Il CRF, peptide ipotalamico di 41 aminoacidi è il principale modulatore fisiologico dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (IIS) durante lo stress. Questo neuro peptide si ritrova in parecchie aree cerebrali oltre all'ipotalamo, e funzionerebbe non solo come modulatore neuroendocrino, ma anche come neurotrasmettitore in grado di regolare le risposte fisiologiche e comportamentali allo stress. L'iniezione intracerebroventricolare (i.c.v.) di CRF nei ratti induce risposte comportamentali simili a quelle indotte da diversi stimoli stressanti e dalla somministrazione di agonisti inversi dei recettori per le benzodiazepine, farmaci che riducono l'attività dei recettori GABAA e inducono ansia. Inoltre, gli effetti "ansiogenici" del CRF, così come quelli indotti dallo stress sono antagonizzati dalle benzodiazepine e dal flumazenil, un antagonista specifico dei recettori alle benzodiazepine. Per valutare a livello biochimico il ruolo dei recettori GABAA negli effetti farmacologici del CRF abbiamo studiato le modificazioni del binding del t-[35S]butylbiciclofosforotionato ([35S]TBPS), ligando selettivo per i recettori associati al canale allo ione cloro, indotte dalla somministrazione i.c.v. di CRF. Il CRF (da 5 a 20 ug/5 ul) produce un aumento dose-dipendente del binding del [35S]TBPS in preparazioni di membrane cerebro corticali di ratti sacrificati 5 minuti dopo l'iniezione. Alle dosi di 1 e 5 ug il CRF non causa effetti significativi sul binding del [35S]TBPS, mentre le dosi di 15 e 20 ug inducono un significativo aumento (+27 ± 6% e +48 ± 5%, rispettivamente); dosi più elevate (25-50 ug) non aumentano ulteriormente il binding del [35S]TBPS. L'effetto massimo del CRF si ha 5 minuti dopo l'iniezione, è ancora significativo dopo 10 minuti e ritorna ai valori di controllo dopo 15 minuti. La somministrazione dell'ansiolitico abecarnil (derivato beta-carbolinico), 25 minuti prima dell'iniezione i.c.v. di CRF inibisce in modo dose-dipendente gli effetti del CRF sul binding del [35S]TBPS. Poiché l'attivazione dell'asse IIS in seguito allo stress induce un marcato aumento della concentrazione cerebrale e plasmatica dell'allopregnanolone, il più potente modulatore endogeno dei recettori GABAA, abbiamo inoltre valutato l'effetto del CRF sui livello dell'allopregnanolone e dei suoi precursori progesterone e pregnenolone. L'iniezione i.c.v. di CRF (15 ug) aumenta le concentrazioni cerebrali dei neurosteroidi. La concentrazione di progesterone nella corteccia cerebrale raggiunge il picco massimo (+325 ± 14%) 10 minuti dopo l'iniezione di CRF e permane ancora elevata a 15 minuti, mentre l'allopregnanolone e il pregnenolone raggiungono il picco massimo (+109 ± 8% e +153 ± 6%, rispettivamente) dopo 15 minuti; entrambi ritornano ai valori di controllo dopo 30 minuti. Gli effetti del CRF sul binding del [35S]TBPS e sulle concentrazioni dei neurosteroidi non sono rilevabili negli animali castrati e surrenectomizzati. Questi dati suggeriscono l'esistenza di un'interazione indiretta tra il CRF e il complesso recettoriale GABAA.
Modificazioni del [35S]TBPS binding e delle concentrazioni cerebrali dei neurosteroidi indotte dal corticotropin releasing factor (CRF) nel ratto
Porcu P;
1998
Abstract
Il CRF, peptide ipotalamico di 41 aminoacidi è il principale modulatore fisiologico dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (IIS) durante lo stress. Questo neuro peptide si ritrova in parecchie aree cerebrali oltre all'ipotalamo, e funzionerebbe non solo come modulatore neuroendocrino, ma anche come neurotrasmettitore in grado di regolare le risposte fisiologiche e comportamentali allo stress. L'iniezione intracerebroventricolare (i.c.v.) di CRF nei ratti induce risposte comportamentali simili a quelle indotte da diversi stimoli stressanti e dalla somministrazione di agonisti inversi dei recettori per le benzodiazepine, farmaci che riducono l'attività dei recettori GABAA e inducono ansia. Inoltre, gli effetti "ansiogenici" del CRF, così come quelli indotti dallo stress sono antagonizzati dalle benzodiazepine e dal flumazenil, un antagonista specifico dei recettori alle benzodiazepine. Per valutare a livello biochimico il ruolo dei recettori GABAA negli effetti farmacologici del CRF abbiamo studiato le modificazioni del binding del t-[35S]butylbiciclofosforotionato ([35S]TBPS), ligando selettivo per i recettori associati al canale allo ione cloro, indotte dalla somministrazione i.c.v. di CRF. Il CRF (da 5 a 20 ug/5 ul) produce un aumento dose-dipendente del binding del [35S]TBPS in preparazioni di membrane cerebro corticali di ratti sacrificati 5 minuti dopo l'iniezione. Alle dosi di 1 e 5 ug il CRF non causa effetti significativi sul binding del [35S]TBPS, mentre le dosi di 15 e 20 ug inducono un significativo aumento (+27 ± 6% e +48 ± 5%, rispettivamente); dosi più elevate (25-50 ug) non aumentano ulteriormente il binding del [35S]TBPS. L'effetto massimo del CRF si ha 5 minuti dopo l'iniezione, è ancora significativo dopo 10 minuti e ritorna ai valori di controllo dopo 15 minuti. La somministrazione dell'ansiolitico abecarnil (derivato beta-carbolinico), 25 minuti prima dell'iniezione i.c.v. di CRF inibisce in modo dose-dipendente gli effetti del CRF sul binding del [35S]TBPS. Poiché l'attivazione dell'asse IIS in seguito allo stress induce un marcato aumento della concentrazione cerebrale e plasmatica dell'allopregnanolone, il più potente modulatore endogeno dei recettori GABAA, abbiamo inoltre valutato l'effetto del CRF sui livello dell'allopregnanolone e dei suoi precursori progesterone e pregnenolone. L'iniezione i.c.v. di CRF (15 ug) aumenta le concentrazioni cerebrali dei neurosteroidi. La concentrazione di progesterone nella corteccia cerebrale raggiunge il picco massimo (+325 ± 14%) 10 minuti dopo l'iniezione di CRF e permane ancora elevata a 15 minuti, mentre l'allopregnanolone e il pregnenolone raggiungono il picco massimo (+109 ± 8% e +153 ± 6%, rispettivamente) dopo 15 minuti; entrambi ritornano ai valori di controllo dopo 30 minuti. Gli effetti del CRF sul binding del [35S]TBPS e sulle concentrazioni dei neurosteroidi non sono rilevabili negli animali castrati e surrenectomizzati. Questi dati suggeriscono l'esistenza di un'interazione indiretta tra il CRF e il complesso recettoriale GABAA.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


