essere cavata a Göktepe dove le due varietà vengono a contatto rimanendo tuttavia ben distinte. Il marmo di gran parte delle altre sculture (46 campioni, pari al 49.5%) proviene, come previsto, dalle cave di città che rimangono la fonte quantitativamente più rilevante del marmo utilizzato ad Afrodisia. Nonostante ciò la presenza di altri marmi simili cavati presso Vakif (11 campioni, 12%) e presso Karahisar (9 campioni, 10%) è tutt'altro che trascurabile e dimostra che ad Afrodisia esisteva ed era utilizzata una rete complessa di siti estrattivi. Nelle cave di Karahisar, a parte il marmo bianco, si estraeva anche una varietà di pavonazzetto difficilmente distinguibile macroscopicamente da quello rinomato docimeno. Tale marmo fu utilizzato, ad esempio, per una statuetta di orientale, ora nei depositi, mentre una colonna in pavonazzetto nel Bouleterion, è risultata invece essere in quello frigio dalle cave di Docimium.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
