La gestione delle foreste europee è ormai stretta tra la richiesta di un maggior rispetto per i valori naturalistici e ricreativi del bosco e la necessità di introdurre una meccanizzazione forestale sempre più massiccia per fronteggiare la continua crescita dei costi di intervento. Purtroppo la meccanizzazione delle operazioni forestali suscita forti preoccupazioni circa la possibilità di effetti ambientali indesiderati. Le macchine non sono dannose di per sé: esse moltiplicano la potenza a disposizione dell'operatore, che può usarla a beneficio del bosco od abusarne, creando danni più o meno estesi. Gli studiosi concordano nel considerare il danno da utilizzazione come il risultato di un'interazione negativa tra sfavorevoli condizioni stazionali, carente pianificazione e insufficiente addestramento del personale. La prevenzione dei danni richiede la razionalizzazione di questi parametri piuttosto che una riduzione della meccanizzazione forestale, la cui immediata conseguenza sarebbe l'interruzione di molte pratiche colturali indispensabili. Occorre piuttosto saper selezinare la meccanizzazione più appropriata per ciascuna situazione: è l'impiego di macchine inadatte o l'uso di tecniche di lavoro irrazionali che ha convinto molte persone dell'incompatibilità tra macchine ed ambiente. Per sfatare questi pregiudizi è urgente migliorare l'efficienza ecologica della meccanizzazione forestale e divulgarne i benefici in misura maggiore di quanto fatto sinora.
Le conseguenze ambientali della meccanizzazione nei diradamenti boschivi: la situazione in Europa
Spinelli R
1995
Abstract
La gestione delle foreste europee è ormai stretta tra la richiesta di un maggior rispetto per i valori naturalistici e ricreativi del bosco e la necessità di introdurre una meccanizzazione forestale sempre più massiccia per fronteggiare la continua crescita dei costi di intervento. Purtroppo la meccanizzazione delle operazioni forestali suscita forti preoccupazioni circa la possibilità di effetti ambientali indesiderati. Le macchine non sono dannose di per sé: esse moltiplicano la potenza a disposizione dell'operatore, che può usarla a beneficio del bosco od abusarne, creando danni più o meno estesi. Gli studiosi concordano nel considerare il danno da utilizzazione come il risultato di un'interazione negativa tra sfavorevoli condizioni stazionali, carente pianificazione e insufficiente addestramento del personale. La prevenzione dei danni richiede la razionalizzazione di questi parametri piuttosto che una riduzione della meccanizzazione forestale, la cui immediata conseguenza sarebbe l'interruzione di molte pratiche colturali indispensabili. Occorre piuttosto saper selezinare la meccanizzazione più appropriata per ciascuna situazione: è l'impiego di macchine inadatte o l'uso di tecniche di lavoro irrazionali che ha convinto molte persone dell'incompatibilità tra macchine ed ambiente. Per sfatare questi pregiudizi è urgente migliorare l'efficienza ecologica della meccanizzazione forestale e divulgarne i benefici in misura maggiore di quanto fatto sinora.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.